HOME       BLOG    VIDEO    EVENTI    GLI INVISIBILI    MUSICA    LIBRI    POLITICA LOCALE    POST PIU' COMMENTATI

mercoledì 23 settembre 2009

Carne viva immagazzinata in un cella

Abbiamo ricevuto una mail da Mita che ci esortava a rendere pubblica una lettera scritta nel giorno di Ferragosto 2009 da un ergostolano.
Inoltre in allegato ci ha inviato la petizione da firmare per richiedere l'abolizione dell'ergastolo.

Carne viva immagazzinata in un cella
La società italiana non vuole conoscere la verità sulle sue prigioni.
Ai politici italiani non interessa sapere che le prigioni scoppiano in tutta Italia, che i detenuti muoiono, che alcuni si tolgono la vita e che altri crepano psicologicamente.
I mass media hanno dimenticato che anche i detenuti sono uomini.
Tutti gli anni ad agosto i giornali e la televisione ci ricordano di non abbandonare i cani in autostrada, ma non una parola e non una riga dei 64.000 detenuti abbandonati a se stessi e che vivono accatastati uno sopra l’altro.Vivere in questo modo toglie ogni rimorso per quello che s’è fatto fuori.
I “muri” sono abbastanza alti da permettere di poter far finta di non vedere e udire la disperazione e le grida d’aiuto che vengono da dentro.
La Corte Europea dei Diritti Umani ha da poco condannato il nostro paese, stabilendo che il sovraffollamento in Italia è tortura, ma l’Italia è un paese fuorilegge e a nessuno importa delle condanne della Corte Europea.
A nessuno importa sapere che nelle carceri italiane non c’è più spazio per vivere; che vivere uno sopra l’altro è una condanna aggiuntiva, una condanna moltiplicata dal punto di vista fisico, psichico, morale e sanitario; che il carcere in Italia non è solo il luogo dove ci vanno i delinquenti, (quelli veri stanno fuori), ma è soprattutto il rifugio dei ribelli sociali, degli emarginati, dei diseredati, degli emigrati, dei tossicodipendenti, dei figli di un Dio minore.
Nessuno vuole capire che il sovraffollamento nelle carceri smetterà quando questo governo finirà di considerare dei delinquenti tutte le persone disagiate.
Buone vacanze!

Carmelo Musumeci
http://urladalsilenzio.wordpress.com/
Carcere di Spoleto - Ferragosto 2009





Erode mandò a decapitare Giovanni nel carcere. Quelli che mangiavano con lui a tavola non alzarono un dito contro quell’iniquità, ma continuarono a sganasciare. Col silenzio sono diventati complici. (Fonte: Don Oreste Benzi “Scatechismo” )

“Nessuno uccida la speranza, neppure del più feroce assassino, perché ogni uomo è una infinita possibilità!” (D. M. Turoldo)

La Comunità Papa Giovanni XXIII, fondata da don Oreste Benzi, propone l’abolizione dell’ergastolo ostativo, pena che non permette alcun beneficio né reinserimento sociale al detenuto, escludendolo così – si legge in un comunicato diffuso oggi dall’associazione – “da qualsiasi speranza di cambiamento”. La Comunità – si legge nel comunicato – sostiene questa proposta “affinché ogni detenuto possa avere la possibilità di dimostrare il proprio cambiamento e possa svolgere un progetto personalizzato che gli dia la possibilità di essere reinserito nella società”. Secondo la comunità, l’ergastolo senza benefici è “incostituzionale perché l’art. 27 della nostra Costituzione recita: ‘le pene devono tendere alla rieducazione del condannato’”. “Noi crediamo – scrive Giovanni Paolo Ramonda, presidente della Comunità – che rieducazione contiene in sé il principio di reinserimento sociale delle persona. Senza reinserimento non c’è rieducazione”.

http://www.apg23.org/news/l2019associazione-comunita-papa-giovanni-xxiii-si-2

Nessun commento:

Posta un commento