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giovedì 17 settembre 2009

"Nella lettera di Nichi Vendola al pm non c´è alcuna forma di lesione dell´indipendenza della magistratura"

Ritengo che la lettera del presidente Vendola sia stata rispettosissima ed educata, che ha manifestato delle perplessità delle quali sicuramente terrò conto nello svolgimento del mio lavoro»

Il procuratore Antonio Laudati interviene sul caso, scoppiato ad agosto con la lettera aperta scritta dal governatore Nichi Vendola al pm Desirèe Digeronimo, titolare del fascicolo sulla gestione della sanità in Puglia. «Le istituzioni devono dialogare, in questo caso, non c´è alcuna forma di lesione dell´indipendenza della magistratura» dice Laudati che va oltre: «Chi garantisce l´efficienza e l´attività è il procuratore, in questo momento sono io che devo tutelare l´indipendenza e l´efficienza dei lavori dei sostituti.
Ritengo che la lettera del presidente Vendola sia stata rispettosissima ed educata, che ha manifestato delle perplessità delle quali sicuramente terrò conto nello svolgimento del mio lavoro». Laudati, quindi, plaude alla scelta del Csm che ha deciso di non aprire un fascicolo di tutela del pm Digeronimo. Al magistrato, però, rinnova la sua fiducia e aggiunge: «La struttura che sto cercando di creare sarà ampiamente rappresentativa di opinioni e comunque sarà sempre il procuratore a garantire la correttezza delle scelte fatte».

Laudati parla nel giorno in cui a Bari è stata convocata la prima riunione di coordinamento tra i magistrati che coordinano le inchieste sulla sanità. Sono dieci i fascicoli al momento. Oltre a quelli del pm Digeronimo, di Giuseppe Scelsi, di Roberto Rossi e Lorenzo Nicastro, ci sono anche altre inchieste. E l´obiettivo del procuratore è quello di avviare una strategia comune. Una linea di intervento condivisa. «La mia intenzione – dice - è di riuscire a creare un coordinamento interno fra tutti i sostituti e fra tutti i processi per garantire un puntuale, corretto e tempestivo esercizio dell´azione penale». Esclusa invece l´ipotesi di procedere con una co-assegnazione dei fascicoli.


Più concreta, invece, la costituzione di un superpool di magistrati, impegnati nell´attività di indagine sui reati che riguardano il settore della sanità. Quello del pm Digeronimo, ad esempio, che conta quindici indagati riguarda principalmente gli appalti e le procedure di nomina dei primari e dei dirigenti sanitari. Il magistrato Giuseppe Scelsi, invece, indaga su un presunto giro di tangenti per le forniture di protesi, i sostituti Lorenzo Nicastro e Roberto Rossi sugli accreditamenti delle cliniche private.
Le indagini, quindi, riprenderanno, con tempi rapidi, per dare, questo l´imperativo del procuratore, una risposta certa. Sul contenuto delle inchieste, Laudati non si sbilancia e neanche sulle notizie che in questi giorni si rincorrono sui giornali. Come quella di un presunto viaggio che la escort Patrizia D´Addario avrebbe fatto a Dubai, per conto di un politico e di un imprenditore, per trasferire un milione e mezzo di euro, poi depositato su un conto corrente.

In cambio la donna avrebbe ricevuto 10mila euro. Laudati, sul caso, ma senza mai entrare nel merito, risponde alla domanda di un cronista. «Forse – spiega - in questo caso l´aspetto interessante non è l´esportazione di valuta, ma la relazione interpersonale tra i soggetti che maneggiavano il denaro. Poi dove va il denaro non mi importa, forse in questo caso mi importerebbe di più da dove viene». Ma Patrizia D´Addario smentisce la circostanza. E puntualizza: «Non ho mai fatto un viaggio con un politico. Men che meno mi sono resa responsabile di illecita esportazione di capitali».

Ma il procuratore chiarisce anche un altro aspetto, quello riguardante il senatore del Pdl Luigi D´Ambrosio Lettieri. Componente della commissione d´indagine sulla sanità, martedì scorso in visita a Bari, è anche socio di uno degli imprenditori, coinvolti nell´inchiesta del pm Digeronimo. Laudati ha spiegato che il parlamentare non è indagato e poi ha aggiunto: «Io mi occupo di problemi di responsabilità penale non di incompatibilità o altro, che non sono di mia competenza. Nel momento in cui emergeranno responsabilità penali, non guarderemo in faccia a nessuno, di qualsiasi parte sia». E la linea dura è stata ribadita anche nei confronti delle fughe di notizie, «una delle emergenza che devo risolvere. Spenderò ogni possibile energia per individuarne l´autore» conclude Laudati.

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