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giovedì 10 settembre 2009

Torino, ex clinica San Paolo: non e' ancora finita!

Dopo 2 anni di lotte, occupazione e resistenza degna, potrebbe giungere a conclusione la vicenda che ha tenuto sospesa su un filo la condizione di oltre 300 rifugiati giunti nella nostra città in cerca di un futuro migliore.
Una vicenda che si sarebbe potuto risolvere meglio e prima, senza l'incompetenza dell'amministrazione comunale e l'ostruzionismo politico (sulla pelle dei rifugiati) giocato dall'assessore alle politiche sociali e alla famiglia Borgione,un "buon cristiano" da cui hanno preso le distanze anche le cristiane (loro si in linea con la morale della loro fede) associazione di volontariato e per la cui riabilitazione si è dovuto mobilitare niente meno che il vescovo della città.

Complice una fase delicata e sommersa dalla crisi, e le infami speculazioni di giornalisti prezzolati (su tutti, spicca, come sempre, Massimo Numa) si è costruita a tavolino "un'emergenza" nel più perfetto stile del governo mediale.

Di fronte a una situazione fattasi insostenibile, molt* rifugiat* (e tra loro: donne incinte, bambini piccoli, persone debilitate) opteranno per il trasferimento in via Asti, senza però accettare di essere chiusi in logiche da "campo d'internamento"; altri potrebbero non accettarlo...

I comitato di Solidarietà, sempre attento ai bisogni de* rifugiat* in questi 2 anni e sempre impegnato nello spiegare i contenuti (a chi spesso non sa nenche l'italiano) e le implicazioni delle varie (ben poche! a dire il vero) "soluzioni" proposte via via dalle Istituzioni, invita tutti e tutte ad una giornata di sostegno ai rifugiat* solidarietà e di vigilanza sull'operato di un trasferimento che Prefettura, Comune, Torino Cronaca, Massimo Numa e immobiliaristi interessati hanno troppa fretta di fare!

da Infoaut

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