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sabato 7 novembre 2009

I migranti guadagnano il 23 per cento in meno degli italiani

Il gap retributivo tra dipendenti italiani e stranieri si attesta a 238 euro a favore dei primi: se un italiano mediamente guadagna 1.245 euro netti al mese, uno straniero arriva a 962 euro, cioè quasi il 23 per cento in meno: è il dato principale che emerge da uno studio della Fondazione Leone Moressa che ha analizzato i livelli retributivi e i relativi differenziali tra i dipendenti italiani e immigrati nel secondo trimestre del 2009, sulla base dei dati Istat.
Nel sud i livelli retributivi dei dipendenti stranieri sono più bassi che nel nord e tra italiani e immigrati la differenza di guadagno è più marcata. Nel Nord, invece, i dipendenti stranieri, oltre a ricevere un salario mensile più cospicuo, mostrano una retribuzione più simile a quella dei colleghi italiani. Comunque, è da sottolineare che nella regione in cui la differenza percentuale tra i due salari è minore, e cioè il Trentino Alto Adige, un italiano guadagna sempre in media il 16 per cento più di un immigrato.
I maggiori gap retributivi e i minori livelli reddituali si osservano, in contemporanea, proprio nei settori in cui la presenza degli stranieri è più forte: i servizi alle imprese e alle persone. La differenza di stipendi, rispettivamente, è del 22,7 e del 29,7 per cento, e il compenso mensile si attesta mediamente a 883 euro per il primo e a 704 euro per il secondo comparto.
Per quanto riguarda le posizioni professionali, quasi il 90 per cento dei dipendenti immigrati ricopre il ruolo di operaio e percepisce una retribuzione media di 934 euro mostrando un differenziale retributivo di 11,2 punti percentuali in meno rispetto agli operai italiani. Le differenze retributive tra italiani e stranieri per tipologia contrattuale risultano significative se si fa riferimento ai contratti a tempo indeterminato, dove il gap salariale si attesta al 24,2 per cento [gli stranieri percepiscono mediamente una retribuzione di 978 euro]. Un centinaio di euro in meno ricevono invece i dipendenti con un contratto a termine, registrando una differenza rispetto agli italiani di soli 7 punti percentuali in meno. Inutile dire che all’interno di questa situazione già significativa le donne guadagnano sempre meno degli uomini.

da Carta

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