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lunedì 24 agosto 2009

NO BORDER LESVOS CAMP



NO BORDER LESVOS 2009
Sulla nostra nave non c’è posto per la repressione

In questi ultimi anni, l’isola di Lesvos rappresenta uno dei principali punti d’ingresso per migliaia di rifugiati ed immigrati che cercano di raggiungere l’Europa.Stipati su piccoli gommoni, tentano di attraversare i confini marittimi tra la Turchia e la Grecia ed alcuni di loro, spesso non ce la fanno. Negli ultimi 20 anni sono più di 1,100 gli immigrati ed i rifugiati dispersi nel mar egeo.

La guardia costiera greca, nell’attuare le politiche nazionali ed europee di “prevenzione degli ingressi” viola i diritti dei rifugiati mettendo a rischio le loro vite. Nello stesso momento queste attività vengono sostenute dal Frontex, la cui prima nave opera all’isola sin dal mese di luglio 2008. Di recente, gli ufficiali del Frontex hanno intervistato ed interrogato i rifugiati e gli immigrati a Paganì (Lesvos).

Paganì (situato a 5km di distanza da mitilene, la capitale dell’isola) è il posto dove si trova il centro di detenzione, al quale vengono portati i rifugiati e gli immigrati una volta arrivati a Lesvos e vi rimangono per settimane o mesi. È un carcere dove i diritti fondamentali dell’uomo non vengono rispettati. Inoltre l’edificio non è adatto ad ospitare delle persone, in quanto privo delle elementari infrastrutture atte a tale scopo. Per di più, ai rifugiati non è concessa alcuna possibilità di comunicazione, non vengono informati dei loro diritti e non è permesso loro di uscire nel cortile.

Dopo essere stati registrati nel sistema Eurodac, i rifugiati vengono dimessi con un foglio di via, che intima di lasciare il paese entro un mese. Alcuni di loro fanno richiesta d’asilo politico, finendo però nel caos burocratico che caratterizza questi procedimenti, subendo la violenza delle autorità (vi sono state 2vittime nei pressi della Questura per gli stranieri ad Atene) ∙ infine, solo allo 0,60% di coloro che fanno domanda viene riconosciuto l’asilo politico.

Coloro che decidono di rimanere in Grecia e di trovare un lavoro, si sottopongono ad una serie di ingiustizie, ad orari lavorativi proibitivi, a condizioni disumane e a delle retribuzioni umilianti. La loro situazione precaria non concede a loro alcun diritto di associarsi per ottenere delle migliori condizioni lavorative. Un esempio molto recente è il tentato omicidio (tramite l’uso del vetriolo) di una donna straniera, lavoratrice e sindacalista ad Atene.

Coloro infine che cercano di riprendere il viaggio, per raggiunggere (di solito attraverso l’Italia) gli altri paesi europei, si giungono in massa ai porti verso ovest come quello di Patrasso, dove le azioni repressive della guardia costiera sono un fenomeno quotidiano. Molto spesso i migranti vengono ritrovati morti nei container dei camion, tramite i quali hanno cercato di lasciare il paese. E coloro che ci riescono , se vengono poi rintracciati vengono rispediti in Grecia ai sensi del Regolamento di Dublino II.

Dalla Convenzione di Schengen al Regolamento di Dublino, dal Patto Europeo sull’asilo e l’immigrazione alla cosidetta “Direttiva della Vergogna”, dal Frontex all’IOM, dai centri di detenzione alle pratiche di prevenzione e di espulsione, dai confini alle grandi metropoli, l’Europa chiaramente affronta il fenomeno migratorio con misure repressive e controlli dei confini.

Qui a Lesvos, il regime di controllo dei confini europei è attuato in modo molto chiaro ed è per questo che vi invitiamo di unirvi a noi in Agosto (dal 25 al 31) per condividere le esperienze di quello che succede ai confini, discutere sui problemi, coordinare le nostre azioni e combattere:

CONTRO LE POLITICHE NEO-IMPERIALISTE ED A TUTTO Ciò CHE CONTRIBUISCE A CREARE NUOVI RIFUGIATI

CONTRO IL REGIME DEI CONFINI E LE PRATICHE DI CONTROLLO E DI REPRESSIONE

CONTRO LA CRIMINALIZZAZIONE DELL’IMMIGRAZIONE

CONTRO I CENTRI DI DETENZIONE ED IL MALTRATTAMENTO DEGLI IMMIGRATI ED I RIFUGIATI

CONTRO LO SFRUTTAMENTO LAVORATIVO DEGLI IMMIGRATI

NO AI CONFINI

NESSUNO E’ ILLEGALE

NO ALLA DETENZIONE DEGLI MIGRANTI

UGUALI DIRITTI PER TUTTI

da Roma.Indymedia

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