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giovedì 16 luglio 2009

Nichi Vendola e la crisi culturale

"Realizzeremo presto in Puglia l'Accademia cinematografica digitale".
Nichi Vendola contro i tagli al Fondo unico dello Spettacolo: "disinvestire in cultura con l'alibi più fetente del mondo: c' é la crisi"


Il problema é proprio l'idea della cultura, il rapporto che vi é tra etica pubblica e la cultura, l'investimento che una società fa sulla formazione soprattutto delle giovani generazioni. Se la cultura viene percepita, secondo un luogo comune che attraversa tutto il '900, come un fatto parassitario e vizioso perfino come un impedimento a trovare l'armonia sociale" allora si capisce "perché disinvestire in cultura con l'alibi più fetente del mondo: c' é la crisi".

Il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, lo ha affermato presentando il film "L'uomo nero" del regista Sergio Rubini, in lavorazione a Mesagne (Br) e dopo che uno degli attori protagonisti, Riccardo Scamarcio ha letto un documento contro i tagli previsti al Fondo unico dello spettacolo, a firma di "autori di cinema e di teatro, attori e attrici e lavoratoti dello spettacolo, che in contemporanea é stato letto in altre regioni d'Italia. "Dai prossimi mesi - ha letto Scamarcio - si vedranno meno film, meno spettacoli teatrali, meno concerti, meno serie televisive, meno artisti, meno idee, in un panorama di pretesi risparmi che finiranno per rendere il Paese più povero di emozioni, di pensieri, di profondità, di energia creativa, di allegria".

A sostenere il documento anche i produttori del film presentato oggi, Donatella Botti (Bianca Film) e Caterina D'Amico (presidente Rai Cinema), il regista Sergio Rubini, l'attrice protagonista, Valeria Golino, l'assessore al Mediterraneo Silvia Godelli e il presidente dell'Apulia Film Commission Oscar Iarussi, "Vorrei ricordare - ha continuato il presidente della Regione Puglia Nichi Vendola - che la più grande crisi che la soscietà italiana abbia attraversato nella sua vicenda democratica é stata il fascismo, la guerra e che la reazione a quello che era accaduto, un trauma così profondo, la ricostruzione ha avuto nel cinema, in una società poverissima e - ha concluso - assediata dalla miseria, uno strumento straordinario di riscatto"

1 commento:

  1. ..quest'italietta da strapazzo ci vuole brutti sporchi e cattivi..ma soprattutto uniformemente abbandonati a noi stessi e alle nostre miserie interiori,senza cultura,senza storia,senza tradizioni,senza radicazione,senza curiosità per ciò che non sia il regno di vallettopoli,de filippopoli,berluscopoli,cinepanettopoli e via discorrendo..ma il fascismo è finito da tempo,
    con le sue imposizioni e noi dobbiamo ricordarcelo ogni giorno per non soccombere in quella violenta spirale di ignoranza che ci sta ogni giorno alle calcagna.
    franza..

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