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venerdì 23 ottobre 2009

COSENZA - Sit in dei rom a Cosenza , l'assessore Bozzo contestata


A Cosenza i Rom prendono la parola e ottengono di palrare , dopo sit-in di tre ore, con l'assessore Bozzo. Ancora una volta il Comune non ha le competenze per creare un campo attrezzato.

La comunità rom che vive nei campi di vaglio lise (Cosenza) ha deciso di prendere la parola direttamente, stanchi di essere inascoltati dal Comune di Cosenza hanno deciso di recarsi , insieme ad alcune associazioni di volontari e alla seconda circoscrizione, sotto palazzo dei Bruzi per chiedere di poter parlare col Sindaco Salvatore Perugini e con l'Assessore Francesca Bozzo.

Ricordiamo che la comunità Rom ha vissuto a Cosenza numerose emergenze in questi anni ma attualmente la situazione è diventata piuttosto critica.
Lo scorso primo ottobre sono state notificati a circa settanta rom cittadini rumeni, dei decreti di espulsione da parte della Prefettura di Cosenza. I Rom, lo ricordiamo, sono cittadini europei al pari di tutti ma in questo caso, vengono allontanati dal territorio nazionale in base a una norma del vecchio governo Prodi secondo la quale il cittadino europeo che non ha fissa dimora non ha casa e lavoro costituirebbe una minaccia all'ordine pubblico e, pertanto, viene invitato ad allontanarsi dal territorio nazionale, pena la reclusione per tre anni.

Inaudito!!!! Questi cittadini non sono colpevoli di nessun reato e vengono allontanati e minacciati in questo modo!!! un'azione del genere non si era mai vista! Eppure tutto tace, i potenti del palazzo comunale non hanno saputo commentare l'accaduto.

Per quali motivi questi cittadini vengono allontanati? Perchè sono poveri? Perchè vivono in un campo che non ha nessun servizio igienico, non ha acqua non ha elettricità? Eppure la questione dei Rom è da tempo nota al comune di Cosenza. Piu' volte le associazioni dei volontari che operano nei campi , hanno segnalato all'amministrazione le vari problematiche dei cittadini rom. Le associazioni, nel passato, hanno avanzato all'Assessore Francesca Bozzo (che fra le sue numerose deleghe detiene anche quella al settore migranti) delle semplici richieste: acqua, elettricità, bagni chimici ma non è stato fornito nulla di tutto questo, ogni volta l'assessore ha risposto che non è competenza del comune. Cosa competerà al comune allora? Non si comprende cosa abbia fatto il comune fino ad ora per questi cittadini. Eppure in molte città italiane i campi nomadi, anche non autorizzati come nel caso di Cosenza , ricevono però il sostegno da parte dei comuni: viene effettuata la raccolta dei rifiuti, sono forniti acqua ed elettricità, insomma è garantito un minimo aiuto per far si che la vita degli abitanti del campo possa dirsi tale. A Cosenza pare proprio che queste buone pratiche siano del tutto sconosciute.

La rabbia è davvero tanta e non è solo quella delle associazioni ma è soprattutto la voce dei cittadini rom quella che oggi risuonava nella piazza del comune di Cosenza . In tanti hanno preso la parola, hanno raccontato quella che è la loro vita nel campo , quelle che sono state le promesse disattese da parte dell'amministrazione comunale e hanno chiesto, a gran voce ma con estrema dignità, di parlare con sindaco e assessore competente al settore. Sono passate le ore e finalmente è apparsa Francesca Bozzo che ha ricevuto i cittadini rom al di fuori del palazzo comunale.

Sono state poste specifiche domande da parte dei rom soprattutto: è stato chiesto che cosa ha fatto fino ad ora il comune per il campo rom, è stato chiesto all'assessore di commentare i decreti di espulsione, è stato chiesto cosa si può fare adesso per i cittadini rom, tante domande ma le risposte quali sono state? L'assessore ha fornito solo vaghe argomentazioni, nella sostanza il Comune potrebbe fare poco o nulla. Pare addirittura che l'Assessore non avesse saputo dell'operazione del primo ottobre, strano che un assessore non venga avvisato in anticipo di operazioni simili. In quella data è mancata infatti la presenza del comune, non erano presenti assistenti sociali e nessuna altra forma di conforto , tuttavia i pullman dell'amaco erano li a deportare i rom verso la questura. Di conseguenza o l'assessore mente sapendo di mentire oppure qualcuno ha deciso di non avvisare in tempo una figura ritenuta di mero contorno.

Tante parole inutili, tanti silenzi significativi, ma i cittadini rom non possono aspettare, fra pochi giorni i decreti di espulsione entreranno in vigore a quel punto che cosa accadrà? Cosa si può dire a questa gente, è giusto o no che vengano espulsi dall'Italia perchè poveri? Tutte queste domane sono però rimaste senza risposta, l'assessore aveva un altro impegno, è dovuta andare via. I rom sono rimasti delusi da questo incontro, che ne sarà di loro? Il comune di Cosenza è incompetente in materia eppure si legge sul sito del Comune che:

“L’integrazione socio-culturale di immigrati e rom, è un problema particolarmente sentito dall’Amministrazione Comunale di Cosenza.
Anche nella nostra città il fenomeno dell’immigrazione ha raggiunto livelli molto alti, è per questo motivo che si cerca di offrire ad italiani e stranieri gli strumenti necessari per favorire l’incontro fra culture e tradizioni diverse. E’ importante fornire ai cittadini immigrati la conoscenza dei loro diritti, dei loro doveri e dei servizi cui possono accedere nel territorio di residenza.
I servizi di cui possono usufruire gli stranieri (residenti) sono tutti quelli che l’Amministrazione Comunale mette a disposizione per le persone o i nuclei familiari in difficoltà economiche, logistiche e quant’altro.”





da Indymedia

1 commento:

  1. Accidenti ricordavo Cosenza quale città diversa, aperta e solidale...che cosa è successo?

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