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venerdì 18 settembre 2009

Taranto, l'ira di Vendola dopo il sì all'Eni

L'ampliamento della centrale Eni? «Taranto ha il diritto di ribellarsi». Il deficit sanitario? «Stiamo risanando i disastri di una lunga stagione». Il presidente Nichi Vendola mena fendenti a tutto campo. Dall´ambiente alla sanità, passando per la crisi economica, attacca a testa bassa il governo Berlusconi, rispondendo indirettamente alle critiche che gli aveva rivolto l´altro giorno il ministro Raffaele Fitto. Vendola coglie l´occasione del dibattito in Fiera con Antonio Bassolino e Michele Iorio, presidenti di Campania e Molise, per dire la sua su una serie di questioni al centro del confronto politico.
Il primo "siluro" al governo Berlusconi è sul progetto di ampliamento della centrale elettrica Eni di Taranto. «Il via libera del ministro dell´Ambiente, Stefania Prestigiacomo, alla valutazione di impatto ambientale per l´ampliamento di quella centrale - attacca il governatore pugliese - è l´ennesima provocazione del governo Berlusconi, oltre che un´ulteriore aggressione nei confronti di una città già martoriata, che è arrivata ormai ad un livello di saturazione industriale». Vendola ricorda il parere negativo espresso dalla Regione, ma soprattutto sottolinea come la decisione del ministro dell´Ambiente sia in netta contraddizione con quanto Claudio Scajola, ministro delle attività produttive, ha detto sabato scorso in Fiera. «Il provvedimento del ministro Prestigiacomo - accusa Vendola - arriva due giorni dopo la presa di posizione ufficiale del ministro Scajola sul rispetto delle vocazioni dei territori e il riconoscimento di quanto fatto dalla Puglia, passata dal nulla a essere la prima nel campo delle energie rinnovabili».
Il presidente della giunta regionale polemizza a distanza anche con Raffaele Fitto. A cominciare dalla sanità. «Risanare i disastri di una lunga stagione e di un modello che per metà è fondato sulla lottizzazione e per metà su un aziendalismo arruffone - avverte - è opera che richiede molto tempo». In ogni caso, sottolinea, «a differenza di Fitto non ho mai messo la testa sotto il tappeto e non ho mai fatto finta di niente». Vendola, poi, avverte: «Per affrontare la crisi, nel Sud bisogna ripartire dal rifiuto delle caricature». Il governatore pugliese non ha dubbi. «Questa idea che il Sud sia tutto dentro una sorta di metafora infernale, su una gigantesca Gomorra - dice - è un´idea inaccettabile ed è un´idea che rischia di rendere sfiduciati coloro che operano in buona fede, nel rispetto delle regole».

Raffaele Lorusso

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