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sabato 9 maggio 2009

NUCLEARE? IL PARERE DI UN ESPERTO

Il professor Carlo Rubbia, premio Nobel per la fisica nel 1984, si è apertamente dichiarato CONTRO la costruzione di centrali nucleari in Italia. In un'intervista rilasciata a "La Repubblica" sottolinea che uno studio specifico elaborato dall’Energy Watch Group, documenta come fino all’epoca della "guerra fredda" la domanda e la produzione di uranio, il combustibile per l'energia nucleare, sono salite in parallelo, per effetto delle riserve accumulate a scopi militari. Dal ‘90 in poi, invece, la domanda ha continuato a crescere mentre ora la produzione tende a calare per mancanza di materia prima. Che cosa significa tutto questo, professor Rubbia? Qual è, dunque, la sua visione sul futuro dell’energia?"Significa che non solo il petrolio e gli altri combustibili fossili sono in via di esaurimento, ma anche l’uranio è destinato a scarseggiare entro 35-40 anni, come del resto anche l’oro, il platino o il rame. Non possiamo continuare perciò a elaborare piani energetici sulla base di previsioni sbagliate che rischiano di portarci fuori strada. Dobbiamo sviluppare la più importante fonte energetica che la natura mette da sempre a nostra disposizione, senza limiti, a costo zero: e cioè il sole che ogni giorno illumina e riscalda la terra".Eppure, dagli Stati Uniti all’Europa e ancora più nei Paesi emergenti, c’è una gran voglia di nucleare. Anzi, una corsa al nucleare. Secondo lei, sbagliano tutti?"Sa quando è stato costruito l’ultimo reattore in America? Nel 1979, trent’anni fa! E sa quanto conta il nucleare nella produzione energetica francese? Circa il 20 per cento. Ma i costi altissimi dei loro 59 reattori sono stati sostenuti di fatto dal governo, dallo Stato, per mantenere l’arsenale atomico. Ricordiamoci che per costruire una centrale nucleare occorrono 8-10 anni di lavoro che la tecnologia proposta si basa su un combustibile, l’uranio appunto, di durata limitata. Poi resta, in tutto il mondo, il problema delle scorie".Ma non si parla ormai di "nucleare sicuro"? Quale è la sua opinione in proposito?"Non esiste un nucleare sicuro. O a bassa produzione di scorie. Esiste un calcolo delle probabilità, per cui ogni cento anni un incidente nucleare è possibile: e questo evidentemente aumenta con il numero delle centrali. Si può parlare, semmai, di un nucleare innovativo".In che cosa consiste?"Nella possibilità di usare il torio, un elemento largamente disponibile in natura, per alimentare un amplificatore nucleare. Si tratta di un acceleratore, un reattore non critico, che non provoca cioè reazioni a catena. Non produce plutonio. E dal torio, le assicuro, non si tira fuori una bomba. In questo modo, si taglia definitivamente il cordone fra il nucleare militare e quello civile".Lei sarebbe in grado di progettare un impianto di questo tipo?"E’ già stato fatto e la tecnologia sperimentata con successo su piccola scala. Un prototipo da 500 milioni di euro servirebbe per bruciare le scorie nucleari ad alta attività del nostro Paese, producendo allo stesso tempo una discreta quantità di energia".E allora, professor Rubbia, escluso il petrolio, escluso l’uranio ed escluso il carbone, quale può essere a suo avviso l’alternativa?"Esiste un impianto per la produzione di energia solare, costruito nel deserto del Nevada su progetto spagnolo. Costa 200 milioni di dollari, produce 64 megawatt e per realizzarlo occorrono solo 18 mesi. Con 20 impianti di questo genere, si produce un terzo dell’elettricità di una centrale nucleare da un gigawatt. E i costi, oggi ancora elevati, si potranno ridurre considerevolmente quando verranno costruiti in gran quantità".Ma noi, in Italia e in Europa, non abbiamo i deserti…"E che vuol dire? Noi possiamo sviluppare la tecnologia e costruire impianti di questo genere nelle nostre regioni meridionali o magari in Africa, per trasportare poi l’energia nel nostro Paese. Anche gli antichi romani dicevano che l’uva arrivava da Cartagine. Basti pensare che un ipotetico quadrato di specchi, lungo 200 chilometri per ogni lato, potrebbe produrre tutta l’energia necessaria all’intero pianeta. E un’area di queste dimensioni equivale appena allo 0,1 per cento delle zone desertiche del cosiddetto sun-belt. Per rifornire di elettricità un terzo dell’Italia, un’area equivalente a 15 centrali nucleari da un gigawatt, basterebbe un anello solare grande come il raccordo di Roma".Il sole, però, non c’è sempre e invece l’energia occorre di giorno e di notte, d’estate e d’inverno."D’accordo. E infatti, i nuovi impianti solari termodinamici a concentrazione catturano l’energia e la trattengono in speciali contenitori fino a quando serve. Poi, attraverso uno scambiatore di calore, si produce il vapore che muove le turbine. Né più né meno come una diga che, negli impianti idroelettrici, ferma l’acqua e al momento opportuno la rilascia per alimentare la corrente".Se è così semplice, perché allora non si fa?"Il sole non è soggetto ai monopoli. E non paga la bolletta. Mi creda questa è una grande opportunità per il nostro Paese: se non lo faremo noi, molto presto lo faranno gli americani, com’è accaduto del resto per il computer vent’anni fa".


....e c'è chi dice che il nucleare a Nardò porterebbe posti di lavoro!



LA MINACCIA NEONAZISTA

Repubblica Ceca-27 aprile 2009
Marce minacciose in quartieri svuotati dalla paura e aggressioni con bombe molotov contro i rom. Negli ultimi giorni è questa la realtà in alcune città della Rep. Ceca. Protagonisti delle violenze, che hanno profondamente turbato il clima politico e sociale del Paese, sono gruppi di giovani neonazisti. Se fino a qualche anno fa le manifestazioni degli estremisti di destra raccoglievano poche decine di partecipanti, oggi attirano centinaia di ragazzi. Come spiega il settimanale Respekt, che all'argomento dedica un'inchiesta, il gruppo più attivo è il Partito operaio, un'ex organizzazione di sinistra infiltrata da neonazisti che alla fine ne hanno preso il controllo. Il Partito operaio è l'unico gruppo neonazista registrato in tribunale e in grado di partecipare alle elezioni. Se alle europee e alle prossime politiche riuscirà a superare la soglia di sbarramento, potrà ottenere cospicui finanziamenti statali. I neonazisti pubblicano anche riviste e fanno proseliti soprattutto tra i più giovani e i lavoratori. Finora, però, il Ministero degli interni non ha preso provvedimenti. Anche perchè, spiega il politologo Jan Charvàt, l'unica arma efficace contro di loro è la MOBILITAZIONE POPOLARE.
da Internazionale

SEGRETARIA LEGA NORD ARRESTATA CON 8 KG DI COCAINA

Erano di ritorno dal Brasile ma al posto dei souvenir sono rientrati con 8 chili di cocaina nascosti in vaschette di carne per il "churrasco". Una coppia di italiani è stata fermata e poi arrestata all'aeroporto di Lugano in Svizzera per traffico internazionale di stupefacenti. Ma di stupefacente c'è anche che la donna fermata non è un'illustre sconosciuta. Anzi.Si tratta infatti, della segretaria del gruppo parlamentare della Lega Nord a Roma. La cocaina, come ha affermato il commissario capo dell’antidroga Armando Scano a "La Regione Ticino", sul mercato si sarebbe trasformata in 200mila dosi.
Fermati per un normale controllo, durante la perquisizione delle valigie alle guardie di confine non sono sfuggite quelle vaschette avvolte in carta stagnola nascoste in mezzo ai vestiti che si trovavano nelle valigie. Le indagini sono affidate al Procuratore pubblico di Lugano Nicola Raspini.La coppia aveva raggiunto lo scalo svizzero con un volo proveniente da Zurigo. Non si esclude che abbiano scelto lo scalo ticinese sperando che i controlli fossero meno ferrei che a Malpensa. Da capire se lo stupefacente fosse destinato al mercato italiano o a quello ticinese.

da Indymedia
E' una notizia che non merita neanche un minuto di spazio nei tg nazionali............vero??????
Perchè in nessun blog o sito non è comparso il nome e cognome di questa gentile signora ????Forse per la legge sulla privacy...................................................................................................