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sabato 12 dicembre 2009

Regionali Puglia: no di Vendola al salvagente per Emiliano

Il primo cittadino in aula consiliare ribadisce: "Non sono disponibile, resto al mio posto"

Nichi Vendola aveva fatto annegare la proposta, ma a gonfiare il "salvagente" che tiene a galla la candidatura di Michele Emiliano alle prossime regionali, sono stati alcuni consiglieri della maggioranza. Lo hanno fatto firmando ieri pomeriggio un emendamento durante la discussione in consiglio regionale, con il quale verrebbe dato lo stop - a cominciare dalle prossime elezioni regionali del 2010 - alla ineleggibilità per i sindaci e i presidenti delle amministrazioni provinciali destinati a concorrere per la poltrona di presidente della Regione Puglia. Sarebbe da cassare, cioè, la norma, che attualmente impone al sindaco di lasciare il Municipio due mesi prima delle elezioni regionali, rinviando nello stesso emendamento al 2015 l´entrata in vigore della soglia di sbarramento del 4 per cento. Un regalo a Emiliano, che però ribadisce: «Non sono disponibile ad abbandonare la guida della mia città».

Eppure, proprio il governatore regionale, ieri aveva aperto la discussione in Consiglio bollando come «di bassa cucina l´idea di mettere mano in quel modo alla legge elettorale». In aula ha fatto riferimento alla discussione che mettesse al centro i princìpi, come ad esempio il ruolo delle donne. «Se invece si pensa di fare della legge elettorale - ha proseguito - l´abito che serve di giorno in giorno a servire un interesse contingente dico che si va di fronte al pubblico nella peggiore delle maniere e probabilmente i protagonisti inciamperanno perché senza principi, senza un orizzonte, senza una bussola non si va da nessuna parte».
I "sarti" però, erano molto più vicini di quanto immaginasse: dieci consiglieri della maggioranza che hanno proposto un emendamento che di fatto consente la candidatura al sindaco di Bari. Primo degli otto consiglieri firmatari del Pd è Nicola Canonico, che il presidente del gruppo An/Pld Roberto Ruocco si è divertito a definire «desaparecido per un´intera legislatura, di cui non conosciamo la voce, che per primo ha firmato l´Emilianum». A seguire Giuseppina Marmo, Enzo Russo, Vincenzo Cappellini, Giuseppe Romano, Donato Pentassuglia, Francesco Ognissanti e Sergio Povia. Firmatari anche i consiglieri Giacomo Olivieri dell´Idv e Mimmo Lomelo dei Verdi.
La discussione riprenderà in Consiglio il 19 gennaio, ma intanto la spaccatura è evidente. Innanzitutto per come è maturata: la proposta era infatti già emersa nella riunione del centrosinistra nella mattinata, ma il capogruppo Pd, Antonio Maniglio, aveva incassato il secco "no degli alleati e anche di componenti del gruppo". Dura la reazione della giunta. Per l´assessore all´Ambiente Onofrio Introna, «l´eventuale salva Emiliano vuole destabilizzare il quadro amministrativo della Puglia» ed è più diretto Mario Loizzo, per il quale «avevano detto che Vendola si stava sbracciando per fare i fatti suoi, mentre qualcuno vuole farli per legge». Paradossale la situazione dei consiglieri Udc, che in realtà vedrebbero di buon occhio la candidatura di Emiliano. «Avremmo gradito sottoscrivere l´emendamento - sostengono Scalera e Laurora - se qualcuno però ce l´avesse chiesto e francamente avremmo gradito maggiore coinvolgimento, ma così non è stato».
Per il capogruppo del Pdl, Rocco Palese l´emendamento è «un mercimonio con cui il Pd concede ai cespugli del centrosinistra l´eliminazione dello sbarramento, in cambio del lodo Emiliano». Il coordinatore regionale Idv, Zazzera pretende «discontinuità e non le primarie» e il deputato Pd, Gero Grassi sottolinea che «etica in politica è ricoprire un solo incarico»

http://espresso.repubblica.it/dettaglio-local/regionali-no-di-vendola-al-salvagente-per-emiliano/2117004

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