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giovedì 15 ottobre 2009

"Troppi universitari in fuga dalla Puglia"

Sono 45mila i diplomati che proseguono gli studi fuori regione. L´assessore Viesti: qui ci sono pochi servizi. Piano da dieci milioni

di Paolo Russo

Più di 45mila giovani pugliesi sono fuggiti via dalla Puglia per frequentare l´università. Di contro, solo 3mila 700, meno di un decimo, i ragazzi delle altre regioni italiane che scelgono uno dei cinque atenei pugliesi per conseguire la laurea. I dati impietosi sono stati forniti ieri dall´assessore regionale al diritto alla studio, Gianfranco Viesti che ha puntato l´indice proprio contro materie di sua competenza, come i servizi destinati agli studenti universitari: «Le cause di questo saldo negativo delle università pugliesi sono tante - ha spiegato ieri l´economista - e vanno dalla maggiore facilità di trovare lavoro in regioni del Nord dopo gli studi, al fatto che si pensa che le facoltà del Nord siano migliori, cosa non del tutto vera soprattutto per alcune facoltà. Ma il vero motivo - ha dichiarato ieri Viesti - è che i servizi agli studenti in Puglia sono assai peggiori di quelli di altre regioni».

L´assessore al diritto allo studio non ha nascosto una responsabilità oggettiva della Regione e degli enti per il diritto allo studio che, nel corso degli anni, hanno prestato poca attenzione ai problemi degli universitari: «Perché finora - ha accusato ieri Viesti - la trasparenza, l´equità e l´efficienza non sono stati sufficienti nel settore, che subisce numerose incrostazioni da decenni».

Per rispondere alla carenza cronica di servizi come alloggi, mense, trasporti e aule studio, la Regione ha stanziato 10 milioni di euro che integrano il fondo per il diritto allo studio. Ma sono in partenza anche iniziative assunte dell´Adisu: ad annunciarle è stata ieri il presidente Alba Sasso. La principale innovazione sarà un servizio di bus navetta notturno che collegherà i collegi con il centro della città. Novità anche nella gestione dei controlli della mensa che sarà affidata agli stessi studenti, mentre è già stato siglato un protocollo d´intesa con la Guardia di Finanza per contrastare l´evasione fiscale e le dichiarazioni false per le graduatorie del diritto allo studio.

Questi e altri temi saranno discussi domani nell´ambito della prima conferenza programmatica del diritto allo studio di Puglia. «La nuove legge – ha spiegato Viesti – prevede la conferenza programmatica aperta alle università, alle accademie, ai conservatori e agli studenti per il confronto dei punti di vista sul diritto allo studio e per darsi obiettivi per l´organizzazione dell´Adis: piani annuali e triennali che siano costruiti con gli indirizzi della giunta». L´appuntamento è nell´aula Moro della Facoltà di Giurisprudenza a partire dalle 9 e 30.

bari.repubblica.it

2 commenti:

  1. Non sono d'accordo "in toto"...

    Ritengo che l'esperienza di studio e di lavoro lontano dal logo in cui si è nati e cresciuti sia un esperienza che arricchisce professionalmente ed umanamente.

    I ragazzi del Sud, molto spesso, hanno una "marcia in più" proprio perchè (come direbbe Padoa Schioppa-tta-ppum)non sono dei "bamboccioni".

    Il problema delle università e dei territori del Sud è che non riescono ad attrarre studenti e investimenti.

    Io, ragiono al contrario e vorrei una nazione in cui chi nasce al Nord, va a studiare al Sud e viceversa.

    Ciao
    Massimo Albanese

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  2. Anche questa è una QUESTIONE MERIDIONALE.
    E'di questo che i giovani dovrebbero parlare, della QUESTIONE MERIDIONALE, dell' opera dei meridionalisti classici e nuovi.


    <<..No, il Mezzogiorno non ha bisogno di carità, ma di giustizia; non chiede aiuto, ma libertà. Se il Mezzogiorno non distuggerà le cause della sua inferiorità da se stesso, con la sua libera iniziativa e seguendo l' esempio dei sui figli migliori, tutto sarà inutile...>>

    Da la " Rivoluzione meridionale " di Guido Dorso.

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