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giovedì 10 settembre 2009

Sansone Berlusconi

Manca solo che ci dicano di che colore erano le lenzuola del «lettone di Putin» nelle innumerevoli occasioni in cui le «escort» al soldo dell’«imprenditore» barese Tarantini [che era convinto non a torto, come ha detto ai giudizi, che sesso e cocaina sono le chiavi del successo in società] «si sono fermate» per la notte a Palazzo Grazioli. Fossimo nei panni di Berlusconi [inimmaginabile], saremmo più che isterici. Proprio come il presidente del consiglio è in queste settimane. E che diavolo.

I giornali pubblicano le registrazioni dei colloqui intimi con la «escort» numero uno. Le procure «di Palermo e Milano» – dice lui stesso a tutti – mi stanno per dare una botta in testa. Il co-fondatore del grande partito chiamato Pdl mi contraddice sostenendo che invece i problemi ci sono, e gravi, tra noi due. Il direttore del mio giornale [cioè di mio fratello, ma fa lo stesso] mi mette contro l’intera Conferenza episcopale italiana pubblicando una velina di chissà chi contro il direttore dell’Avvenire [e non contento insulta subito dopo Fini]. Il terremoto dell’Aquila non è quel presepe che dovrebbe essere, le case nuove non ci sono per tutti, la gente protesta e i media reggeranno il bluff ancora per poco. Quel Tremonti lì se la prende con i banchieri in blocco. I giornali stranieri mi mettono alla berlina e pubblicano quel che in Italia non si può [le foto della villa in Sardegna, con il premier ceco Topolanek in atteggiamento attivo da un punto di vista maschile]. La Mariastella combina un casino con i precari, che si arrampicano ovunque sui tetti. Ecc.

Fossimo nei panni di Berlusconi, minacceremmo le elezioni anticipate, muoia Sansone con tutti i filistei. E infatti ha cominciato a minacciarle.

di Pierluigi Sullo da Carta

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