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venerdì 18 dicembre 2009

Il PD imbarca Lombardo, sostenuto da Dell’Utri, e scarica Vendola. Si va verso le primarie

Fumata grigia, quasi nera, ieri all’incontro tra Bersani e Nichi Vendola per risolvere il rebus pugliese. «Ci lega un’antica amicizia, ma quello di ieri è stato un incontro definitivo », ha detto Vendola all’uscita. Che vuol dire? «Che non incontrerò più nessuno che mi chieda dei passi indietro, ho 51 anni e ho sempre fatto passi avanti. La mia campagna elettorale in Puglia è già iniziata». Bersani non ha chiuso la porta alle primarie, unica exit strategy che Vendola accetterebbe. «Vedremo, in Puglia serve un surplus di riflessione», ha concluso il leader Pd. L’incontro di ieri è stato preceduto da un fitto lavorio diplomatico condotto da Enrico Letta e Francesco Boccia.

Tra Boccia e Vendola, rivali alle primarie 2005, c’è stata anche una cena di riconciliazione la settimana scorsa a Roma. Il Pd, per motivare «Nichi» a fare un passo indietro in Puglia, ha proposto una generosa ricompensa sul fronte nazionale, e cioè il rafforzamento dei rapporti con la malandata Sinistra e libertà guidata da Vendola. L’offerta è un patto federativo, sulla falsariga di quello con i radicali, che consentirebbe ai vendoliani di tornare in Parlamento senza sottoporsi alla tagliola del quorum, di entrare nelle liste Pd mantenendo una forte autonomia. Ma «Nichi», pur apprezzando, ha detto «No, grazie, in questo momento la Puglia viene prima di tutto ». E le primarie riprendono quota. Le altre due ipotesi, infatti, sarebbero molto rischiose: se il Pd sostiene Vendola senza Udc rischia di perdere. E anche un candidato di una coalizione Pd-Udc-Idv-Poli Bortone (più Verdi e socialisti) rischierebbe la “pelle” in una campagna al veleno contro Vendola.

Le primarie, dunque. Il Pd ha tre carte da spendere: nell’ordine Emiliano, il segretario regionale Blasi e Boccia. «Pronto a sfidare chiunque», ha detto Vendola. Che ieri ha lanciato insieme agli altri big, da Claudio Fava a Paolo Cento, l’assemblea nazionale di Sinistra e libertà che si terrà sabato e domenica a Roma, con oltre 1200 delegati eletti da 25mila iscritti. Una due giorni che segna la «ripartenza» di Sl (che ha aggiunto «ecologia» nel nome e nel simbolo) dopo lo strappo di verdi e socialisti. Le accuse al Pd non sono mancate. «Imbarca Lombardo, sostenuto da Dell’Utri, e scarica Vendola», ha accusato Fava. «Se questo è il loro alfabeto come possiamo fare alleanze?». E Vendola: «Con l’Udc e Lombardo il Pd finirà per diventare una destra progressista ». Clima teso, e infatti Bersani, pur invitato, non sarà all’assemblea di Sl.

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