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sabato 13 giugno 2009

G8 LECCE


Lecce 13 giugno 2009, è finito da poche ore il G8 e l’aria che si è respirata è stata di festa, allegria ma allo stesso tempo preoccupazione per quello che verrà, per il futuro di noi giovani che man mano che passa il tempo e con l’approvazione di queste leggi illegali ci verrà sempre più negato.La militarizzazione di Lecce è stata una trovata mediatica efficacissima per scoraggiare molte persone a partecipare e continuando così anche il G8 diventerà un marchio, un po’ come la notte della taranta, solamente sortirà l’effetto opposto quello di allontanare i giovani dalla piazza.
Certo qualche misura di sicurezza si doveva attuare ma non certamente quella di trasformare Lecce in un bunker. Blocco del traffico da venerdì pomeriggio con l’accesso permesso ai soli mezzi autorizzati e ai residenti, sei zone rosse (quattro erano gli alberghi dove erano ospitati questi “grandi” piccoli del mondo), centinaia di divise in giro per la città in tutte le salse, attività commerciali chiuse, grate –oltre al cordone di poliziotti- erette a difesa di non so cosa……………………………………………….
Nonostante tutto eravamo li a ribadire che un altro mondo è possibile. Solo se ci sarà una rinascita culturale, solo se capiamo che effettivamente gli ospiti in grado di risanare questo mondo siamo noi giovani e loro “potenti” ma soli, solo se alziamo la voce ogni qual volta i nostri diritti vengono calpestati o negati, solo allora ci potrà essere un vero risorgimento.
Lecce, oggi, si è colorata di un rosso che ultimamente sembrava sbiadito. Un rosso che dovrà per forza di cose prendere sempre più il sopravvento rispetto a quest’ondata di nero-fascio che sembra inarrestabile.
SPEGNIAMO IL TELEVISORE E ACCENDIAMO IL CERVELLO.
Non ci facciamo intimorire dall’informazione, scendiamo in piazza sempre più numerosi per gridare che il cambiamento è possibile a patto però che ci sia unità, voglia e soprattutto coscienza.
NO COMPETITION SI COOPERATION.
Ora ci aspetta L’Aquila e poi il nucleare nella nostra Nardò.
Le battaglie non finiranno mai.
ORA E SEMPRE RESISTENZA.

P.S.
Non ci siamo fatti mancare la polemica, un professore dell’università di Lecce, del quale non ricordo il nome, in barba all’unione dei movimenti proclamata due secondi prima, dal palco di Piazza Italia, dove si è concluso il corteo, ha urlato che Vendola insieme alla sua giunta si dovrebbe vergognare (???????), di cosa non si è capito.

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