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mercoledì 2 dicembre 2009

In aula il prologo del No B-Day

di Pietro Orsatti su Terra
Il 4 a Torino Spatuzza parlerà al processo Dell’Utri e a Milano il processo Berlusconi su Mills.
Si gioca sul filo delle date e della definizione l’uso che verrà fatto delle dichiarazioni di Gaspare Spatuzza. Perché da un lato, e su una parte delle sue dichiarazioni (in particolare quelle relative alla strage di via D’Amelio), Spatuzza può essere definito e sentito come “collaboratore” (anche se l’iter non è stato ancora concluso), dall’altro, sulle più discusse dichiarazioni relative al coinvolgimento di Marcello Dell’Utri e Silvio Berlusconi nella vicenda ancora oscura della presunta trattativa fra pezzi dello Stato e della politica con la mafia, Spatuzza non può essere sentito come collaboratore ma come “dichiarante”. Per un fatto di date.Perché le dichiarazioni rese dall’ex boss mafioso di Brancaccio su quest’ultima tranche sono state fatte dopo i 180 giorni previsti dalla legge (ha iniziato a parlare nel giugno 2008) per il percorso di accettazione della richiesta di entrare nel programma di collaborazione. Quindi, il 4 a Torino, Spatuzza parlerà come dichiarante, come semplice teste. Questo, per la difesa di Marcello Dell’Utri, può essere addirittura più pericoloso, perché le dichiarazioni potranno essere rese senza che vi sia l’assoluto bisogno di riscontro con altri pentiti. E si crea un precedente abbastanza particolare, perché siamo davanti a una “doppia” figura formale. Questo l’aspetto più inquietante, anche per il tipo di personaggio che è Spatuzza. Non un semplice pentito, quindi, ma qualcosa di più, di complesso, di ancora oscuro. Spatuzza è davvero un uomo solo che decide di pentirsi e aprire un percorso personale di collaborazione con la giustizia o, come si inizia a sospettare, è una sorta di portavoce di un pezzo della mafia, che usa le sue testimonianze e il peso di quello che dice e non dice come messaggi verso la magistratura e la politica? E già si preannuncia il dibattito dei prossimi mesi con le dichiarazioni di Italo Bocchino, vicepresidente dei deputati del Pdl: «Come fa notare il Viminale, poiché Spatuzza ha iniziato a collaborare nel giugno 2008, sono utilizzabili le dichiarazioni rese fino alla fine dell’anno». E se venisse sentito come semplice testimone? Poi c’è la coincidenza di data fra l’udienza in cui parlerà Spatuzza a Torino nell’ambito del processo Dell’Utri e la prima udienza della tranche del processo Mills a Milano, che riguarda Silvio Berlusconi. Il 4 sarà una giornata campale in termini giudiziari. Da un lato Dell’Utri, dall’altro Berlusconi (che non sarà in aula). E il 5 la manifestazione “No Berlusconi Day”, che si annuncia imponente e che sta raccogliendo adesioni imprevedibili come quella emersa con le dichiarazioni di ieri di Ignazio Marino del Pd. «Bisogna sostenere e dare voce a quella parte di Italia che porta avanti idee che vogliono modernizzare il nostro Paese, e i blogger, organizzatori del No B-Day, ne sono una delle componenti più moderne – ha dichiarato Marino motivando la sua partecipazione alla manifestazione del No B-Day, a cui il Pd non ha aderito ufficialmente -. Quel popolo che ha lanciato la manifestazione è lo stesso popolo che ha sostenuto in gran parte la mia candidatura». Ancora un altro grattacapo per il segretario Bersani, che stretto fra un Di Pietro sempre più aggressivo e l’esigenza di trattare sulle riforme, avrebbe probabilmente evitato la sortita del suo ex rivale alle primarie.

Tratto da: orsatti.info
da AntifaDuemila

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