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sabato 7 novembre 2009

BARI - Afgani e iracheni, il letto è una strada


Arriva l´inverno, scatta l´emergenza per trecento immigrati

di Mara Chiarelli
Sulle panchine di piazza Umberto, sotto i portici dell´estramurale Capruzzi, agli angoli più riparati delle strade. Si rianima, di notte, il Murattiano e la zona nei dintorni della stazione. Ad utilizzare come rifugi improvvisati marciapiedi e "stanze di cartone" sono circa trecento persone, per la maggior parte afgani e iracheni, con regolare permesso di soggiorno perché riconosciuti rifugiati politici o comunque tutelati da una forma di protezione internazionale. Popolo di invisibili, usciti dal Cara, quando finisce la procedura che ha concesso loro l´autorizzazione a restare in territorio italiano, sono senza casa.
Ma non sono soli. Oltre a loro, a Bari c´è un´altra categoria di persone, circa duemila solo nell´ultimo anno, di età compresa fra i 20 e i 35 anni: sono coloro che dalla commissione del Cara hanno avuto il "no" al riconoscimento dello status di protetti. Hanno però diritto, come prevede la legge, a presentare contro il diniego un ricorso al tribunale ordinario, in base ai principi di competenza territoriale, e dunque a quello barese. In attesa che la loro udienza venga fissata, la questura rilascia loro un nuovo permesso di soggiorno con richiesta di asilo che ha validità per tutta la durata del ricorso. Un tempo non ben definito che, stando ai normali ritmi di lavoro del tribunale barese, può essere anche di un anno.

La situazione è davvero grave, ora che l´unico dormitorio ancora attivo è quello del Comune di Bari, "Andromeda", per il quale i senzatetto fanno ormai la fila. Chiusa la stazione ferroviaria a lungo occupata da extracomunitari, chiuso il rifugio di via Toscana, al quartiere San Paolo, con il Ferrhotel che già è presidiato dai 48 somali, senza acqua né luce e organizzati in squadre per la pulizia della struttura abbandonata, agli altri non resta che la strada. O, in alternativa, l´ospitalità del centro Caritas "Don Vito Diana" nei pressi del sottopasso Duca degli Abruzzi. Per far fronte alla situazione, proprio oggi alle 9, negli uffici dell´assessorato comunale al Welfare, gli assessori Abbaticchio, Losito, Masciopinto e Giannini si incontrano per istituire un tavolo tecnico sull´emergenza freddo e sugli interventi a favore dei senza fissa dimora.

In esponenziale aumento anche i ragazzi di età compresa fra i 15 e i 17 anni, soprattutto afgani, che continuano a sbarcare clandestinamente al porto e che il tribunale per i minorenni di Bari colloca regolarmente nelle comunità dell´intera provincia. Ma anche lì le strutture sono ormai avviate al collasso. Sull´intera emergenza abitativa si è mobilitata nei giorni scorsi anche l´università di Bari, con una raccolta di firme partita dal docente di Sociologia, Onofrio Romano, per chiedere agli enti locali che il termine "accoglienza" non sia solo uno slogan in campagna elettorale.

da LaRepubblicaBari

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