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mercoledì 23 dicembre 2009

Raimondo Lagostena Bassi, amico del Gran Maestro Loggia massonica P2, Licio Gelli, arrestato ed associato al carcere di Voghera

Milano: finisce in carcere per corruzione l’assessore Pier Gianni Prosperini, storico nemico di immigrati romeni ed africani
Pure l’editore televisivo Raimondo Lagostena Bassi, amico del leader della Loggia massonica deviata P2, Licio Gelli, è stato arrestato ed associato al carcere di Voghera.
E’ l’assessore al turismo in carica della Regione Lombardia ed è iscritto al Pdl, proviene infatti nominalmente da Alleanza Nazionale, anche se il suo cuore da sempre batte per la Lega e per le estremistiche sue tesi anti-immigrati. Note infatti sono le sue tele-predicazioni in cui incita i propri corregionali a ribellarsi verso un destino di “invasione delle terre lombarde”, sono parole sue, da parte di “baluba africani, sempre parole di Prosperini, e romeni cioè zingari nati per delinquere”. Ora il pasdaran del Popolo delle Libertà lombardo che sognava una Lombardia liberata da romeni ed africani avrà tempo per meditare sulle sue tesi in una cella del supercarcere di Voghera, accanto a mafiosi e camorristi di spessore, in cui si trova rinchiuso da ier l’altro, giorno in cui è stato arrestato per una mazzetta da duecentotrentamila euro, pagata presumibilmente dall’editore televisivo Raimondo Lagostena Bassi, il cinquantottenne genovese figlio dell’avvocato Tina la ben nota legale femminista scomparsa pochi anni fa.
Raimondo Lagostena Bassi è il patron di Odeon Tv e Telereporter. Odeon Tv è nota per avere, mesi addietro, ospitato nei suoi studi il leader della loggia massonica segreta P2, l’ottuagenario aretino Licio Gelli, che Lagostena Bassi definì suo amico. Secondo l’accusa il patron televisivo al fine di aggiudicarsi l’appalto della promozione turistica della maggiore regione del settentrione d’Italia sul piccolo schermo ha allungato la cospicua “mancia” al componente della giunta guidata da Roberto Formigoni. Intermediatore Massimo Saini della Publicis, grande azienda pubblicitaria meneghina, anche lui finito in manette. Si è conclusa così, addirittura in diretta televisiva (Prosperini stava rispondendo alle domande di un giornalista e ieri Repubblica Tv ha diffuso il video relativo), in maniera assolutamente ingloriosa l’esperienza dell’estremista del centro-destra lombardo nella terza giunta Formigoni. Il Governatore regionale, dal suo ufficio del grattacielo Pirelli sede dell’ente, si è detto arcisicuro dell’estraneità di Prosperini da ogni colpa ed ha attribuito il suo coinvolgimento in un’inchiesta senza capo né coda alla volontà persecutoria della magistratura che desidererebbe far pagare a Prosperini le sue note posizioni anti-immigrati, mentre Lagostena Bassi è stato coinvolto, secondo personaggi dell’entourage di Prosperini medesimo, semplicemente perché amico di Licio Gelli. Per ora comunque il pericolo di inquinamento delle prove e di fuga da parte degli inquisiti è talmente alto che i magistrati inquirenti hanno deciso di tenere in carcere, in regime di custodia cautelare, i tre maggiori imputati. Poi si vedrà.

da Indymedia

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