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domenica 2 agosto 2009

FABRIZIO DE ANDRE' - SOGNO NUMERO DUE



FABRIZIO DE ANDRE' - SOGNO NUMERO DUE

- Imputato, ascolta:
noi ti abbiamo ascoltato.

Tu non sapevi di avere una coscienza al fosforo
piantata tra l'aorta e l'intenzione.
Noi ti abbiamo osservato
dal primo battere del cuore
fino ai ritmi più brevi
dell'ultima emozione,
quando uccidevi,
favorendo il potere,
i soci vitalizi del potere,
ammucchiati in discesa
a difesa
della loro celebrazione.

E se tu la credevi vendetta,
il fosforo di guardia
segnalava la tua urgenza di potere,
mentre ti emozionavi nel ruolo più eccitante della legge,
quello che non protegge:
la parte del boia.

Imputato,
il dito più lungo della tua mano
è il medio,
quello della mia
è l'indice,
eppure anche tu hai giudicato.

Hai assolto e hai condannato
al di sopra di me,
ma al di sopra di me,
per quello che hai fatto,
per come lo hai rinnovato,
il potere ti è grato.

Ascolta:
una volta un giudice come me
giudicò chi gli aveva dettato la legge:
prima cambiarono il giudice
e subito dopo
la legge.

Oggi, un giudice come me,
lo chiede al potere se può giudicare.
Tu sei il potere.
Vuoi essere giudicato?
Vuoi essere assolto o condannato? -

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