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lunedì 2 novembre 2009

Lettera a Pasolini

di Sarah Zuhra Lukanic (scrittrice nata in Croazia nel 1960.Vive a Roma dal 1987).

Caro Pier Paolo,
se la nostra Italietta fosse una malata di depressione, la curerei con amore. Il malessere degli italiani è seguito anche all’estero. Ma noi ci perdiamo a guardare la scatola chiamata televisione, mentre il nostro paese si sbriciola come una torta.
Nel lontano 1963 ci avevi avvertito che la “tv è una nuova arma”, pronta per la micidiale diffusione della menzogna. I nostri pensieri sono subappaltati a chi ha progettato le nostre opinioni di domani. In questo regime sotto nuove forme, la ricerca della verità sembra diventata obsoleta.
Non è il paese a essere malato.
Il problema è che ci siamo ammalati noi, inquinandoci quotidianamente con una dose di caroselli offerti gratis. Un’overdose. Il presidente della regione Lazio che finisce dentro questa processione non mi fa nè caldo nè freddo. Ci hanno abituato così bene agli scandali che ormai ne perdiamo il filo. Il polpettone di Beautiful gli fa un baffo.
Cro Pier Paolo,
forse tu saresti solidale con i più deboli in queste storie. Per esempio, quello che non capisco è: una transessuale non è una persona? Ti abbraccerei forte, caro maestro. Perchè bisognerebbe che tutti andassimo a riscoprire i vecche maestri, visto che i nuovi non ci insegnano niente. Per mesi la mia Italietta si è preparata al battesimo delle ronde, formate da“infermieri”arruolati per far stare bene tutti. Ma è stato tanto rumore per nulla, visto che ha aderito solo una manciata di persone.
Mi chiedo cosa ne diresti con il tuo pensiero graffiante e oltranzista.Ti immagino con gli occhiali scuri su un muretto del Pigneto, che recluti immigrati per organizzare delle ronde in difesa della dignità italiana. Anch’io mi metterei in fila. E ti farei conoscere i miei compagni d’avventura. Uno per uno. Tu si che alzeresti la mano con noi per condannare il razzismo istituzionale.

da Internazionale

1 commento:

  1. Pier Paolo starebbe zitto e si farebbe grosse risate a vedere come il sistema capitalistico ci ha inghiottiti in un vortice dal quale è difficilissimo uscirne sani e salvi.
    Ci direbbe che siamo stati degli sciocchi a non ascoltarlo.
    Griderebbe che l'omossessualità è la cosa più naturale del mondo e che sono altri i comportamenti naturali pericolosi nei rapporti sociali.
    Darebbe voce a tutto quello strato di invisibili che cono sistematicamente schiacciati e inespressi.
    Farebbe parlare noi, perchè lui aveva già detto tutto.............................................................................................

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