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mercoledì 18 novembre 2009

Il supermarket della droga alla periferia di Madrid

“Due uomini sono stesi su un vecchio materasso sotto un debole sole autunnale. Un altro, con i vestiti stracciati, non dà segni di vita, riverso sulla striscia di cemento che circonda la chiesa di Santo Domingo. Di fronte, nella spianata piena di polvere e spazzatura, decine di giovani sono seduti sull’immondizia iniettandosi dosi di eroina”. È il reportage del Guardian da un quartiere alla periferia di Madrid diventato il più grande supermercato europeo della droga.

Almeno diecimila persone vengono ogni giorno a Cañada Real Galiana, un agglomerato di case abusive, per comprare droga, nella totale mancanza di controlli da parte delle forze dell’ordine. “Alcuni uomini robusti sono seduti su una sedia pieghevole e osservano gli affari: alcuni in cerca di droga si aggirano sulla strada principale, i pusher che li richiamano si nascondono dietro a dei cancelli di ferro, dentro alle zone che sono di proprietà dei trafficanti. Le case abusive sono state costruite con i soldi del traffico di eroina e di crack. Passano alcune macchine della polizia, ma sembrano non dare disturbo all’instancabile attività di chi compra e chi vende”, racconta il giornale.

Alcune associazioni di volontariato sono presenti nel quartiere. “Ho lavorato vent’anni in Venezuela”, racconta un operatore, “ma non ho mai visto una situazione del genere. Alle nove del mattino e alle tre di notte, a Cañada Real Galiana c’è un affollamento da fare invidia a qualsiasi locale notturno di Madrid”.

La mancanza di un interesse politico ha permesso ai narcotrafficanti spagnoli di costruire il proprio quartier generale nella zona, senza che i propri affari fossero disturbati. Il quartiere, abitato da trentamila persone, si snoda lungo una vecchia strada chiamata Cañada Real. Le case abusive sono abitate da persone molto diverse: ci sono gli immigrati, molti provenienti dal Marocco, ci sono i nomadi spagnoli e i rom romeni che vivono in comunità separate e ci sono interi edifici controllati dai narcotrafficanti.

Recentemente il comune ha mandato delle ruspe per abbattere le costruzioni abusive, ma i palazzi controllati dalla criminalità non sono stati toccati. L’amministrazione locale sta cercando di far passare una legge che, entro il prossimo anno, risani la situazione a Cañada Real. “Ma non ci sono abbastanza fondi per costruire case popolari per la gente che abita nel quartiere”, afferma Elena Utrilla, consigliere del Partito popolare nell’amministrazione regionale di Madrid.

Molti degli abitanti del quartiere vivono a Cañada Real da quarant’anni e fino a tre anni fa sembra che il quartiere non fosse così pericoloso. “Ci vorranno almeno due anni per sanare la zona dal momento in cui verranno trovati i soldi per farlo. Per ora c’è solo un autobus che passa di qui, il 339. Lo chiamano l’autobus dei tossici”, conclude il giornale.

da Internazionale

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