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lunedì 7 dicembre 2009

LA MALA POLITICA E IL SILENZIO DEGLI INNOCENTI

SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA', CIRCOLO DI GALLIPOLI, IERI HA MANIFESTATO IL SUO DISSENSO NEI CONFRONTI DEL SINDACO E DEL CONSIGLIO COMUNALE GALLIPOLINO, IN QUANTO INERMI NEI RIGUARDI DI UNA VICENDA VERAMENTE SPIGOLOSA E BRUTTA, CIOE' LE POSSIBILI CONNIVENZE TRA LA MALAVITA LOCALE E IL PALAZZO.
DI SEGUITO I DUE VOLANTINI DISTRIBUITI.


C’è il silenzio di Don Abbondio –vaso di coccio traballante in mezzo ai vasi di ferro-; c’è quello dell’ignorante e c’è quello compiacente; c’è quello di chi è colto in fallo e quello della vergogna; c’è quello della complicità. Il Sindaco tacito si attribuisce quello della prudenza e del rispetto.
E noi dobbiamo credere al candore della sua buona fede. Non vogliamo neppure considerare l’ipotesi di avere un Sindaco o un Consiglio Comunale omertosi o mafiosi: è persino consolante pensare che si tratti piuttosto di persone semplici che non vedano la realtà o di cittadini rispettosissimi del lavoro dei giudici.
Però l’astiosa ed isterica risposta del Sindaco –che dovrebbe guardare vicino a se quando parla di sciacalli- è puerile ed irresponsabile: non puoi giustificare questi silenzi facendoti schermo dell’ovvio, e persino un po’ scontato rispetto per il lavoro della Magistratura.
Pure noi tifiamo per la Giustizia, che ci restituisca la libertà civile e democratica!
Ma davvero la Città è stata lasciata sola, senza una guida nella tempesta, sbigottita dagli eventi e sconcertata dai silenzi, dalle azioni, dalle omissioni sia di chi doveva rappresentarla, sia di chi doveva difenderla per compito d’istituto.
Sono mancate, le Istituzioni.
Ed hanno mancato gravemente perché non hanno capito lo sconcerto della popolazione, il raccapriccio di fronte alla violenza; non hanno interpretato il suo desidero di giustizia.
E pure oggi continuano a rimanere impietrite come statue di sale, inspiegabilmente silenziose di fronte al ginepraio delle commistioni tra malavita e politica, tra colletti bianchi e criminalità: in città si sono consumati omicidi e sparatorie; si sono orditi altri omicidi per motivi politici; si ipotizzano corruzione e concussione nei vertici delle istituzioni cittadine, e la case di pubblici amministratori vengono perquisite da cima a fondo per malversazione; si parla di concorso esterno in associazione mafiosa a carico di personaggi pubblici; si paventa lo scioglimento del Consiglio da parte del Prefetto per voto di scambio e infiltrazioni criminali a Palazzo Balsamo.
E soltanto voi non sentite questo terremoto.
Soltanto voi avete l’impudenza di un silenzio ostinatamente silenzioso.
E invece non si può tacere a prescindere dai buoni propositi di chi lo pratica, il silenzio è oggettivamente servile alla gestione torbida del potere pubblico e oggettivamente complice del crimine e del malaffare.
In questo contesto difficilissimo, richiamiamo al senso di responsabilità di ciascuno: un passo indietro gioverà a restituire chiarezza, evitando il rischio dello scioglimento per mafia.
LE DIMISSIONI DEL SINDACO E DEL CONSIGLIO COMUNALE SONO UN DOVERE VERSO LA CITTA’
Gallipoli potrà reagire, trovando in sé l’energia necessaria ad una rinascita civile.
Oggi grazie all’opera di Inquirenti avulsi da indebite e pericolose commistioni, si recuperano faticosamente dopo tanti anni le condizioni di minima agibilità democratica e c’e’ la possibilità di ristabilire la correttezza nella competizione politica, ,liberi da metodi elettorali dispendiosissimi ed inquinanti.
Parlare è oggi il primo imperativo categorico dei cittadini democratici di Gallipoli, che noi chiamiamo a raccolta.
Dobbiamo avviare nella società, ad incominciare dalle scuole, incontri, conferenze, dibattiti, assemblee, manifestazioni pubbliche.
Dobbiamo alimentare un movimento di rinascita democratica nell’interesse di tutti, oltre i colori politici, per ridare il colore della speranza alla vita pubblica: è una precondizione della vita democratica e sarà un segno di vitalità civile.
Gallipoli 6 dicembre 2009

Sinistra Ecologia Libertà
Circolo di Gallipoli – via acquedotto, 40



NON VEDO, NON SENTO. . .

… e non parla!
No, non dice nulla: impermeabile a quello che gli accade attorno, il Sindaco di Gallipoli è come se vivesse beato altrove, in un mondo tutto suo.
La città travolta da un colosso morale senza precedenti e lui…lui non c’è: il dottore è fuori stanza.
Devono sembrargli normali gli omicidi fatti per strada da mano mafiosa; infatti il poveretto va al funerale, poi………si dichiara pentito.
E’ irrilevante il vertice con i massimi esponenti della sicurezza nazionale; come pure che quest’incontro si tenga in luogo distante –fisicamente e significativamente- dalla Casa comunale.
E che sarà mai se il Viceministro agli Interni parla apertamente di scioglimento del Consiglio comunale per infiltrazioni mafiose? quisquilie!
E gli accertamenti giudiziari sulle relazioni pericolose tra politici e criminalità organizzata? bazzecole! del resto uno è libero di frequentare chi vuole!
E i disegni per l’omicidio degli avversari politici?....Piccinerie!
E le indagini sull’affaire dell’unico Istituto nautico mai trasferito dal mare alla campagna?
E quelle su amministratori e dirigenti comunali per la gestione della nettezza urbana? suvvia, sono chiaramente fantasie giornalistiche le tangenti dei pubblici amministratori che esigono dividendi come se fossero soci occulti: al più si tratta di mere ipotesi investigative.
E poi se il nostro servizio è il più caro e il meno efficiente perché farsi domande?
E che saranno mai le pallottole che volano negli agguati ripetuti della faida cruenta fra clan rivali? … che siano le prove del tipico folklore locale da offrire ai turisti della prossima stagione?
E se il mercato ittico all’ingrosso viene sistematicamente devastato per renderlo inefficiente, non è forse colpa dei vandali, ragazzotti esuberanti?
Se poi viene lasciato abbandonato nonostante i fondi pubblici pronti al recupero? Sarà senz’altro noncuranza; e mica è fatto apposta!
Ma via, non è eccessivo parlare di criminalità economica?
E poi perché mai andare a sofisticare sul mercato del voto, e perché domandarsi su quali candidati confluiscono i voti dei caporali prezzolati e quelli della criminalità organizzata?
Non è forse vero che i voti non hanno odore, proprio come il denaro che li compra?
Ma via, di quali argomenti dovremmo parlare per rompere questo silenzio così opportunamente garbato, così rassicurante?! E poi perché vuoi chiamarlo omertà?
Perché ti ostini a fantasticare collusioni tra criminalità e colletti bianchi?
Perché mai i cittadini onesti dovrebbero attendersi un richiamo minimo alla forza della legge?
Perché dovremmo preferire un’amministrazione pulita ad una ammiccante e corrotta?
Tu dici che vorrebbero urlare il loro sdegno contro la corruzione, contro l’orrore, la violenza cieca che li circonda? Ma davvero?!
E chi l’ha detto che si sentano finalmente liberati dall’intervento dei Nostri, dei Carabinieri del ROS, della Questura di Lecce, della Magistratura?
Dici che dovremmo dimetterci per evitare un nuovo scioglimento del consiglio comunale per mafia e che saremmo l’unica Città al mondo ad avere l’onore del bis?
E chissenefrega!?
Tace il Sindaco.
E tace pure il Consiglio comunale della Città di Gallipoli.
La mafia, caromio, non esiste, com’è noto a tutti; non esiste il voto di scambio, come sanno anche i bambini. E se qualcuno ha sentito degli scoppi, erano certamente petardi.
De resto siamo sotto Natale.
Auguri.
Gallipoli 2 dicembre 2009

Sinistra Ecologia Libertà
Circolo di Gallipoli – via acquedotto 40


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