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mercoledì 11 novembre 2009

Emiliano: "Sono pronto ad occuparmi personalmente della campagna elettorale di Vendola"

Emiliano non si fa tirare per la giacchetta. Le indiscrezioni secondo cui il sindaco di Bari nonché presidente del Pd potrebbe disarcionare Nichi Vendola e mettersi a correre per diventare governatore della Puglia sotto le bandiere di un centrosinistra allargato innanzi tutto all´Udc, si sciolgono come neve al sole. Qualora qualcuno, soprattutto all´interno dei democratici, avesse ancora dei dubbi, il Gladiatore ripete di essere «indisponibile ad accettare qualsiasi incarico o candidatura che preveda le mie dimissioni da primo cittadino». Dunque, per Lungomare Nazario Sauro, Nichi for ever. Anzi, aggiunge Emiliano, «spero che scenda in campo ufficialmente alla convention di domenica». Quando alla Fiera del Levante, Vendola racconterà «luci e ombre» dell´esperienza di governo che si concluderà con le elezioni di marzo 2010. E che lo stesso Vendola vuole bissare. Emiliano, a questo punto, rilancia: «Sono pronto ad occuparmi personalmente dell´organizzazione della sua campagna elettorale».

Come stanno le cose, tuttavia, l´ostacolo più arduo da superare si chiama Udc: sembra orientato a replicare il "modello Brindisi" (alle ultime provinciali l´intesa fra riformisti e unione di centro fece saltare fuori dal cilindro l´industriale Massimo Ferrarese ancorché il notaio Errico era al primo mandato e avrebbe potuto essere confermato alla guida dell´esecutivo). Se questa regola del gioco - quella della "discontinuità" - continuasse ad essere applicata, inevitabilmente dovrebbe esserci l´uscita di scena da parte di Vendola. «Siamo al prendere o lasciare» insistono negli ambienti udc. Il coordinatore Angelo Sanza punta il dito nei confronti del Pd: «Come il pivot nel basket, deve essere in grado di costruire la nuova alleanza. Nei riguardi di Vendola non c´è niente di personale, ma dopo cinque anni all´opposizione è impensabile ricominciare proprio da Vendola». Le alternative? Tra i moderati che si preparano alla conferenza programmatica di venerdì e sabato, già circola da un po´ di tempo una rosa di almeno cinque nomi - sono quelli di imprenditori, professori universitari, manager - che potrebbero,
nelle intenzioni dei Casini boys, fare dimenticare Nichita il Rosso. Comunque andrà a finire, l´impressione è che difficilmente l´Udc marcerà da sola verso le urne: questo perché ritrovarsi in una coalizione (di destra o di sinistra, non cambia granché) le permetterebbe di guadagnare sette, forse otto consiglieri regionali. Un plotone destinato invece, ad essere dimezzato qualora si scegliesse di percorrere la via dell´"esilio".

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