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domenica 12 luglio 2009

Sant’Anatolia di Narco – Il Museo della Canapa compie un anno

SANT'ANATOLIA DI NARCO - Domenica 12 luglio alle ore 17,30, presso la Piazza del Comune Vecchio a Sant’Anatolia di Narco (PG), si festeggia il primo compleanno del Museo della Canapa. Dopo un’accurata fase di studio scientifico sulle tradizioni della coltivazione e tessitura della canapa, il museo ha visto transitare nelle sale espositive numerosi visitatori. E’ concepito in una totale riambientazione di quelle che sono le fasi di lavorazione della canapa, presentate in modo tale da risultare di chiara e facile interpretazione per il pubblico.

Fiore all’occhiello è il laboratorio dove si svolgono corsi pratici di tessitura. Il laboratorio ha saputo incentivare l’interesse nelle visite: qui tutti possono toccare con mano la realtà di un tempo ormai passato, diventando i protagonisti all’interno di un museo che non è puramente contenitore antropologico e di conservazione. In tal senso il Museo della Canapa si pone come una modesta realtà che parla di tradizioni popolari e antichi mestieri con l’obiettivo di riportarli a nuova vita.

Il Museo della Canapa, antenna dell’Ecomuseo della Valnerina, mira a diffondere la conoscenza dei beni esposti attraverso esperienze didattiche destinate, in particolare, alle scuole, ponendosi come obiettivo il “recupero del sapere”, in particolare quello relativo alla lavorazione e alla tessitura della canapa, tratto distintivo della cultura popolare della Valnerina, fino alla metà del Novecento.

I molteplici progetti didattici, svoltisi durante questo primo anno di apertura, hanno favorito la visita delle scuole del territorio e l’apprendimento di nozioni storiche in modo dinamico, attraverso il “saper fare”, con l’uso dei telai che sono allestiti nel laboratorio.

La finalità che il museo si propone è quella di recuperare e trasmettere l'arte della lavorazione della canapa, uno tra i molteplici elementi cardine del patrimonio culturale tradizionale.

Silvano Rometti assessore alla Cultura dichiarò il giorno dell'inaugurazione avvenuta nel 2008: "la Regione Umbria, ha sostenuto il progetto di questo Museo che vuol recuperare e trasmettere l'arte e la lavorazione della canapa, radicata nella nostra regione, nell'ambito delle azioni per la valorizzazione della "risorsa Umbria", promosse con i bandi integrati della filiera "Turismo-Ambiente- Cultura".

Allestito nell'ex sede del palazzo comunale di Sant'Anatolia, il museo consente di conoscere l'intero ciclo, dalla coltivazione alla lavorazione e trasformazione della canapa.
Il museo si articola su due livelli: il pianoterra ospita una sala, dotata di otto telai, che sarà sede del laboratorio di tessitura, dove verranno svolte attività laboratoriali rivolte alle scuole di tutti i gradi, ai residenti e a tutti coloro che saranno interessati a partecipare.
Il livello superiore consta, invece, di quattro sale: due dedicate alla tessitura tradizionale e agli strumenti legate al ciclo di lavorazione della fibra grezza, necessarie all'ottenimento del filo e del tessuto vero e proprio. Tra di esse, fusi, rocche per filare, aspi per ricavare matasse, filarelli e telai. La terza sala, più didattica, destinata alla tessitura moderna le cui caratteristiche sono esplicate tramite pannelli interattivi e didattici; l'ultima ospita la collezione tessile concessa dal Comune di Spoleto in comodato gratuito e per cinque anni, e i tessuti donati dagli abitanti del comune di Sant'Anatolia di Narco.
"È di fondamentale importanza per un piccolo Comune come Sant'Antatolia di Narco, ha detto il sindaco Amedeo Santini, l'apertura di una struttura museale, non solo per lo sviluppo del turismo, ma soprattutto per il recupero della sua identità culturale. Con il Museo della Canapa viene salvato, recuperato e valorizzato un modo di vivere del territorio: quasi ogni famiglia di contadini, fino alla prima metà del Novecento, coltivava la canapa per uso familiare".

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