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giovedì 15 ottobre 2009

Eterosessualità di Stato

La bocciatura della proposta di legge Concia contro l’omofobia [monca della transfobia] ha dimostrato come le istituzioni del paese non tengono in considerazione le cittadine e i cittadini che non sono eterosessuali.
Un parlamento eterosessuale ha deciso di non tenere in considerazione l’intensificarsi dei fenomeni di violenza che si verificano ormai quasi tutte le settimane, e che esprimono la vulnerabilità sociale di chi non è riconosciuto da leggi che non si uniformano alle direttive europee. Una coppia omosessuale non può camminare mano nella mano per le strade delle nostre città senza correre il rischio di essere aggredita e malmenata, quando non accoltellata. Il paese scivola nell’imbarbarimento e nel fascismo, perché si permettono forti diseguaglianze fra chi ha doveri e pochi diritti e chi è incluso nella cittadinanza piena.
Il movimento lgbtiq continua a protestare, come hanno dimostrato le manifestazioni lampo organizzate in varie città italiane, compresa quella che ieri fino a sera tardi ha visto centinaia di persone riunite davanti a Montecitorio. Abbiamo denunciato a voce alta l’ennesimo sopruso subito, un nuovo episodio di omofobia e di transfobia legittimato dai deputati, che dovrebbero rappresentare tutti i cittadini e non solo quelli eterosessuali.
Basta. Un paese veramente libero e civile non può permettere che tutto questo accada ancora, che una proposta di legge venga bocciata da onorevoli convinti che omosessuali e transessuali non conoscano affettività e siano sospettati di aberrazioni sessuali come la pedofilia. Si dimenticano sempre, i signori deputati, che la maggior parte dei pedofili sono eterosessuali, e agiscono nelle famiglie tradizionali.

di Saverio Aversa da Carta

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