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giovedì 17 settembre 2009

STATI UNITI - Un’esecuzione mancata riapre il dibattito sulla pena di morte

La condanna doveva essere eseguita alle dieci di martedì. Rommell Broom è stato portato nella stanza delle esecuzioni del Southern Ohio correctional facility, è stato fatto sdraiare sul lettino. Alle due di pomeriggio tutto sembrava pronto, anche se si era già in forte ritardo sulla tabella di marcia. Ma dopo altre due ore e mezza di tentativi non sono riusciti a trovargli la vena per fargli l’iniezione letale.

Ted Strickland, il governatore dell’Ohio, è stato costretto a sospendere l’esecuzione, che è stata rimandata di una settimana. Ma il caso di Romell Bromm (condannato per l’omicidio di una quattordicenne nel 1984) ha riaperto le discussioni sula costituzionalità della pena di morte, che non dovrebbe essere mai “una punizione crudele e disumana”, ma spesso diventa una forma di tortura che non serve a ripagare le vittime e i loro familiari.

Inoltre, secondo il Death penalty information center, sono in aumento negli Stati Uniti i casi di persone detenute per anni del braccio della morte e poi scagionate: sono 135 dal 1973, cinque solo nel 2009.

da Internazionale

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