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sabato 20 giugno 2009

Ancora una volta si alza la voce dei vescovi

"Deve rispondere all'opinione pubblica".
Anche il giornale dei vescovi “diventa comunista” e chiede a Berlusconi parole chiare sulle vicende delle feste con ragazze a pagamento a Palazzo Grazioli. Lo fa con un editoriale firmato da Gianfranco Marcelli, in cui si parla senza mezzi termini di "un clima di smarrimento".

In effetti il clima di smarrimento si avverte nell’aria, la politica italiana ormai da anni non fa più il suo dovere che dovrebbe essere quello di governare i cittadini. Interessi e leggi personali hanno fatto della nostra politica un marasma che fa allontanare la gente da ciò che una volta la politica rappresentava.
Berlusconi è il Presidente del Consiglio e deve rispondere a gli interrogativi su questioni poco chiare che non solo giudici, magistrati ed avversari politici pongono.
L’opinione pubblica non può ascoltare ogni giorno le accuse e le smentite reciproche senza che si giunga ad un definitivo fine. L’Italia ha bisogno di stabilità politica, di una politica sana e seria, specie in questo periodo in cui imperversa la crisi.

Non è accettabile lasciar governare un uomo prima che risolva le sue disavventure personali, anche perché diventa ricattabile da questo o da quest’altro, in qualsiasi altro paese al mondo e per molto meno, leader politici si sono dimessi per definire pubblicamente vicende personali poco chiare che li toccavano da vicino. In Italia questo non può accadere. Perché?

Perché, i cittadini devono subire quotidianamente il gossip e le storie personali del Presidente del Consiglio piuttosto che vedersi risolvere i problemi?
L’intasamento della politica italiana ha provocato nei cittadini un’apatia nei confronti dei problemi che ha la nazione intera.
Se il Presidente del Consiglio è innocente, come lui stesso sostiene, allora non ha nulla da temere, si faccia processare ho si dimetta il gesto credo sarebbe gradito da tanti italiani.


Giovanni Greco

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