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domenica 6 dicembre 2009

Grecia, scontri tra polizia e manifestanti. Arrestati 5 italiani


Situazione esplosiva ad Atene, blindata da 12.000 agenti, dopo le decine di arresti, fra cui quelli di cinque italiani, in retate preventive in vista del primo anniversario, oggi, della morte del quindicenne Alexandros Grigoropoulos ucciso dalla polizia.

Organizzazioni legali della sinistra radicale hanno denunciato la «violenta repressione» e il nuovo «stato di polizia» imposto dal «governo del Pasok» invitando «studenti e lavoratori» a dare «una risposta immediata» con le manifestazioni previste oggi, dopo un servizio funebre al cimitero, e domani. Gli agenti hanno fermato in tutto 162 persone di cui 72, inclusi gli italiani, quattro uomini e una donna, saranno tradotti stamane davanti al giudice.

Una parte dei fermi sono avvenuti ieri dopo un'irruzione in un centro sociale nel sobborgo ateniese di Keratsini, dove è stato occupata per protesta la sede del consiglio comunale, e sequestrato materiale per la costruzione di bombe molotov, mazze, una granata luminosa e maschere antigas. Altri incidenti sono avvenuti nel quartiere anarchico di Exarchia dove gruppi di giovani hanno attaccato la polizia, al termine di una commemorazione per Grigoropoulos, assassinato da due agenti il 6 dicembre 2008.

Le forze dell'ordine hanno compiuto numerosi fermi poi trasformati in alcuni arresti tra cui quelli di cinque italiani e tre albanesi.

Nei giorni scorsi le autorità avevano annunciato l'arrivo in Grecia di oltre un centinaio di anarchici europei in vista delle dimostrazioni previste per domani e lunedì, che fanno temere il ripetersi dei gravi disordini che sconvolsero il paese nel dicembre dello scorso anno.

Una dura protesta contro «la nuova giunta» al potere è giunta dall'ex assessore comunale di Keratsini Dimitris Karakostas, mentre Antarsya, la sigla che raggruppa una decina di organizzazioni della sinistra radicale, ha chiesto la «liberazione immediata» degli arrestati denunciando «l'enorme ipocrisia del governo» che mentre invoca dimostrazioni pacifiche «sguinzaglia orde di agenti speciali per imporre uno stato di polizia senza precedenti».

Mentre centinaia di scuole e facoltà universitarie sono occupate da venerdì per assemblee indette per ricordare l'uccisione dello studente, le autorità hanno blindato in misura senza precedenti la capitale temendo che oggi e domani le celebrazioni e dimostrazioni possano degenerare in incidenti violenti. Il ministro dell'ordine pubblico, Michalis Chrisochoidis ha ribadito dopo le retate che la polizia continuerà a «compiere il suo dovere di proteggere i cittadini» e non consentirà che «i vandali mettano di nuovo a sacco Atene».

da L'Unità

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