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venerdì 28 agosto 2009

Finalmente l'acqua! Questa volta le istituzioni sono state di parola e disponibili

Nardò- Questa epopea,questa situazione dei migranti si sta trasformando in una serie a puntate .
Da ora quello che succederà nei prossimi giorni sarà raccontato sottoforma di diario.
Quello che mi piace considerare è come questo blog stia diventando sempre più il luogo adatto per ribadire la nostra verità,per spiegare come si realizza la nostra opera e quante insidie ogni giorno devono essere affrontate.
Da quando i signori che gestiscono la masseria Boncuri sono andati via, lasciando i migranti senz’ acqua e infischiandosene delle condizione di disagio, da quando mi hanno detto che sono un “moccioso “ e che dovrei portarli a casa mia si sono susseguiti momenti di tensione.
Per questa grave situazione di indigenza non era stata approntata alcuna soluzione ; ho deciso di armarmi di pazienza e di riferire al Comune quale era l’emergenza in questione.
Parlando con il delegato dal sindaco, facente funzioni, il sign.Cavallo e il direttore generale siamo giunti alla conclusione che trovare delle misure per fronteggiare questa crisi era indispensabile.
Mettendomi in contatto con la signora Anna Dell’Angelo Custode, gestore dei servizi sociali di Nardò, ho potuto verificare, da parte delle istituzioni, la volontà di risolvere il problema dell’acqua.
Mi sono recato inoltre presso la sede dei servizi sociali assieme ad altri membri del movimento per la sinistra per discutere con la dottoressa Dell’Angelo Custode.
Era stato riscontrato un guasto alla pompa dell’acqua del pozzo.
I signori della Finis-Terrae sono stati richiamati e le loro mansioni sono state prorogate sino al 15 di Settembre; il dormitorio è stato riaperto.
Bisogna però svelare dei retroscena che in questi giorni si sono succeduti.
Devo, per onor del vero, specificare che anche se responsabile della gestione del centro di accoglienza, il signor Giuseppe Arrivo è un esterno, chiamato a progetto dalla Fins-Terrae per svolgere il suo lavoro.
Dopo l’articolo dell’altro giorno, reiterate sono state le richieste da parte dei gestori del centro di cancellare il mio precedente articolo dal blog, ma indarno.
Chi impara a conoscerci deve sapere che non siamo disposti a piegarci :
il blog è l’organo di controllo e fonte di verità. Chi vuole può ribattere, noi non eserciteremo censure se non costretti dall’uso di volgarità; LA FONTE è distante da altri blog presenti sul circuito neritino.
Ancora l’altro ieri, mentre svolgevamo il lavoro quotidiano che va avanti da quasi 2 mesi, ossia quello di portare acqua ai migranti bisognosi, ci siamo imbattuti, io soprattutto, in una aggressione verbale da parte di Gianluca Nigro. Prendendomi a muso duro,mi è stato detto da questo energumeno che sono un mongoloide e che mi manda all’ospedale , che non conosco e non so niente di Finis-Terrae, che per l’articolo mi querela e che non ci faranno più metter piede nel centro di accoglienza della masseria. Occorre specificare che questi stessi signori avevano detto di aver richiesto la proroga per restare ancora li a prestar servizio, mentre a colloquio con Cavallo mi è stato specificatamente detto che non era stata chiesta alcuna proroga e che anzi la fase di dismissione del servizio non era stata ortodossa in quanto al Comune si aspettavano consegne precise :questi figuri hanno lasciato il centro e i gazebo erano rimasti li, incustoditi, mentre il dormitorio era stato chiuso e negato l’acceso all’acqua, seppur non fruibile in quanto la pompa del pozzo era fuori uso.
Ora queste persone sono state richiamate e quello che chiedo è di lavorare e di farsi carico delle responsabilità che spettano a loro. Certo è che quanto a umanità hanno ancora tanto da imparare dai migranti bisognosi e non ho dubbi che senza questa dose di virtù nessuno può fare accoglienza. Da ieri finalmente dopo alcuni giorni questi lavoratori possono lavarsi.
Noi siamo tornati nella masseria, e abbiamo potuto appurare che l’ acqua è tornata anche se il mediatore culturale giordano che era presente non si è degnato di salutarci.
Questa volta le istituzioni sono state di parola e disponibili.
Quello che per noi è importante è cercare di alleviare le sofferenze di questi poveri disgraziati, controllare e monitorare il lavoro delle istituzioni e di chi gestisce l’ accoglienza, per cercare di capire come è possibile che una tragedia di questa portata, della quale dovrebbe occuparsi l’ Europa, passi inosservata per la maggior parte degli abitanti di questa Nardò, apatica e poco solidale col prossimo..

Angelo

1 commento:

  1. Questa gente secondo me ha qualcosa da nascondere.
    W la cittadinanza attiva!!!!!!

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