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giovedì 2 luglio 2009

La Marina militare abbandona 89 migranti su una piattaforma Agip

Un pattugliatore della Marina italiana ha prima soccorso 89 migranti - tra cui tre bambini - che erano in balia del mare su un gommone, e poi li ha lasciati su una piattaforma dell'Eni davanti alla Libia. Una motovedetta libica li ha prelevati e li ha portati tutti in carcere. Il Senato approva il pacchetto sicurezza

La notizia è sul sito del Corriere della sera, sono poche righe: «Un gruppo di 89 migranti è stato respinto dalle coste di Lampedusa. Erano stati soccorsi martedì su un gommone nel canale di Sicilia a circa 50 chilometri dalla terraferma. Una nave della Marina, il pattugliatore Orione, ha preso a bordo i migranti nelle acque internazionali di competenza maltese e li avrebbe quindi trasferiti su una piattaforma Agip. Sono stati gli stessi migranti a lanciare una richiesta di soccorso con un telefono satellitare. Una motovedetta di Tripoli avrebbe poi trasferito poi le 89 persone, tra cui nove donne e tre bambini, in Libia».
Il sito di Fortress Europe offre particolari in più. I migranti sono stati lasciati dalla Marina militare italiana sulla piattaforma off-shore dell’Eni che si trova esattamente al largo di Bahr Essalam, non lontano dalle coste libiche di Zuwarah; erano stati fermati a 25 miglia da Lampedusa; i respinti, comprese le donne e i bambini, «sono stati presi a bordo di una motovedetta libica e portati in carcere».
Ci vuole coraggio a lasciare su una piattaforma petrolifera tre bambini e 86 adulti stremati da un viaggio a bordo di un gommone, ma si vede che ai valorosi marinai del pattugliatore Orione non manca. D’altronde non manca nemmeno ai senatori che domani voteranno il ddl sulla sicurezza, sul quale il ministro per i rapporti con il Parlamento Elio Vito oggi ha posto la fiducia. La legge, approvata anche alla Camera con il voto di fiducia, prevede tra l’altro le ronde e il reato di immigrazione clandestina, passibile di multe da cinque a diecimila euro, con obbligo di denuncia da parte dei pubblici ufficiali, e l’aumento da 60 a 180 giorni del periodo in cui un immigrato potrà essere trattenuto nei centri di identificazione ed espulsione. Prevede anche il superamento di un test di italiano per chi chiede la carta di soggiorno.
Le contestazioni alla legge in via di approvazione sono venute, in questi mesi, da parte delle categoria professionali coinvolte [medici, insegnanti, forze dell’ordine, magistrati e giudici di pace], oltre che dalle associazioni e da magistrati che ne hanno sottolineato i profili d’incostituzionalità. Ha detto oggi Pietro Soldini, responsabile immigrazione della Cgil: «Si conferma il carattere vessatorio, discriminatorio e razzista, come l’istituzione del reato di clandestinità, che segna una preoccupante involuzione della nostra civiltà giuridica»:
Critiche arrivano anche dal Consiglio d’Europa. «Il respingimento delle barche di immigrati dalle coste italiane non può continuare», e il Consiglio d’Europa e le istituzioni europee «devono esprimere un’opinione ferma al riguardo per evitare che la pratica venga adottata anche da altri paesi»: lo ha dichiarato in un’intervista di Klaus davi il commissario per i diritti umani del Consiglio d’Europa, lo svedese Thomas Hammarberg.
Hammarberg ha definito «retrogrado» il punto di vista del presidente del Consiglio Berlusconi sull’’Italia multietnica. «Il problema che abbiamo con la politica di Maroni – ha aggiunto – è che respingendo le barche che arrivano si rende praticamente impossibile l’accesso alla richiesta d’asilo politico da parte di persone che ne hanno bisogno». Per il commissario, il governo ha «assolutamente ragione» quando dice che non tutti coloro che arrivano in Italia ne hanno diritto, «tuttavia hanno certamente diritto a richiederlo» e con i respingimenti «viene negata la possibilità che le ragioni portate avanti da queste persone siano valutate secondo i principi dei diritti umani». Per Hammarberg «talvolta l’Italia non si attiene agli standard europei». Il commissario intende quindi tornare in visita in Italia «per verificare se gli ultimi respingimenti di immigrati siano stati rispettosi delle indicazioni» del Consiglio d’Europa. Le indicazioni prevedono anche la possibilità di abbandonare 89 persone su una piattaforma petrolifera?

La notizia è stata pubblicata ieri.
di Rosa Mordenti da Carta

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