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venerdì 26 giugno 2009

L’ALTRO CHE'


Paradossale. Da poche settimane è uscito in libreria un libro fantastico, anche se per lo scrittore il genere è scienza politica, su uno dei più grandi rivoluzionari della storia del novecento, che combattendo portava avanti l’utopia comunista; ovviamente sto parlando dell’argentino Ernesto Che Guevara.
Non ho letto il libro e forse mai lo leggerò. La mia coscienza non riesce ad accettare una cosa del genere. Il titolo è una miscela di pazzia e ignoranza “L’altro Che – mito e simbolo della destra militante”.
Eravate nascosti nelle fogne e volete uscire fuori appropriandovi di miti, cantanti, fumetti, simboli e chi più ne ha più ne metta, solo per non apparire i fanatici fascisti.
Mi sembra un revisionismo revisionato dalla pochezza culturale che si respira nell’aria. Non avendo capisaldi, idee (perché fallite miseramente) per apparire rassicuranti, e non potendo più intonare i vostri inni, avete cambiato look per propagandare meglio nella società.
Voi fascisti vi siete appropriati del simbolo dell’antifascismo (creando con lo stesso simbolo uno “slogan” diverso anti-antifa), vi siete appropriati di Lucio Battisti (asserendo che l’album “Il mio canto libero”, che ha in copertina tante mani alzate verso il cielo, è una testimonianza della militanza politica di destra dell’artista), state cercando di appropriarvi della figura di Rino Gaetano (perché fuori da ogni schema e servo di nessun partito politico), anche del film “Il signore degli anelli” e di tutto il mondo fantasy in generale (ma di questo ignoro le motivazioni) e ora siete arrivati al paradossale, il CHE.
La mia lotta allora sarà sempre più forte.
Non parlo di una lotta armata ma di quella della coscienza, della cultura, della socialità. Sono convinto che una buona parte dei ragazzi accecati dai fumi di una destra sempre più presente, vengano attratti solo perché vivono nel più completo abbandono culturale. Bambini che non sono diventati adulti.
Il bambino, proprio perché tale, è spinto soprattutto dall’istinto, la sua ragionevolezza (ragione) non è talmente sviluppata da permettergli di distinguere il bene dal male, il buono dal cattivo.
E’ un pò quello che succede ai ragazzi oggi.
Inglobati nel tubo catodico non sono in grado di sviluppare un pensiero critico. E’ un’idea del tutto personale: essere di destra vuol dire essere in preda agli istinti (negativi ovviamente) relegando la ragione in un angolino.

ORA E SEMPRE RESISTENZA

Nico Musardo


Ora riporto una lettera del Che ad un giornalista Pablo Diaz Gonzalez

L’Avana, 28 ottobre 1963
Pablo,
ho letto il tuo articolo. Ti ringrazio di trattarmi tanto bene; troppo, credo. Mi sembra inoltre che anche tu ti tratti abbastanza bene.

La prima cosa che deve fare un rivoluzionario che scrive la storia è aderire alla verità come una mano in un guanto. Tu l’hai fatto, ma era un guanto da boxe e così non funziona.

Il mio consiglio: rileggiti l’articolo, togli tutto ciò che sai non corrispondere a verità e fai attenzione a quello che non ti risulta vero.
Saluti rivoluzionari da

Patria o Muerte. Venceremos
Comandante Ernesto Che Guevara

1 commento:

  1. bhe se non hai letto il libro è sempre difficile dare un opinione.
    Non ci si puo basare su miti e legende per commentare e valutare l'operato di uomini in carne ed ossa...

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