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domenica 20 settembre 2009

BOLOGNA - Una perquisizione anale a venti operai della Segafredo di Rastignano

Cercavano droga i Carabinieri di Pianoro, una decina giovedì mattina sono entrati in azienda, ma non hanno trovato nulla.Umiliazione e rabbia invece per i lavoratori del reparto confezionamento, tutti maschi che hanno dai 30 fino ai 56 anni.
A fine giornata ognuno di loro si è trovato in mano un verbale dove si formalizza che la perquisizione è avvenuta per possesso di droga.
Per qualcuno l’esito è stato positivo.
I lavoratori, operai e impiegati, hanno subito bloccato la produzione per riunirsi in un’assemblea che è durata per almeno quattro ore. Nessuna mobilitazione per il momento è stata concordata.
La Flai Cgil si è riservata di agire sul piano legale e di fare tutte le indagini. L’Arma dei Carabinieri smentisce alcune pratiche “invasive”. La perquisizione, dice, è avvenuta con i lavoratori a ginocchia piegate, senza jeans e mutande. L’irruzione è scattata, fanno sapere sempre i Carabinieri, dopo una denuncia contro ignoti fatta dall’azienda per spaccio e consumo di cannabinoidi e cocaina all’interno di quel settore di produzione. Segafredo, sostiene il sindacato, ha raccontato invece di non sapere nulla, ma fino ad oggi non ha rilasciato dichiarazioni. Un mese e mezzo fa però diversi operai sono stati sottoposti ad esami specifici delle urine, proprio per riscontrare sostanze stupefacenti. L’esito nuovamente negativo. Anche qui c’è una relazione, ha chiesto la Flai-Cgil all’azienda? No, è stata la risposta.“Neanche con le Br si sono fatte perquisizioni di questo tipo, nè a Bologna nè in Italia” ha attaccato Vito Rorro, segretario provinciale della Flai - Cgil.

da Indymedia

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