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martedì 27 ottobre 2009

L’Uruguay al ballottaggio a fine novembre

José Pepe Mujica, candidato della coalizione di sinistra, Frente amplio, non ha ottenuto la maggioranza assoluta alle elezioni per la presidenza dell’Uruguay. Ci sarà il ballottaggio a fine novembre con Luis Alberto Lacalle, candidato del Partito nazionale, già presidente del paese dal 1990 al 1995. Per battere Mujica, 74 anni, ex esponente dei tupamaro ed ex ministro dell’agricoltura, Lacalle potrà contare anche sui voti del terzo candidato, Pedro Bordaberry, del Partito colorato.–El País, Spagna

Il processo a Karadzic si apre senza di lui.

Radovan Karadzic non si è presentato di fronte alla corte del Tribunale penale internazionale dell’Aja che deve giudicarlo per genocidio, crimini di guerra, crimini contro l’umanità compiuti durante la guerra in Bosnia. Karadzic, ex leader politico dei serbo-bosniaci, ha scelto di difendersi da solo e ha dichiarato di non aver avuto abbastanza tempo per organizzare la sua difesa. Il giudice O-Gon Kwon ha quindi aggiornato il processo a domani sostenendo che, se l’imputato non si presenterà, sarà valutata l’opportunità di assegnarli un legale d’ufficio.–The Daily Telegraph, Gran Bretagna

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Gli Stati Uniti sono con il popolo e il governo iracheni.

Dopo il doppio attacco suicida che domenica mattina ha colpito il il ministero della giustizia a Baghdad, provocando 132 morti e più di cinquecento feriti, il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha espresso il suo appoggio agli iracheni e al loro governo. Il più sanguinoso attacco dal 2007, sembra essere un avvertimento in vista delle prossime elezioni previste a gennaio del 2010. Obama ha ribadito che gli Stati Uniti saranno accanto all’Iraq nella preparazione delle elezioni, come amici e partner, continuando ad assumersi le responsabilità di assicurare un futuro di pace al paese.–The New York Times, Stati Uniti

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Tunisia: il presidente uscente vince le elezioni per la quinta volta.

Zin el Abidine Ben Ali, presidente della Tunisia dal 1987, è stato eletto con l’89,62 per cento dei consensi. Gli altri tre candidati non hanno superato il 5 per cento. Anche alla camera il partito del presidente, il Raggruppamento costituzionale democratico (Rdc), ha ottenuto 161 seggi su 214. I restanti 53 saranno proporzionalmente divisi tra altri sei partiti. La campagna elettorale ha messo in luce la grande differenza di fondi e organizzazione tra le forze politiche del paese.–Le Monde, Francia

da Internazionale

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