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venerdì 4 dicembre 2009

Nasce la Federazione della Sinistra.


Rilanciare la sinistra non significa certo «superare» Rifondazione, era questa la posizione di Ferrero al congresso di CHIANCIANO TERME, ma si sa solo i fessi non cambiano idea...



da www.aprileonline.info

Nasce sabato prossimo la Federazione della Sinistra. I promotori sono quattro: due partiti, Rifondazione comunista e i Comunisti italiani, e due associazioni, Socialismo 2000, nata in origine nei Ds e guidata da Cesare Salvi, Lavoro e Solidarietà, associazione nata da una costola di sinistra della Cgil e guidata da Giampaolo Patta
"...porte aperte per Vendola".


Tesseramento subito, aperto a realtà organizzate e singoli cittadini, congresso tra un anno: con una grande assemblea al teatro Brancaccio di Roma, convocata nel giorno del No Berlusconi day e a quattro passi da piazza san Giovanni, nasce sabato prossimo la Federazione della Sinistra. I promotori sono quattro: due partiti, Rifondazione comunista e i Comunisti italiani, e due associazioni, Socialismo 2000, nata in origine nei Ds e guidata da Cesare Salvi, Lavoro e Solidarietà, associazione nata da una costola di sinistra della Cgil e guidata da Giampaolo Patta.

"E' tempo di smetterla - spiega il segretario di Rifondazione Paolo Ferrero nel corso di una conferenza stampa alla Camera - con le divisioni a sinistra. Parte un processo costituente aperto a tutti". Anche al governatore della Puglia Nichi Vendola?
"Certamente...", replica Ferrero, che all'ex compagno di partito dedica un passaggio proprio con riferimento alle elezioni pugliesi: "Lì c'è stato un processo democratico che ha portato quel presidente, è impensabile che lo si possa cambiare con una manovra di palazzo".

A ridosso di piazza san Giovanni, Ferrero, Diliberto e Salvi proveranno a mettere in secondo piano le sigle (a cominciare dal nome comunisti) e daranno il via ad un soggetto federativo, già deliberato dagli organismi dirigenti. Ospiti di eccezione Lothar Binsky della Linke e il segretario di Akel, il partito comunista cipriota. I posti a sedere sono 2800 ma gli organizzatori prevedono molte più persone: complice il No B. Day, via Merulana sarà invasa da bandiere rosse e striscioni.
"Sarà la più grande manifestazione di opposizione al governo Berlusconi- dice Paolo Ferrero- e noi ci andiamo convintamene, con le nostre bandiere".

La Sinistra unita non teme la concorrenza di Antonio Di Pietro: "Il problema non è essere in tanti a sinistra, ma essere in pochi", dice Ferrero, "siamo ben contenti quando c'è sovraffollamento, pensiamo che se si radicalizza l'opposizione è un bene".
Con Di Pietro, la neonata federazione condivide anche le accuse nei confronti del Pd: "Se il Pd avesse aderito alla manifestazione non avrebbe legittimato la Rai a non trasmettere la diretta". "Il Pd non è qui, fa la corte all'Udc...", chiosa Cesare Salvi parafrasando un antico - e più crudo - slogan anti-Pci dell'estrema sinistra degli anni ‘70.
Coi Democratici i rapporti non sono idilliaci. "Abbiamo incontrato Bersani, crediamo nella costruzione di un'opposizione ma ad oggi non ci sono grandi segnali di apertura. Staremo a vedere...", spiega ancora Ferrero.

Oliviero Diliberto, leader del Pdci, sostiene dal canto suo che "c'è un bisogno disperato di sinistra in questo paese: la prova è nel voto di ieri al Senato sulle missioni, Afghanistan compreso. vNessuno ha votato contro, sta vincendo il pensiero unico".
Secondo Diliberto, "escludere i comunisti dalle istituzioni significa escludere tutti quegli italiani che sono contro la guerra". E Salvi aggiunge che è allo studio "un quesito per il referendum abrogativo della norma che consente il rifinanziamento delle missioni". Se tecnicamente non si potrà realizzare, "ne faremo una petizione popolare, la gente ha il diritto di dire la sua sui una guerra che ci costa mille euro al minuto, come ha detto il ministro La Russa".

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