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mercoledì 8 luglio 2009

Non è ancora il momento di smantellare il G8

“Un bell’applauso per Silvio Berlusconi! È una specie di Benny Hill di serie B, preferisce spupazzare le ragazze che mantenere le sue promesse ai paesi più poveri del mondo, ma è utile per capire che razza di cinico pasticcio è diventato il G8”.

Per Larry Elliott del Guardian l’Italia sta facendo una pessima figura come paese ospite del summit. “Ma perché fermarsi all’Italia? Gran parte degli altri leader usano il G8 solo come una passerella per i fotografi. Berlusconi ha semplicemente smesso di far finta che questo festival annuale delle chiacchiere serva a qualcosa”.

L’elenco delle cose che non vanno è lungo. “Ai paesi del G8 piace fare promesse, ma sono molto meno bravi ad assumersi la responsabilità dei risultati. Il prossimo G8 sarà in Canada, un paese il cui primo ministro, Stephen Harper, ha lo stesso interesse per lo sviluppo mondiale di Berlusconi. ‘Che c’è di strano?’, dicono in molti. L’idea di una chiacchierata dei leader del mondo davanti al caminetto poteva essere buona ai tempi di Valéry Giscard d’Estaing, ma adesso è ora di affrontare la realtà, prendere il G8 e smantellarlo”.

Ma per Elliott ci sono due buone ragioni per sospendere la condanna a morte del G8. Una è che qualcosa di buono il summit è riuscito a farlo. “La seconda è che il fallimento del G8 sarebbe un colpo tremendo per la cooperazione internazionale, nel momento in cui è più necessaria che mai. Pascal Lamy, direttore generale del Wto, osserva che se la comunità internazionale non riesce a mettersi d’accordo su questioni ‘facili’, come il commercio e lo sviluppo, è improbabile che possa fare meglio su argomenti spinosi come il riscaldamento globale o la gestione dei mercati finanziari”.

da Internazionale

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