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giovedì 14 maggio 2009

VENDOLA: BARRICATE CONTRO IL NUCLEARE

No alla centrale a Ostuni. Il 19 primo voto in Consiglio regionale

"Il nucleare potranno imporcelo solo con l´esercito. La ribellione della Puglia sarà rabbiosa e radicale". Nichi Vendola alza le barricate e si dichiara pronto a tutto per difendere la regione dal rischio atomico. Contro l´improvvisa accelerazione del governo Berlusconi, che - come anticipato ieri da Repubblica - ha inserito Ostuni tra i siti che dovranno ospitare le centrali atomiche nazionali, il governatore pugliese ha scelto di mettere da parte la diplomazia. “Siamo pronti a costruire una ribellione popolare nei confronti di una ipotesi che è semplicemente offensiva e demenziale”.
Ma quella annunciata dalla Puglia sarà una battaglia su tutti i fronti, anche quello legale: «Contro questa decisione del governo ricorreremo alla Corte costituzionale», ha annunciato Vendola, scagliandosi contro il declassamento delle regioni, previsto nel ddl votato in Senato. Le giunte locali potranno solo esprimere un parere consultivo e non vincolante sulle centrali: «Altro che federalismo - ha accusato Vendola - le regioni sono ridotte al rango di buca per le lettere. Questo governo avrà bisogno di un grado crescente di militarizzazione per poter saltare il confronto con le comunità locali».
Ma non è solo una questione di metodo. Il no pugliese alla centrale nucleare di Ostuni è soprattutto una questione di principio: «La Puglia ha già dato - ha sottolineato il presidente della giunta - la sola centrale a carbone di Cerano comporta una percentuale impressionate di inquinamento ambientale con conseguenze molto serie per la salute dei cittadini. Non abbiamo bisogno di nuove centrali ma di uscire dal carbone». In tre anni, la Puglia ha conosciuto uno sviluppo impetuoso delle energie rinnovabili ed è diventata la prima produttrice italiana di eolico e di fotovoltaico. Ma, nonostante questo primato, l´85 per cento dell´energia prodotta, deriva ancora dagli insalubri combustibili fossili.
Non solo nelle piazze e nelle aule dei tribunali. La battaglia pugliese contro la centrale atomica di Berlusconi si disputerà anche sul piano politico. Il vicepresidente Anci, Fabiano Amati, ha invitato le amministrazioni locali a esprimere la propria contrarietà alla centrale. Le prime scintille si avranno nel consiglio regionale del prossimo 19 maggio quando, su richiesta del Pd, approderà un ordine del giorno contro il nucleare. L´opposizione di centrodestra è in difficoltà su questo tema. La linea del Pdl è di difendere la scelta del governo ma, come per l´Ilva, non sarà semplice, per gli esponenti brindisini di centrodestra, votare a favore del nucleare con una centrale in arrivo sulla costa salentina

di Paolo Russo (da Rep. on line)

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