HOME       BLOG    VIDEO    EVENTI    GLI INVISIBILI    MUSICA    LIBRI    POLITICA LOCALE    POST PIU' COMMENTATI

martedì 7 luglio 2009

Baschi azzurri con il cuore nero ecco chi c'è dietro i Blue Berets


Baschi azzurri con il cuore nero ecco chi c'è dietro i Blue Berets

Vincenzo Scavo, presidente dei Blue Berets, è il tesserato numero 090203 del partito Destra nazionale Msi, la stessa formazione politica che organizza le 'ronde nere' con divise da Ventennio fascista
In testa porta il berretto azzurro, ma il suo cuore è nero. Vincenzo Scavo, presidente dei Blue Berets, è il tesserato numero 090203 del partito Destra nazionale Msi, la stessa formazione politica che organizza le 'ronde nere' con divise da Ventennio fascista. L¹iscrizione di Scavo al partito è del 16
agosto 2003 e scadrà nel 2013. Fino a quel giorno, il capo dell¹associazione a cui il Comune dà 220mila euro per fare vigilanza in metropolitana è 'dirigente nazionale' del Msi di Gaetano Saya.

L¹uomo che guida le ronde regolari, che il vicesindaco Riccardo De Corato definisce «un contributo importante per la sicurezza delle fasce più deboli e indifese», appartiene a un movimento politico che per simboli ha l¹aquila imperiale e il sole nero, stemma del misticismo nazista. E Scavo non è solo.
Altro ex iscritto al Msi passato anche per i Blue Berets è Riccardo Sindoca, accusato nel 2005 dalla procura di Genova del tentativo di costituire un servizio segreto parallelo. Sul banco degli imputati c¹era anche Saya, fondatore del partito. L'inchiesta è ancora aperta. Sulla tessera di iscrizione ai berretti blu, del 3 marzo 2004, Sindoca è registrato con il grado di 'Colonnello'.

Il sospetto che i Blue Berets, cui il Comune affida da due anni servizi di ronda, potessero avere simpatie estremiste era stato sollevato dal Pd, che in un¹interrogazione parlamentare del 26 giugno segnala «la vicinanza dei berretti blu ad Azione sociale, il partito di Alessandra Mussolini». Lo stesso giorno, De Corato risponde che «l'associazione non ha alcun legame politico». E sfida l¹opposizione: «Tirino fuori le prove». La Mussolini non
sembra entrarci, il Pd ha sbagliato mira, ma di poco. A provare invece l'appartenenza di Scavo al Msi, oltre a tessera e modulo di adesione, c'è la conferma di Maria Antonietta Cannizzaro, presidente del partito: «È un nostro dirigente nazionale ¬ dice ¬ non partecipa più alla vita del movimento, ma non avendo restituito la tessera resta in carica fino al 2013».

Nel manifesto dei Blue Berets, Scavo traccia il profilo del perfetto
volontario: «È colui che per scelta di vita dona gratuitamente parte del suo tempo per gli altri, che lavora in silenzio senza aspettarsi gratificazione». Ma la gratificazione alla fine è arrivata: dieci giorni fa il Comune ha affidato all'a ssociazione la vigilanza notturna nel metrò.
Fino a 26 'agenti' disarmati che controllano i treni dalle 22.30 a fine corsa. Per il servizio, vinto con gara, ai Blue Berets vanno 220mila euro, presi dal bilancio di Atm. E proprio su quei soldi ieri l¹opposizione in Consiglio comunale ha chiesto spiegazioni.

Francesco Rizzati del Pdci scrive a De Corato e al presidente di Atm, Elio Catania: «È possibile sprecare risorse, quando Atm non riesce nemmeno a rispettare il piano di investimenti?». Il Comune ha più volte indicato nell'efficienza dei Blue Berets la ragione del loro coinvolgimento nel piano sicurezza, per il quale nel 2009 sono stati stanziati complessivamente 850mila euro. I report di Palazzo Marino parlano di 1.421 interventi fatti dai berretti blu fra il giugno 2008 e l'aprile 2009, di cui 324 alla stazione Centrale. Tutte situazioni in cui i rondisti hanno segnalato alle forze dell'ordine reati, oppure hanno immobilizzato chi li commetteva
aspettando poi l¹arrivo degli agenti.

Mentre i Blue Berets di Scavo lavorano per il Comune con l¹a utorizzazione della prefettura, anche la Guardia Nazionale, la ronda nera, si prepara ad aprire una sede milanese. «Il pacchetto sicurezza ci autorizza a farlo ¬- dice Cannizzaro ¬ la inaugureremo tra due settimane». Quartier generale al piano terra di Palazzo Rapisarda, in via Chiaravalle. Una sala con bagni e camerini per indossare le divise. «Dalle giubbe faremo sparire il sole nero,
almeno durante il servizio di vigilanza in strada, ma non l¹a quila», aggiunge la presidentessa.

L'edificio, che ospita anche la sede del partito, è di proprietà dell'ex craxiano Angelo Fiaccabrino ed è stato scelto «perché lì è nata Forza Italia precisa Cannizzaro ¬ e vogliamo dimostrare a Berlusconi il nostro appoggio». Dopo la presentazione delle ronde nere, un mese fa, le procure di Milano e Torino hanno aperto fascicoli. E tutta la politica, con Palazzo Marino in testa, aveva bollato come «aberrante» l'iniziativa. «Queste ronde di partito ¬ diceva De Corato ¬ sono una cosa molto diversa dalle associazioni sane che operano per la sicurezza». «Come i Blue Berets»,
appunto.


di Franco Vanni

MILANO-Il Comune di Milano ritira le ronde azzurre dal cuore nero. Il sindaco Letizia Moratti ha sospeso il contratto con i Blue Berets, associazione pagata da Palazzo Marino che da un anno e mezzo fa vigilanza in città. La decisione arriva dopo le polemiche seguite all'inchiesta di Repubblica Milano sui collegamenti fra i berretti azzurri e il Msi di Gaetano Saya, il partito che organizza "ronde nere" con divise in stile nazista. Il presidente dei Blue Berets, Vincenzo Scavo, è infatti dirigente della formazione politica di estrema destra che ha per stemma il sole nero, simbolo del misticismo hitleriano. E non è il solo. All'associazione dei rondisti blu è stato iscritto come "colonnello" anche Riccardo Sindoca, pure lui ex Msi, indagato a Genova assieme a Saya con l'accusa di volere costituire un servizio segreto parallelo.

Nessun commento:

Posta un commento