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mercoledì 8 luglio 2009

Gli arresti di Torino sospingono il No G8 di Roma: blocchi in città, cariche della polizia. 10 arresti. A Torino l'Onda occupa la Rai

A 24 ore dall'inizio del G8 de L'Aquila Roma è blindata per l'arrivo dei capi di Stato che parteciperanno al vertice presienziato dal presidente del consiglio Berlusconi. Summit che si svolgerà nella martoriata terra abruzzese, colpita 3 mesi fa dal terremoto e strumentalizzata (nelle intenzioni) politicamente dal governo come teatrino in cui mettere in scena il G8, nel repentino cambiamento del sito comunicato nei giorni del post-sisma.Abruzzo che però invece si sta rivelando un terreno di non facile agibilità per il governo Berlusconi, alla luce della mancanza reale di concretezza delle promesse fatte e del montare delle proteste dei comitati popolari dei terremotati. Mobilitazioni che stanno cominciando ad essere una spina nel fianco per Berlusconi & soci, viste le schiette e rabbiose istanze che le iniziative dell'ultimo mese (dal libero accesso dentro L'Aquila alle fastidiose passerelle politiche nelle città colpite) gli ha con determinazione posto. Ma il luogo in cui, per forze di cose, si esprimerà maggiormente l'opposizione al vertice sarà Roma, strettamente legata a L'Aquila anche per le necessità logistiche dei capi di Stato. Infatti la capitale è blindata per l'arrivo dei leader del G8 così come per le proteste già annunciate dalla Rete No G8 di Roma: 15mila uomini delle forze dell'ordine sono schierati in vari punti della città.

Torino spinge il No G8

Il No G8 di Roma sta registrando la spinta delle mobilitazioni dell'Onda, infatti più che le ultime mobilitazioni di movimento delle ultime settimane un volano all'opposizione al vertice è arrivato dagli arresti di Torino contro l'Onda Anomala, dalle diffuse mobilitazioni delle sue articolazioni. Un tensione positiva data dal clima creatosi intorno ai 21 arresti di Torino Bologna Napoli e Padova, solidarietà diffusissima e rabbia di reazione nei confronti della repressione implementata dinnanzi agli scontri e alla rottura avvenuta in una delle segmentazioni locali del G8. Un G8 spezzatato sul territorio con il chiaro intento di limitare e tamponare le iniziative anti G8 che dal 99', da Seattle in poi, si susseguono in ogni parte del mondo, costringendo dunque i capi di Stato a mettere in campo strategie di contenimento e depotenziazione delle proteste.



Gli arresti di Torino stanno fungendo da detonatore delle mobilitazioni romane, ed un segno che conferma la forza e l'importanza di un movimento come l'Onda è costituito anche dal fatto è proprio l'Onda Anomala il soggetto che ha implementato questo discorso, legando il No G8 University Summit di Torino al No G8 de L'Aquila, aprendo le danze dell'opposizione al vertice con l'occupazione notturna del rettorato de La Sapienza con il corteo di questa mattina che dall'ateneo ha preso e bloccato le strade della città.

Contro il G8, "blocchiamo tutto"

E mentre a La Sapienza si sfilava in corteo interno vicino a Roma Tre, questa mattina, prendevano vita le prime di iniziative di blocco del G8: circa 150 persone, in via Cilicia hanno effettuato un blocco stradale, rovesciando e incendiando cassonetti e pneumatici. I manifestanti sono stati caricati dalle forze dell'ordine nella zona dell'Ostiense e sul Lungo Tevere, un centinaio di persone si sono rifugiate dentro la facoltà di architettura di Roma Tre. Le forze dell'ordine hanno effettuato 36 fermi di polizia, 10 di questi sono stati tramutati in arresti.

Per le giornate di oggi e domani, la Rete No G8, composta da centri sociali, blocchi precari metropolitani, movimenti di lotta per la casa e associazioni di migranti, hanno annunciato blitz e blocchi della circolazione lungo le strade della capitale, come prima resistenza dinnanzi all'iniziare del vertice de L'Aquila. Si è svolgendo dalle 17 un presidio di "accoglienza ai grandi" in piazza Barberini, a pochi passi dall'ambasciata americana e dagli alberghi di via Veneto, luogo nel quale sono affluite centinaia di persone, nonostante lo scenario blindatissimo, con polizia schierata e blindati di traverso lungo le vie adiacenti. Terminato il sit-in, l'Onda non ha smesso di suoi panni da protagonista, dando vita ad un corteo non autorizzato fin sotto la questura in piazza della Repubblica per esigere la liberazione immediata dei compagni e delle compagne dell'Onda arrestati.

L'Onda torinese occupa la Rai

A Torino, mentre iniziano le prime iniziative e le prime azioni contro il G8 de L'Aquila, non si ferma la mobilitazione degli studenti e delle studentesse contro gli arresti. Dopo la conferenza stampa, il presidio al rettorato e il corteo notturno di ieri, quest'oggi l'Onda ha organizzato una giornata di comunicazione (in università) e di azione (nella città). L'appuntamento era per il pomeriggio a Palazzo Nuovo, dove decine di persone si sono mosse in direzione della Rai di via Verdi. Sono stati occupati gli uffici della televisione, con l'intenzione di tenere una conferenza stampa all'interno. La questura di Torino, non stanca dell'attivismo dell'ultimo mese, ha rincarato la dose minacciando lo sgombero. L'Onda ha respinto con determinazione le minacce, decidendo di restare in occupazione e di sviare la blindatura con una conferenza stampa agli ingressi della Rai in contemporanea con l'occupazione.

E' stato scelto non a caso il luogo della Rai per richiedere a gran voce la liberazione immediata dei 21 compagni e compagne arrestate, per rivendicare il percorso che l'Onda sta compiendo in ogni parte d'Italia, denunciando l'infame comportamento ardito dal trio media-questura-procura, che stanno compiendo un'opera di tentata criminalizzazione contro il movimento, di presunta separazione tra buoni e cattivi tra il corpo studentesco, di infamante capovolgimento della realtà. Gli si rigirerà tutto contro, l'Onda li travolgerà, come sta già facendo in tutt'Italia, decostruedo un discorso ed una strategia repressiva destinata al fallimento.

da Infoaut

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