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domenica 21 giugno 2009

COMUNICATO MOVIMENTO PER LA SINISTRA NARDO'

Alla luce delle voci insistenti e non confermate né smentite di trattative e accordi relativi all’appoggio alla candidata del centro sinistra loredana capone da parte di u.d.c. e movimento “io sud”; considerata la particolare gravità che tali accordi assumerebbero per la situazione neritina; vista la reticenza a fornire qualsiasi chiarimento, pur richiesto, da parte dei referenti di schieramento; preso atto della legittimità del parere sia di chi sostiene la necessità di continuare a seguire lealmente le indicazioni della coalizione, valutando anche l’elezione di tre consiglieri delle liste di sinistra in caso di esito favorevole;
sia di chi rifiuta ogni ipotesi di accordi, strutturati o meno che siano, presi in maniera verticistica, imposti senza alcuna consultazione del parere della base, e “oscuri” nei termini, l’assemblea m.p.s. - nardò, riunitasi per discutere la posizione da assumere rispetto al voto sul ballottaggio capone/gabellone, ritiene di dover invitare gli elettori che hanno sostenuto la lista “sinistra per il salento” nel primo turno delle provinciali, a recarsi alle urne esprimendo il proprio voto secondo coscienza, nella libera valutazione degli elementi fin qui forniti.


per “movimento per la sinistra” – nardò
claudia raho



ASSAMBLEA PUBBLICA P.zza CESARE BATTISTI
NARDO’ DOMENICA 14 GIUGNO 2009


L’ennesimo banchetto, la 3^ assemblea aperta di questo movimento e faccio ancora fatica a identificarlo con le due liste che abbiamo sostenuto nel corso di questa campagna elettorale.

Il perché è facile da individuare :
non c’è dubbio che “sinistra e libertà” abbia costituito una sorta di catalizzatore ne abbia contribuito a dare un senso di appartenenza e identità comune alle varie anime della sinistra. Ma chi di noi, e siamo tanti, non si sente rappresentato da nessuno dei “disegnini” ai piedi della scritta, vorrebbe un superamento più convinto dei vecchi organismi e delle vecchie strutture; questi fra noi si sarebbero aspettato la presentazione dello stesso simbolo alle provinciali, ma così non è stato. Segno evidente che ancora prevale, almeno in alcuni settori, la difesa del “feudo” territoriale sul desiderio, che è poi un progetto politico, di “una” sinistra.

Siamo andati comunque incontro alle persone, tentando di spiegare le tre sigle, presentando la piattaforma di impegno programmatico, leali e convinti.

E’ innegabile, comunque, che la nostra idea di campagna elettorale sia stata “altra”, diversa, opposta a quello che abbiamo visto: personalismi, scarso, quasi nullo, il richiamo a propositi e linee ideologiche, promesse di ingaggi di giocatori di calibro per squadre di calcio, l’asfalto di strade o la licenza per esercizio commerciale esibiti come crediti da riscuotere, feste, cene,spaghettate.

Seppure guardate con diffidenza, scetticismo e qualche censura, non una parola pubblica è venuta da noi contro queste iniziative; ci dicevamo :”non avendo argomenti, si giocano quello che possono”.

Un punto di domanda, grande quanto un’urna elettorale, però ce lo ponevamo sui costi :quanto costano gigantografie e feste, quanto costano i vari comitati elettorali, quanto costa tenerli aperti, quanto costano gadgets ed effetti speciali?

Nonostante le perplessità su spese elettorali di questo tipo, niente ha uguagliato lo sconcerto e l’indignazione quando già al secondo giorno di campagna elettorale trapelava il sospetto che l’esercizio di voto a Nardò non fosse libero, soprattutto non fosse libero dal bisogno.

Ci hanno raccontato di soldi, minacce, pesanti condizionamenti usati in cambio di promessa di voto e fotocopia di documento d’identità consegnata all’intermediario del candidato. Non una delle persone che si sono “confidate” con noi ha voluto (viltà o paura, chissà?) fornire il nome di questo candidato; di certo sappiamo che è maschio e non appartiene a nessuna delle nostre liste. Per questo motivo non abbiamo potuto sporgere denuncia alla magistratura, ma abbiamo svelato un sistema.

Noi pensiamo di non avere niente in comune con chi considera il voto merce di scambio; noi non abbiamo niente in comune con chi considera il lavoro un favore da elargire; noi siamo proprio contro chi sfrutta il bisogno della gente per garantirsi privilegi e potere.

I nostri volantini (ve li ricordate? : “problema: se paga il tuo voto, lui quanto ci guadagna?”), fotocopiati e non stampati, per contenere le spese,e i nostri striscioni (quelli che vedete pure oggi) ci hanno accompagnati da quel momento in poi nelle piazze dei quartieri della nostra città.
E da quel momento in poi sono cominciate le disavventure con i vigili urbani, che puntualmente sostenevano che non avessimo le autorizzazioni necessarie che invece avevamo regolarmente chiesto e ottenuto dalle autorità; tutte le autorità competenti. Paradossalmente l’ultimo giorno di campagna elettorale abbiamo chiesto noi l’intervento della pubblica sicurezza in nostra difesa.
Per non parlare di questa piazza, negataci per le nostre iniziative, dirottate sistematicamente su P.za delle Erbe, con la motivazione che era quella indicata da un’ordinanza del comune come sito per le manifestazioni elettorali…solo le nostre, evidentemente, ché tutti gli altri, almeno quelli che ne hanno fatto richiesta, in P.za Castello hanno fatto di tutto.

Con questi sistemi noi non abbiamo nulla in comune, e crediamo nella libertà di espressione, nel diritto fondamentale dei cittadini di esprimere e far circolare e conoscere le proprie idee.

E veniamo alla candidata presidente. La signora Loredana Capone ha fatto affiggere i manifesti con la sua faccia , prima ancora che fossero pronti i simboli e le denominazioni delle liste che l’avrebbero sostenuta; sappiamo tutti che il tentativo (timido per la verità) di tenere le primarie è stato stroncato sul nascere; è noto a tutti che la campagna elettorale è cominciata senza che fosse disponibile il programma dettagliato, ma con i soli punti programmatici, quelli riassunti sui suoi manifesti, per capirci.
Non potevamo spaccare lo schieramento (inutile qui ricordare quando e in che modo M.P.S. di Nardò ha presentato la sua/la mia candidatura per sinistra per il Salento), ma nel momento in cui abbiamo deciso di partecipare con il centro sinistra, abbiamo chiesto alla signora Capone un impegno preciso sui punti che ritenevamo, e riteniamo, imprescindibili : legalità e trasparenza, qualità della vita e sviluppo sostenibile, lavoro e cultura.
Abbiamo chiesto che fosse la sua segreteria a stabilire una data per l’incontro; abbiamo aspettato 10 giorni e, dal momento che nessuna proposta arrivava, abbiamo comunicato le nostre iniziative invitandola a intervenire : nessuna delle nostre date le è andata bene.
Ci siamo accontentati di conoscere dall’esterno le sue intenzioni e pensavamo che bastassero le sue dichiarazioni e le sue promesse.

Fra queste : una domenica di metà maggio, che tutte le liste della coalizione, anche le minoritarie, avrebbero avuto lo stesso peso nella determinazione delle scelte di linea politica per la campagna elettorale e l’eventuale ballottaggio; alla fine di marzo il Forum Ambiente e Salute e la LILt hanno chiesto ai candidati presidenti e ai candidati consiglieri di firmare una dichiarazione d’impegno in tema di sostenibilità ambientale e politiche energetiche : io ho firmato il 6 giugno, non mi risulta che la signora Capone lo abbia ancora fatto; tre giorni fa, giovedì scorso, ha dichiarato che nessun accordo strutturato sarebbe stato concluso con la lista di Adriana Poli; appena venti giorni fa, nel mercato di Nardò, che non avrebbe accettato l’appoggio di nessun grande elettore che non usasse metodi corretti e pienamente legali.

Tre promesse importanti disattese e una dichiarazione d’impegno ignorata, e ancora la campagna elettorale non è finita.

A quest’assemblea la signora Loredana Capone è stata invitata quando ancora la sua agenda non aveva date, neanche oggi ha ritenuto che fosse necessario incontrare il nostro gruppo. Anche in sua presenza avrei sostenuto quello che sto per dire, maturato in due giorni di dubbi conflittuali : su un piatto della bilancia c’è l’esito del ballottaggio, sull’altro la credibilità di chi ha condotto questa campagna elettorale sostenendo la priorità di legalità e diritti, la lotta alla politica del favore e la difesa della dignità delle persone e del rispetto della libertà di espressione e di voto.

Il costo che ci viene chiesto è troppo alto, la mia coscienza non è in vendita, da questo momento io mi tiro fuori.

Continuerò il mio impegno come M.P.S., perché il progetto di unità delle sinistre mi sta a cuore, ci lavoro da almeno due anni e credo nella necessità di un modello politico che sia “alternativo”, sia nelle forme organizzative, che nelle priorità.

Lo sappiamo, lo so bene, si tratta di un processo di maturazione culturale che richiederà investimenti considerevoli in termini di tempo e progettualità, ma non vedo altra strada, sinceramente sono certa che non ci sia altra strada.

Nardò, 14 maggio 2009 CLAUDIA RAHO

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