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mercoledì 7 ottobre 2009

I giovani del Sud



Nelle regioni del sud molti ragazzi, appena diplomati, ancora oggi decidono o vengono indotti a studiare giurisprudenza, ingegneria, medicina, architettura, economia e tutte quelle facoltà che si definiscono di prestigio. Questo avviene da almeno 40 anni.

Le statistiche dimostrano che per chi, nei prossimi anni, si laureerà nelle suddette facoltà sarà difficilissimo trovare un posto di lavoro, oramai si è giunti alla saturazione. A lavorare saranno solamente i soliti raccomandati a cui verrà creato un posto su misura, o i meritevoli, però costretti a dimostrare il loro valore lontano dalla loro terra. Come potrà mai avere uno sviluppo il sud se facciamo andar via le persone capaci?

La scuola ed il governo non hanno mai incoraggiato i giovani a nuovi corsi di laurea. A questo punto il colpo finale l’hanno dato l’orgoglio e la presunzione della maggior parte dei genitori: in molti casi non ci si rende conto dei limiti dei propri figli e li si vorrebbe tutti in posizioni di prestigio.

In tutti questi anni non vi è stata nessuna evoluzione nella società meridionale, ogni persona è differente, con propri sogni ed ambizioni, soprattutto quando si è giovani, ma la società del sud tende a tagliar le ali, indicando come esempio da seguire le solite “figure di prestigio” che in molti casi sono proprio quelle che hanno distrutto il meridione per interessi personali.

Oramai è inutile anche incoraggiare i giovani a studiare facoltà relativamente nuove quali: ingegneria informatica, ingegneria gestionale ed altre simili. Anche questi campi saranno a breve saturi. Basta informarsi, oramai il mercato del lavoro è globale.

L’India sta diventando la nuova Sylicon Valley mondiale. Si sfornano più laureati in un anno di quanto se ne si creano in Europa e USA messi insieme. Tutti i colossi dell’informatica (Microsoft, HP, Cisco, ecc.) si stanno trasferendo a Bangalore, poiché ad esempio l’assunzione di un’ingegnere informatico o gestionale in India costa dieci volte di meno dell’assunzione del pari ruolo occidentale. Anche le banche si stanno indirizzando verso l’India, oggigiorno viaggiare e scambiare enormi quantità di dati tramite internet è sempre più facile, rimarranno solo alcuni sportelli aperti al pubblico. La manodopera cinese ha distrutto l’impiego in molte fabbriche occidentali, in pochi anni sarà lo stesso con i cervelli indiani che sostituiranno molti laureati occidentali.

Bisogna essere umili, tornare a riscoprire vecchi mestieri quali l’artigianato (non si trova più un falegname a pagarlo a peso d’oro) ovviamente innovando queste professioni.

Personalmente ho vissuto in molti altri posti al di fuori dell’Italia, la prima cosa che ho notato nei paesi civili è che la scuola, il governo, la società da decenni incoraggiano i giovani a studiare materie attinenti al territorio. Ad esempio in posti con risorse ambientali simili a quelle del sud Italia si incoraggia la formazione di esperti in turismo, ristorazione, accoglienza, e sport acquatici. Si pensi che al sud molte persone che vivono sulle coste non sanno nuotare, il problema maggiore è che a ci sono anche dei bagnini incapaci.

Per l’entroterra si incoraggia la formazione di agronomi, si formano cooperative, si cerca di dare valore a prodotti locali e si incoraggia l’esportazione. Si creano veri agriturismi e non pizzerie e ristoranti improvvisati. Solo in questo modo si può creare lavoro.

A volte penso che a coloro che io chiamo: “la nuova nobiltà meridionale”, formata da politici corrotti, mafiosi, alcuni magistrati e parte delle forze dell’ordine, sia contenta di questo stato di arretratezza, così è più facile controllare il territorio. Il sud in fondo è sempre stato solo un serbatoio di voti, sia per la destra che per la sinistra, ed ho paura che lo rimarrà ancora per tanto tempo.

I meridionali stessi dovrebbero iniziare a ribellarsi, prima di tutto ammettendo le proprie colpe, so che quasi tutti hanno uno scheletro nell’armadio. Anche se abbastanza utopico, solo con autocritica, umiltà, forza e cooperazione si può distruggere tutti insieme il muro dell’omertà, prendere dei rischi e qualcosa cambierà.......Se si è riusciti con tanti sacrifici ad abbattere il muro di Berlino….

Domenico Schiavello da il messaggero

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