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martedì 15 settembre 2009

Anni 31, da sette docente precaria di lettere nella provincia di Lecce (di Stefania Leaci)


Lecce (salento) - Quest'anno a causa dei tagli gelminiani un solo posto libero per l'immissione in ruolo nella mia materia, ma il peggio deve arrivare. Di 27 cattedre libere per via dei pensionamenti, ben 21 sono andate alle assegnazioni provvisorie di fuori provincia.

Ecco quindi l'ingiustizia nell'ingiustizia che dà l'avvio ad una guerra tra poveri ...e per giunta , anche se il binomio pare ovvio, meridionali. Il merito di tutto questo?
Non vorrei dirlo ma lo penso e come me la pensano in tanti: le USP e i sindacati che si sottomettono al gioco penoso di un governo insensibile. Il sud è ormai terra di barbarie feudali, molti i soprusi compiuti che vengono tenuti nascosti. Ma voglio uscire dall'esempio personale e allargo il campo del problema: insegnanti che, dopo tanti anni di insegnamento sono stati costretti ad accettare altre sedi nel lontano nord, assaporando tutto ciò che di amaro offre la lontananza forzata dal paese di origine; l'assurdo ordine del super affollamento delle classi con la presenza anche di 28-30 alunni in istituti superiori con l’impossibilità per i docenti di seguire tutti gli allievi dal punto di vista del rendimento e con grave danno della pedagogia; le riduzioni drastiche di classi parallele per arrivare all'obiettivo principale: meno posti di insegnamento. Potrei prolungarmi nel lungo elenco di tagli, sprechi morali e azioni senza senso, ma mi fermo qui.

Le conseguenze sono ineluttabili. La mortificazione ha il sopravvento sull’entusiasmo, le umiliazioni sovrastano le gratificazioni, l’insegnamento, che sin dall’antichità veniva considerato un lavoro di impegno e di responsabilità, nel quale la semplice trasmissione del sapere si amalgamava con sottili precetti di vita, oggi è calpestato dal sordo imperativo del risparmio a tutti i costi. Le vittime sono insieme docenti e allievi, quindi la società tutta. Ma a quanto pare tutti dormono, genitori in primis, abbandonando compiaciuti i propri sensi ormai irrimediabilmente avviluppati nella rete di programmi televisivi volgari e intellettualmente indecenti. ( Alla contestazione presso la Prefettura di venerdì 4 settembre i precari erano pochi e non supportati dalla presenza di nessuna mamma e di nessun papà perché i nostri alunni sono orfani!).

Forse la mia breve lettera al vostro sito, che vuole essere una piccola segnalazione di questo malessere sociale, non servirà a molto, è una goccia nell'oceano del silenzio, ma la scrivo e la invio ugualmente... perché tacere non sarebbe giusto e dignitoso.

di Antonio Romano da IlPaeseNuovo

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