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mercoledì 5 agosto 2009

I SOMMERSI E I SALVATI - 3° PARTE

In barba alle leggi e con estrema discrezione, (non volevamo andare allo zoo a vedere le scimmie) ci siamo resi conto di persona della situazione disumana in cui vivono da circa 2 mesi nel campo.
La solitudine, nella quale come Movimento ci siamo ritrovati, si è trasformata in collaborazione attiva.
Rifondazione Comunista e Costruire Insieme sono stati i primi ad appoggiare l’iniziativa umanitaria che volevamo avviare nella tendopoli terzomondista neretina.
Rifondazione Comunista, dopo essere stata presente al tavolo della sinistra, sentendo quali erano gli obbiettivi posti in quell’occasione da alcuni componenti del Movimento per la Sinistra, con la collaborazione di Italia dei Valori, nella persona di Mina Leuzzi, assieme ad un cameraman di una televisione locale, sono intervenuti nel campo per girare qualche immagine per un documentario sulla condizione dei lavoratori extracomunitari stagionali di Nardò.
Quale poteva essere la situazione nel campo subito dopo quelle piogge torrenziali che hanno afflitto il salento ad inizio estate???
Qualcosa di indescrivibile ! Solo chi è andato sul posto si è reso conto della sofferenza e della precarietà in cui vivevano e vivono queste persone abbandonate da Dio e dagli uomini.
Voglio precisare che chi scrive non è andato in quei giorni di pioggia nella tendopoli.
Sono venuto a conoscenza di quelle situazioni grazie ai racconti dei compagni di rifondazione. Cartoni inutilizzabili, quei pochi materassi pieni zeppi di acqua, canaletti nel terreno per far convogliare l’acqua nella campagna aperta e non sotto gli alberi dove “soggiornavano”, vestiti bagnati, addirittura due ragazzi colpiti da un fulmine, uno a terra con la gamba bloccata e l’altro con una ferita sul torace. All’inizio le notizie che avevamo sulle cure rilasciate al pronto soccorso ai due ragazzi colpiti dal fulmine erano un pò confuse, in seguito siamo venuti a conoscenza del fatto che le cinque ore spese in ospedale sono servite per una serie di accertamenti che escludevano qualsiasi complicazione.
Anche Costruire Insieme ci ha dato una grossa mano sia sotto il profilo economico che umano. I componenti si sono mostrati disponibilissimi a collaborare mettendo a disposizione un recipiente di acqua da 200 litri e un medico, il dott. Rocco Luci, il quale si è recato sul campo più volte per verificare la situazione reale.
Vorrei ringraziare il dott. Luci per la sua professionalità e disponibilità. Non tutti i dottori, per fortuna, pensano solo ai beni materiali, alle cose inutili della vita.
Grazie ancora perché in questi giorni ci ha riconfermato la sua disponibilità, in qualsiasi ora del giorno o della notte, ad intervenire sul posto.
Quotidianamente ci rechiamo sul campo per portare dai 500 ai 900L di acqua, farmaci (quegli che possono essere somministrati a tutti, per il resto ci sono le strutture ospedaliere), vestiti e scarpe.
Intorno alla fine di luglio siamo andati a parlare con suor Giosuè Perrone al Vernaleone per sapere se la Caritas stava preparando un programma di accoglienza, la risposta è stata negativa in quanto ci sono solo tre suore che gestiscono una baraonda impazzita di bambini. Non potendo prendere alcune decisione senza interpellare i superiori, ci hanno detto chiaramente che la Caritas non aveva in programma nessun progetto di accoglienza e che, per saperne di più, bisognava rivolgersi alla sede centrale che si trova a Galatone.
A parlare con Don Camillo De Lazzari (spero di non aver sbagliato nome), responsabile della Caritas della diocesi Nardò-Gallipoli, sono andati i compagni di Rifondazione, Angelina,Totò ed Edy.
Devo fare una critica alla Caritas; non doveva aspettare la sollecitazione di nessuno. E’ un problema che si ripresenta ogni anno e non credo che non si possa affrontare in un modo diverso e lontano dall’emergenza.
Da poche settimane, al gruppo già costituito si sono aggiunti per intervenire e darci una mano nella tendopoli la Caritas (finalmente) e i Giovani Democratici (ancora finalmente) che a detta del segretario, erano all’oscuro della situazione di invivibilità nel campo.
Per la cronaca, l’ingresso dei Giovani Democratici ha creato un po’ di malumori, in quella sinistra ormai vecchia e che per Nardò non ha fatto mai niente. Le forze critiche di sinistra sono bene accette se vogliamo veramente cambiare qualcosa. Basta puntarci il dito, ognuno con la propria identità e con le proprie ideologie ma, nel momento in cui si deve fare qualcosa, bisogna essere tutti uniti e tendere verso un unico obbiettivo (non tutti gli accordi devono essere fatti per recuperare voti qua e là).

3 commenti:

  1. HAI PIENAMENTE RAGIONE CARO MPAGNO LA SINISTRA A NARDO' NN HA MAI FATTO NIENTE E MANCO IL CENTRO O LA DESTRA, A NARDO' SI E' SEMPRE E SOLO RUBATO ... SULLA CHIESA LA CARITAS E LE ISTITUZIONI STENDIAMO UN VELO PIETOSO

    UN SALUTO
    UN DITO IN CULO A LICIO GELLI

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  2. "una fonte di informazione vera"... mi sa che c'è qualcosa che non va... avete scritto senza essere informati e comunque avete scritto cose errate e travistae... interessarsi agli ultimi non significa farlo con le telecamere... quella mattina in Caritas c'ero pure io quando vennero i "tuoi compagni" che erano solo due e non tre!!! A loro illustrammo bene il nostro lavoro... ma evidentemente non ci siamo spiegati bene. Detto questo, un velo pietoso lo calerei su chi "usa i poveri" per far parlare di sè!!!
    Gregorio Manieri

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  3. Prima di tutto devi sapere che gli unici a non aver usato telecamere e neanche macchinette fotografiche siamo stati proprio noi di MPS; come puoi vedere dai post sul blog, c'è solo una foto presa da "porta di mare"!

    "...un velo pietoso lo calerei su chi "usa i poveri" per far parlare di se!!!"
    bravo, daccordissimo!

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