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lunedì 13 luglio 2009

Prescrizioni, immunità e “leggi ad personam”. Chi è una persona onesta?

E’ sempre più difficile dare una definizione di “persona onesta“. Ultimamente, soprattutto nei salotti che contano della politica e della finanza, questo status personale è diventato qualcosa di artificiale, di assoggettabile al volere di qualcuno invece che ai fatti. Eppure l’onestà dovrebbe essere una di quelle virtù facilmente riscontrabili in una persona, una di quelle verità da leggere sul volto di un individuo.Purtroppo con le vicende del panorama italiano si apprende che la giustizia, in quanto “affare” degli uomini, è sempre meno obiettiva e più soggetta a correzioni di vario genere. Il detto popolare «chi sbaglia paga», nella società italiana contemporanea di fatto non trova applicazione. Questa considerazione nasce alla luce di quanto negli ultimi anni si è potuto apprendere osservando la società italiana e il suo progressivo degrado. Esistono uomini che, per ragioni economiche, politiche o anche meno nobili, sono riusciti ad alterare direttamente o indirettamente il giudizio che la società, per mezzo della giustizia, ha dovuto esprimere su di loro. Oltre a generare nei cittadini una diffusa sensazione di ingiustizia, questo stato di cose ha mutato anche il significato della parola onestà.

Onesto non è più colui che viola la legge, ma bensì chi non viene condannato.

E’ una nuova lettura della giustizia, una sottile, silenziosa e pericolosa rivisitazione della verità dei fatti. Grazie a strumenti come la prescrizione, l’immunità per le alte cariche dello Stato (lodo Alfano) e le leggi ad personam, la sentenza ai danni di alcuni illustri imputati sopraggiunge dopo decenni o non sopraggiunge affatto.

La prescrizione è l’estinzione di un reato a seguito del trascorrere di un determinato periodo di tempo. In sostanza, colpevole o innocente, dopo un determinato periodo l’imputato viene prosciolto dalle accuse. Grazie a questo escamotage è stato dichiarato innocente Giulio Andreotti, nonostante il «reato di partecipazione all’associazione per delinquere» fosse stato provato e avesse mantenuto «un’autentica, stabile ed amichevole disponibilità verso i mafiosi fino alla primavera del 1980». Anche il nostro attuale premier, Silvio Berlusconi, ha beneficiato 3 volte di questa via d’uscita che gli ha permesso di uscire lindo dai processi riguardanti il Lodo Mondadori, il Caso Lentini e il processo All Iberian. Ma questi sono solo i nomi più noti, non gli unici ad averne beneficiato.

L’immunità parlamentare era stata abrogata nel 1993, grazie agli scandali emersi da tangentopoli. Ultimamente però questo “scudo dalla giustizia” è tornato di moda proposto dai membri del Popolo della Libertà. E’ stato dunque approvato il lodo Alfano, una legge che rende immuni da qualunque procedimento giudiziario le alte cariche dello Stato. L’unico reale beneficiario di questa legge è attualmente il premier Berlusconi, il quale è da anni imputato in alcuni processi che hanno scadenza proprio in questi mesi. Il più noto è sicuramente il processo Mills, nel quale l’avvocato inglese del premier è già stato condannato in primo grado per aver ricevuto 600 mila dollari dal premier per dichiarare il falso in un processo ai danni della Fininvest.

Le leggi ad personam sono un altro artificio che rende sempre più sottile il confine tra persona onesta e disonesta. In sostanza una legge ad personam è una norma che interviene a beneficio di un determinato individuo. Le più note sono la depenalizzazione del falso in bilancio, la “legge Cirami” sul legittimo sospetto, la riduzione della prescrizione, la legge Gasparri e il sopracitato lodo Alfano. Purtroppo, sebbene ciò potrebbe valer l’accusa di esser fazioso, è doveroso render noto che le leggi appena citate hanno portato benefici principalmente al Cavalier Berlusconi, sia per superare indenne alcuni processi sia per favorire le sue emittenti televisive.

Ma tutto ciò, per chi vive in Italia, è diventato parte integrante della quotidianità. Ciò che invece può ancora stupire e indignare è apprendere del recente colpo di spugna che è stato effettuato sulle indagini ai danni di un personaggio divenuto famoso negli ultimi mesi: Benedetto Letizia, padre della “celebre ” Noemi che tanto ha fatto parlare per l’oscura vicenda della sua presunta frequentazione con il Premier.

Da quanto emerge in questi giorni, ventiquattro episodi di concussione, mazzette imposte per la concessione di licenze a mega-ristoranti, boutique e ambulanti, sono sparite in un colpo solo. Ad effettuare questo “miracolo napoletano” è intervenuta ancora una volta la provvidenziale prescrizione, nonostante siano emerse diverse anomalie documentate da Repubblica in merito al fascicolo relativo alle indagini “dimenticato” per anni in un cassetto. Oltre mezzo miliardo di vecchie lire è l’ammontare del tesoretto accumulato da Letizia grazie a queste presunte attività illecite. Nonostante il Comune di Napoli si sia costituito parte civile attraverso l’avvocato Giuseppe Dardo, che ha evidenziato «il danno di immagine per effetto della risonanza attribuita dagli organi di informazione locale e nazionale», questa vicenda si ricollega ai dubbi espressi all’inizio di questo articolo. Che cosa significa essere onesti in questo paese? Basta non farsi beccare o esite ancora un giudizio morale?

di Diego Tomasoni da DirittodiCritica

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