HOME       BLOG    VIDEO    EVENTI    GLI INVISIBILI    MUSICA    LIBRI    POLITICA LOCALE    POST PIU' COMMENTATI

mercoledì 26 agosto 2009

Puglia, Latorre: "Il Pdl ha un piano per sabotare l´intesa con l´Udc"

Il senatore: "Vogliono impedire il laboratorio Puglia"
di Paolo Russo

Un piano per sabotare l´intesa tra Pd e Udc in Puglia. Una strategia per impedire "il laboratorio Puglia che il centrodestra non vuole": è quanto denuncia il vicecapogruppo del Pd al Senato, Nicola Latorre che anche ieri è tornato sulla candidatura alla presidenza della Regione nel 2010.
"È evidente - afferma - che il Pd non può che ripartire da Vendola, dal presidente in carica, nell´ambito di una discussione che stiamo portando avanti con i nostri attuali alleati al governo regionale e anche con coloro che vorremmo al nostro fianco. Ed è evidente che innanzi tutto con Vendola dobbiamo discutere della candidatura alla presidenza. E´ un fatto naturale in politica che il dibattito riparta dall´uscente". Prosegue Latorre: «Alcuni esponenti del centrodestra vogliono impedirci con ogni mezzo di replicare per la Regione il laboratorio che abbiamo inaugurato con la vittoria di Brindisi». Parole che rendono l´idea di quanto si stia facendo incandescente il braccio di ferro tra Pd e Pdl.

Il cerino è stato nuovamente acceso ieri dopo le polemiche scoppiate in seguito a un´intervista rilasciata da Latorre al quotidiano Libero, secondo la cui titolazione "Il Pd ha deciso: candidiamo Vendola». Una notizia che ieri ha messo in allarme i vertici nazionali dell´Udc che, proprio con D´Alema, stanno trattando la possibile alleanza per le prossime regionali. I centristi non hanno mai nascosto la loro indisponibilità a sedere in un governo retto dall´attuale governatore pugliese. Per questo, il virgolettato del numero due del Pd al Senato ha fatto trasalire gli uomini del suo partito e quelli dell´Udc che, proprio in queste ore, hanno intensificato i contatti per trovare un´intesa sulla Puglia.

«Quell´intervista - ha dichiarato ieri Latorre - è stata scritta in maniera improvvida. Sembra sia stata costruita ad arte, con uno scopo ben preciso: sabotare la nostra trattativa con l´Udc». Il luogotenente dalemiano, il cui telefonino ieri non ha mai smesso di squillare, ha fornito indizi molto dettagliati per motivare il suo sospetto.


«La giornalista che mi ha intervistato - ha spiegato ieri - ha trasformato una mia frase in una decisione del Pd: è ovvio che ripartiamo da Vendola ed è vero che l´ho detto e lo ripeto, ma non è vero che il Pd ha deciso. Tutto qui. Ho fondati motivi per credere che l´intervista volesse creare delle tensioni tra noi e l´Udc e permettere al Pdl di insinuarsi in questo rapporto».

E poi ancora: «La mia idea su Vendola e sull´Udc, al contrario di quello che si può evincere dall´intervista non è cambiata. Il Pd ricomincia da Vendola. Ma siamo dell´idea che il nome del futuro candidato debba essere concordato anche con tutti gli altri partiti che decideranno di coalizzarsi con noi». Latorre racconta di aver avuto conferma di questa macchinazione ai danni del Pd "dalla inusuale tempestività con la quale Quagliariello è intervenuto". Stesso schema replicato, in rapida sequenza anche da Gasparri, Vitali e Urso. Tutti hanno rivolto inviti espliciti all´Udc.

Ma ieri sulla possibile alleanza del centrosinistra con l´unione di centro è arrivato il veto dell´Italia dei Valori: «Noi dell´Idv vogliamo costruire un centrosinistra diverso e aperto alla società civile - ha dichiarato il coordinatore regionale, Pierfelice Zazzera - ma abbiamo davvero difficoltà a credere che questa politica di rinnovamento si possa fare con l´Udc di Cuffaro, Cesa e Sanza. Il Pd ora non può più barare».

Nessun commento:

Posta un commento