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mercoledì 1 luglio 2009

Vendola: "Non ho bisogno di voti ma di idee"

"C'era bisogno di dare un segno di discontinuità - ha spiegato Vendola - dimostrare a tutti che questo non è il governo del sottopotere e della lottizzazione". La decisione di Vendola ha due aspetti: "Uno politico e uno no. Per quanto riguarda il primo c'è la necessità di riconsiderare la natura e i confini dell'alleanza". Il governatore parla di un laboratorio Puglia e guarda a Udc, Italia dei Valori e anche al movimento meridionalista dell'ex ministro di An Adriana Poli Bortone. "Non ho bisogno di voti ma di idee - dice - Parlerò con tutti, senza alcun pregiudizio purché però chi si siede al mio tavolo condivida i tre punti fondanti del nostro governo: interessi sociali, diritti civili e umani".

Vendola non scappa però sulle indagini. "Oggi - dice - la sanità pugliese è al centro di una serie di inchieste della magistratura barese, indagini che hanno permesso al Tg 1 e al suo direttore di mettere in pratica un giornalismo senza onore: li ho denunciati e li denuncerò. Mi rendo conto però che nonostante gli sforzi giganteschi che abbiamo compiuto, il sistema sanitario si conferma permeabile agli interessi delle lobby, delle corporazioni e anche a spinte corruttive. E purtroppo c'è una trasversabilità a questi interessi che non intendo nascondere. Alla magistratura abbiamo già offerto la massima cooperazione". Chiaro anche il giudizio sulla vicenda del premier, Silvio Berlusconi: "Torno dal Canada e mi sono vergognato di essere italiano. Io penso che i risvolti penali non coincidano sempre con quelli politici e morali: c'è la necessità di non vivere la questione morale come un corpo contundente ma come una bussola".

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