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venerdì 24 luglio 2009

"Non c'è posto per i presidi del Sud". Vicenza dice no a chi viene da fuori.

Vicenza, 23 lug. (Adnkronos) - E' stato approvato con il favore trasversale di 26 consiglieri provinciali su 27 presenti l'ordine del giorno, proposto dall'Assessore all'Istruzione Morena Martini, relativo alla copertura dei posti disponibili di dirigente scolastico in provincia di Vicenza, secondo cui i posti devono essere riservati ai veneti. ''Nel Veneto - spiega l'Assessore - ci sono circa 70 posti liberi da ricoprire, ma nessuna graduatoria regionale da cui attingere. Ci sono invece tanti dirigenti in lista di altre regioni d'Italia, non perché altrove siano più disponibili e bravi che da noi, ma perché noi siamo stati ligi alla normativa, che prescriveva, all'ultimo concorso del 2007, di occupare i posti liberi e prevedere una lista di riserva che non superasse il 10% dei posti disponibili. Noi l'abbiamo fatto, come al solito rispettosi della legge, mentre altri hanno creato liste di disponibilità pari, talvolta, anche al doppio dei posti da occupare''.


Il Consiglio Provinciale ha voluto allora denunciare il mancato rispetto della norma che fissava le quote massime per la immissione in ruolo dei dirigenti ed evidenziare la conseguente situazione di svantaggio in cui si trova la regione Veneto rispetto ad altre realta' nazionali. Lo ha fatto sollecitando il Governo, la Conferenza Stato-Regioni e l'Ufficio Scolastico Regionale affinche' intervengano per introdurre quei ''correttivi'' necessari a riportare una situazione di equita', consentendo che anche nel Veneto si possa procedere alla copertura dei posti dirigenziali disponibili mediante il ricorso all'impiego delle risorse umane già presenti in ambito regionale. "Si ritiene indispensabile - recita l'ordine del giorno - il ripristino di una situazione di diritto in materia, affinché non abbiano a ripetersi situazioni penalizzanti come quella denunciata. E con lo stesso fine il Consiglio ha dato mandato alla Giunta Provinciale di verificare se esistono i presupposti per un ricorso al Tar''. ''Tanti insegnanti in servizio nel Veneto - conclude l'assessore Martini - aspirano da anni a diventare dirigenti attraverso una procedura concorsuale. E' a loro, innanzitutto, che dobbiamo portare rispetto, pretendendo che lo stesso rispetto venga dimostrato con una normativa chiara e con uno stretto controllo sulla sua applicazione''.

Il Presidente della Provincia di Vicenza, Attilio Schneck sottolinea all'Adnkronos: ''Avanti tutta col ricorso, bisogna ripristinare lo stato di diritto. Siamo di fronte alle solite furbizie all'italiana - spiega Schneck - la Regione che rispetta la normativa e che si comporta in maniera virtuosa deve subire le conseguenze di una decisione statale che favorisce le Regioni che invece non si sono comportate correttamente. Ma che meccanismo perverso è? Pare la trama di una commedia all'italiana che ha come unico obiettivo di portare al nord persone del sud con forzature che non possiamo giustificare. Rischiamo davvero di essere "bechi e bastona'". E la cosa non ci sta bene. Non perche' non vogliamo presidi del sud, che anzi ne abbiamo gia' nei nostri istituti e alcuni sono davvero bravi. Ma non e' sul merito o sulla bravura o sulla preparazione o la capacita' che stiamo discutendo. E' una questione di rispetto della normativa. E se la normativa e' uguale per tutta Italia, tutti la devono rispettare. Altrimenti ogni Regione decida per se', e noi saremo ancora piu' contenti''.

Plaude la Lega Nord che invita a "dire no ai privilegi per i dirigenti del Sud". Dal consigliere regionale veneto Roberto Ciambetti che "invoca pari opportunità di accesso al ruolo di dirigente scolastico''al segretario provinciale del Carroccio di Vicenza, Paolo Franco che offre "pieno appoggio alla decisione del Consiglio". Ma la decisione ha scatenato anche numerose polemiche. Il presidente della Regione Veneto, Giancarlo Galan ha invitato a evitare "discriminazioni tra nord e sud" sia per quanto riguarda "gli insegnanti che gli studenti". Più duro il commento di Anna Finocchiaro, presidente del gruppo del Pd al Senato. "Qualunque sia la ragione per cui il gruppo del Pd al Consiglio provinciale di Vicenza ha votato insieme al Pdl la mozione 'anti presidi meridionali' - ha detto- , mi pare ovvio che a nessuno dei nostri consiglieri possa sfuggire l'impatto simbolico che questa posizione politica produce e l'effetto che essa assume in un paese sempre più diviso e sempre piu' percorso da derive antimeridionalistiche".

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