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martedì 1 settembre 2009

ARTICOLO: BERLUSCONI INTOXICA A LA IZQUIERDA

Intervista a Nichi Vendola da www.elpais.com

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La traduzione del blog LA FONTE:

Berlusconi intossica la sinistra

Omosessuale, cattolico e comunista, Nicola Niki Vendola, di 51 anni, assicura di essere capace di identificarsi con queste tre etichette senza la fare la minima confusione. Questa chiarezza di idee, e di parole, hanno convertito Vendola in una delle figure più interessanti del decadente panorama politico italiano.Discepolo del vescovo Tonnino Bello, ormai quasi a punto di essere santificato, Vendola dirige dal 2005 la regione Puglia, un posto pieno di uliveti e spighe di grano, giunto alla ribalta dei quotidiani di tutto il mondo grazie ( o per colpa) di un tipo chiamato Giampaolo Tarantini, specializzato in procurare veline e prostitute come Patrizia D’Addario per le feste pazze del suo amico Silvio Berlusconi.

Tarantini, ora indagato dalla magistratura per corruzione, istigazione alla prostituzione e detenzione e spaccio di droga, era un impresario locale riuscito a venire alla ribalta nel settore della sanità e nella vita scambiandosi favori con politici di destra e di sinistra. Le sue attività locali saltarono agli occhi di alcuni membri della giunta Vendola, e soprattutto al suo predecessore, Raffaele Fitto, oggi ministro e fondatore della lista municipale “La Puglia prima di tutto”, di cui fa parte come candidata anche la D’Addario dopo aver dormito con il “Papi”.

Per lasciare le cose chiare, Vendola ha deciso di tagliare la testa al toro invitando tutti i suoi uomini, implicati in queste vicende, alle dimissioni. Alcuni giorni dopo, ha presentato poi un nuovo gabinetto con sei membri di centro-sinistra e cinque comunisti (sei donne e otto uomini).

Comunque impressionato per le rivelazioni del caso Tarantini, Vendola ha deciso di fare della questione etica la bandiera della sua politica. “La Puglia è stata vittima delle ambizioni dei giovani rampanti di destra”, spiega. “Fitto, il suo aiutante Tato Grego, Tarantini, sono tutti figli di papà senza la minima cultura istituzionale e che hanno utilizzato la loro malata relazione con le donne, il potere e la Chiesa per occupare il territorio. Formano la cupola di una criminalita dal colletto bianco che ha sostituito la mafia in assenza di un esercito armato che in Puglia non esiste”.

In questo momento in cui la sinistra italiana è desaparecida e senza bussola, Vendola rivendica una nuova politica di progresso. Ed un nuovo quadro dirigente. “Le lotte tra riformisti e radicali rivelano che viviamo una guerra preventiva. C’è da evitare il gioco di veti ideologici. Saremo credibili solo se lasciamo esempi di moralità e apertura. Discutendo a fondo con la Chiesa tutti i temi però senza rinunciare ad ampliare i diritti individuali… Abbiamo un establishment islamofobico, però anche omofobico e maschilista, degno di una repubblica islamica. La India sta meglio di noi”.

Un altro cavallo di battaglia è la libertà di stampa. A sorpresa e senza esserne implicato, il presidente della regione Puglia ha appreso di essere stato coinvolto nel Bari-gate delle prostitute guardando la RAI. “Il caso del telegiornale di RAI1 è una storia che grida vendetta. Parlando di Tarantini, di cocaina e di escort, hanno messo la mia foto come sfondo. Fanno giornalismo delinquenziale. Mia madre quasi sveniva”.

E che sensazione ha? Cadrà un giorno il sovrano? “Berlusconi interpreta come nessuno le viscere profonde del paese ed ha costruito una ampia egemonia, dice bevendo un caffè freddo. “E’ amato perché sfida l’eternità, le leggi della fisica ed anche quelle del fisico, per la sua sfacciataggine e la sua instancabile capacità di mostrare una virilità senza fine. Però la sua egemonia ormai non è più in quell’ascesa irresistibile che ha avuto in passato. Lo tradisce la paura di perdere la sua gente, ha le ossessioni da sondaggi e lo angustiano i fischi che riceve. Deve ripensare la sua vita. La sua faccia mostra crepe profonde: la storia sulle minori che ha fatto emergere sua moglie. In questa epoca di decadenza italiana ed europea, ormai morte le grandi narrazioni, l’unica che ha ancora effetto è quella dell’ombelico. Per questo vederlo circondato da ninfe e puttane a discrezione non si percepisce più come un fenomeno patetico.

Vendola ammette che il problema è, in gran parte, la mancanza di alternative: “Noi suoi critici siamo stati come i liberali degli anni venti, a cui disgustava il fascismo solo per ragioni estetiche. Noi abbiamo demonizzato la persona dimenticando che il berlusconismo è la filosofia politica e sociale preponderante. Il suo trionfo è aver convertito il nemico in un ammazza-Berlusconi. La sinistra si è intossicata di berlusconismo ed ha cercato la sua forza in un leader simile a lui. Lui è il capitano che scende in campo, noi siamo un’altra cosa. Dobbiamo fare invasione di campo per mettere fine a questo reality infinito”.

1 commento:

  1. Niki sei la nostra unica speranza. Non mollare mai!!!!!!!!!

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