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giovedì 30 luglio 2009

LECCE CARCERE DI BORGO SAN NICOLA - GUERRIGLIE FRA CLAN, AGENTI FERITI, CELLE SOVRAFFOLLATE

E' la fotografia che arriva dal carcere di Lecce. Nei giorni scorsi, scontri fra detenuti stranieri e italiani. In giornata, un agente finisce in ospedale. Celle sovraccariche rispetto al personale

LECCE - Guerriglia tra detenuti e aggressioni nei confronti degli agenti di polizia penitenziaria, una situazione a dir poco ribollente nel penitenziario leccese pronta ed esplodere.Bande criminali multietniche sono sempre pronte a imbastire veri e propri combattimenti. Nel periodo estivo, le criticità del carcere di Borgo San Nicola riaffiorano, alimentate dalle condizioni di estremo disagio con cui i carcerati sono costretti a convivere.

Giorni or sono, è scoppiata una rissa tra reclusi per questioni legate al "controllo e al comando interno". Su un fronte, compatti i detenuti extracomunitari, dall'altra gli italiani. A mani nude, senza impugnare armi o bastoni, i facinorosi hanno suonato la carica e la "tenzone" è stata sedata a fatica dagli agenti di polizia. Il gruppo di ribelli è stato identificato e l'intera sezione di detenuti è stata trasferita, smistando i vari detenuti in zone diverse per evitare ritorsioni o nuovi incroci. Il clima nelle celle si è nuovamente arroventato in mattinata. Durante l'ora di passeggio, un detenuto leccese si è scagliato contro un agente dopo un banale litigio. Quest'ultimo ha dovuto fre ricorso alle cure dei sanitari per le varie ferite riportate.

"Preoccupa il notevole e fastidioso sovraffollamento in luoghi dove sicurezza, salubrità, igiene e sanità sembrno rappresentare la fiaba dei tre porcellini", comunica con una nota l'Organizzazione sindacale autonoma di polizia penitenziaria, che va sotto l'acronimo di Osapp. "Ciò che destabilizza la situazione nel supercarcere di Lecce è il numero elevatissimo di reclusi che ha raggiunto le 1350 utenze, tra cui moltissimi cittadini extracomunitari e di colore che si scontrano con gli italiani dei clan avversi probabilmente per gestirsi il territorio carcere”.

E in questa situazione di degrado, rimarca il sindacato di polizia "gli agenti, quei pochi rimasti in turni di 40/45 in tutto il sistema leccese, deve fronteggiare vere e proprie guerriglie urbane, senza armi e senza sistemi di autotutela di polizia che i colleghi dei restanti corpi utilizzano negli stadi e nelle manifestazioni esterne pubbliche". "Circa 300 reclusi sono stati ammassati un due sezioni detentive, altri 310 in sezione opposte, dai pochi poliziotti penitenziari costretti a lavorare 12 e 15 ore al giorno tanto che solo nelle giornate scorse sono state utilizzate oltre il normale orario di servizio circa 600/700 ore di straordinario non pagato". Il sindacato di polizia penitenziaria insiste "sulla ricerca delle istituzioni anche attraverso un disegno di legge". Sul tavolo la chiamata diretta di circa settemila uomini e mille donne da destinare urgentemente a compiti istituzionali del corpo così come nei precedenti mesi è stato parzialmente offerto all’intero comparto di polizia e alle forze armate dello Stato".

"In quest'ottica", l'Osapp invita il capo del Dipartimento dell'ammnistrazione penitenziaria, Franco Ionta e il ministro della Giustizia ad avviare in via sperimentale la “zattera galleggiante” per l’utenza detenuta extracomunitaria e di colore chiarendo con quale personale specializzato vigilarla". "Sarebbe interessante", segnala Domenico Mastrulli, vicesegretario generale dell'Osapp, "capire poi con quali mezzi e con quali risorse economiche il Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria vorrà far fronte ai 16mila utenti tossicodipendenti di cui 2167 in trattamento metadonico, gli oltre 21mila e 400 extracomunitari delle varie etnie, i circa 5mila e 200 affetti da epatite virale cronica (Hbv e Hcv), i 2mila e 500 sieropositivi Hiv e le 6mila e 500 persone disturbate mentalmente".

"Attendiamo un chiaro segnale di apertura di un tavolo di concertazione con i neo parlamentari europei sulla questione sicurezza" scrive Masrtulli nella circostanzia nota, perchè è arrivata l'ora di concreti interventi e soluzione immediate".Per Mastrulli sarebbe necessario "bloccare le traduzioni e le assegnazioni per la Puglia e per Lecce in particolare da fuori regione e l'invio urgente di 100 uomini nel carcere di Borgo San Nicola ulteriori 100 del Gruppo operativo mobile", ossia i superagenti che si occupano della custodia e del controllo dei detenuti appartenenti alla criminalità organizzata.

da LeccePrima

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