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venerdì 3 luglio 2009

La decretopropagandamania

http://lasciamiscrivere.blogspot.com/
È passato al Senato divenendo legge, il Decreto-propaganda sulla sicurezza. Mi piace chiamarlo in questo modo perché, come tutte le propagande della storia anche questo ddl è stato conclamato sin dai tempi della campagna elettorale.
La stampa parla molto, e spesso lo fa a vanvera. Sottovalutando la curiosità dei lettori nessun sito dei grandi giornali si è degnato di rimandare il lettore con un semplice link al testo integrale:
http://www.senato.it/service/PDF/PDFServer/BGT/00393348.pdf .
Le contestazioni, come di routine, sono tante, ma si sa, l’opposizione politica in Italia dura meno di un fine settimana, tempo lunedì, e nessuno parlerà più dei disagi che questo decreto (ormai legge) provocherà.
Ma cerchiamo di capire, un passo alla volta, cosa scaturirà da questa neonata legge dello Stato.
Permetterà la nascita, come recita nell’Art 52, di “associazioni volontarie di cittadini” che, senza alcun onere per lo Stato, coadiuveranno con le forze dell’ordine al mantenimento della sicurezza.
Sanzionerà chi (come Borghezio ndr) imbratterà muri o suoli pubblici, con la reclusione da 1 a 6 mesi di carcere e consentirà multe pecuniarie da 500 a 1000 euro a chi insozzerà le strade.
All’ Art 13, invece, prende forma il capitolo Rom, uno di quei denti che all’italiano medio duole un giorno si e l’altro no; verrà punito con il carcere sino a 3 anni chi utilizzerà i minori per praticare l’accattonaggio. Mi dispenso da ogni tipo di commento, ma non posso non notare come non vi sia nessuna traccia di integrazione, ma, come tutte le propagande della storia, anche questo articolo seguita ad utilizzare il manganello. Lo stesso che viene utilizzato contro “l’incidentalità notturna” menzionata nell’ Art 57, i fondi a contro il bollettino di guerra delle strade italiane, verranno devoluti solo per aumentare i controlli e non per “educare” il Cittadino (e la maiuscola non è scritta a caso).
Saranno multati dai 5000 ai 10000 euro gli immigrati che entrano o soggiornano sul suolo italiano illegalmente e sarà il questore che potrà dare l’ultimatum di 5 giorni, dopo i quali l’immigrato deve abbandonare il paese. Se decidesse di non farlo, vi sarà per lui una cella che lo accoglierà da 1 a 4 anni.
Per avere il permesso di soggiorno però, l’immigrato deve sostenere un esame di lingua italiana, al quale non viene in alcun modo preparato.
Per fortuna in questo ddl si son ricordati di un diritto internazionalmente riconosciuto infatti, l’Art 45 cita : “per il rilascio del permesso di soggiorno, non è richiesto il contributo (80 – 200€) ai soggetti che chiedono asilo politico, protezione sussidiaria e motivazioni umanitari”.
Anche nell’ Art 53, dopo che nel ’91 il Parlamentò lo ratificò (due anni dopo), si sono ricordati della Convenzioni sui diritti del fanciullo, menzionando che, la dove un minore (parliamo sempre, ovviamente, di immigrati) dovrà essere rimpatriato, questa sarà rispettata. C’è da dire : menomale!
Almeno, ringraziando il buon senso di qualche tecnico in qualche ministero negli Art 62 e 39 si introduce la possibilità di sciogliere i Consigli comunali e provinciale a seguito di infiltrazioni di stampo mafioso e nuove misure per i detenuti “speciali” con a carico reati per mafia.
C’è però, come su ogni torta, la ciliegina. L’Art 60 – che invito a leggere integralmente – da al Viminale (ministro dell’interno) un incondizionato potere di controllare la rete internet. Uno di quei poteri che solo nell’Unione Sovietica di Stalin veniva concesso al proprio ministero degli interni.
Che nessuno, tra quelli che non condividono questa nuova legge, si illuda di essere la maggioranza del paese. L’italiano (quello in maggioranza) vuole tutto quello che è scritto in questi 60, e più, articoli. Il problema da risolvere era l’immigrato, possiamo ora convenire o meno con questo ddl, ma tanti pensano davvero che per risolvere alcune forme di criminalità c’è bisogno di queste misure.
E voi, pochi e silenti oppositori, non illudetevi: “perdete ogni speranza voi che entrate”… in Italia.

Diego Ruggiano da Indymedia

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