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martedì 12 maggio 2009

NEONAZISTI GRIDANO 'HEIL HITLER' A MAUTHAUSEN. GUERRIGLIA AD ATENE SINISTRA-ESTREMA DESTRA

Irrompono durante la manifestazione per la liberazione del campo di concentramento
In Grecia, scontri con giovani di sinistra che protestano contro l'espulsione dei clandestini
Neonazisti gridano 'Heil Hitler' a Mauthausen
Guerriglia ad Atene sinistra-estrema destra

Neonazisti gridano 'Heil Hitler' a Mauthausen Guerriglia ad Atene sinistra-estrema destra

Gli scontri ad Atene
ATENE - Un rigurgito neonazista sembra attraversare l'Europa. Dall'Austria ad Atene gruppi di giovani bande nere urlano slogan xenofobi. E lo fanno nei luoghi simbolo della repressione nazista, nel campo di concentramento di Mauthausen. Incappucciati, hanno fatto irruzione durante la cerimonia per la commemorazione della liberazione del campo di concentramento urlando "heil Hitler". L'occasione era il 64esimo anniversario della liberazione del campo Ebensee, un sottocampo di Mauthausen. Sono entrati nel campo scandendo slogan e mostrando il braccio alzato ma sono riusciti a fuggire prima che intervenisse la polizia.

Oggi 7000 persone sono hanno partecipato ad un'altra cerimonia organizzata al campo principale di Mauthausen, alla presenza del presidente della repubblica austriaca Heinz Fischer e ai rappresentanti di diverse comunità religiose ma questa volta gli incappucciati sono rimasti lontano.

Corteo neonazista anche ad Atene, in Grecia. Trecento giovani del gruppo "Chryssi Avghi" (Alba d'oro) si sono scontrati con simpatizzanti della sinistra che protestavano contro l'esplulsione di un gruppo di clandestini. Dopo il raduno nella centrale piazza Omonia, i naziskin si sono diretti verso la ex sede della Corte d'appello, da qualche settimana occupata da circa 500 immigrati a rischio di espulsione. Al grido di "via dalla Grecia" e facendo il saluto nazista, gli attivisti di Chryssi Avghi hanno iniziato a lanciare petardi e altri oggetti contro l'edificio, da dove per tutta risposta è partita una fitta sassaiola. Cinque immigrati sono rimasti feriti. A un certo punto gli agenti anti-sommossa sono intervenuti con i lacrimogeni per sgomberare la zona.

In precedenza, circa 150 giovani di estrema sinistra che stavano protestando contro "il raduno razzista" della destra avevano attaccato le forze dell'ordine con bottiglie incendiarie nei pressi del Politecnico di Atene, considerata una roccaforte di autonomi e anarchici. La polizia anche in questo caso ha fatto uso di gas lacrimogeni e i giovani si sono rifugiati nei locali dell'istituto universitario, dove le forze dell'ordine non sono autorizzate a entrare. Tre persone sono state fermate. Una quindicina i feriti.

(10 maggio 2009)
da Antifa

TIROLO, ALBERGO RIFIUTA FAMIGLIA EBREA

L'albergatore ha motivato il no alla prenotazione con il fatto che in passato aveva avuto "cattive esperienze". La vicenda riportata da un quotidiano locale.
Tirolo, albergo rifiuta famiglia ebrea Il turista: "Mai più in questo posto di razzisti"

VIENNA - Un episodio di discriminazione si è verificato in Austria, in una località turistica del Tirolo. Un albergo di Serfaus non ha accettato la prenotazione di una famiglia ebrea di Vienna motivando il rifiuto, nella email di risposta alla richiesta di prenotazione, con le "cattive esperienze" avute in passato con ospiti ebrei.
E' il quotidiano Tiroler Tageszeitung a raccontare la vicenda, che vede protagonista un residence del paesino che, negli anni recenti, è diventato una meta turistica per le famiglie ortodosse ebree, con diversi alberghi che offrono cucina kosher.
Prevedibile il commento della locale comunità ebraica: "E' terribile", ha dettoil presidente Esther Fritsch. Indignazione anche da altri operatori del settore. La proprietaria di un altro albergo, Petra Micheluzzi, ha affermato che un incidente del genere rischia di compromettere il lavoro fatto nel settore turistico in tanti anni.
Il turista, padre di cinque figli, che si è visto rifiutare la prenotazione, ha detto al giornale austriaco che non intende trascorrere le vacanze "in questo posto di razzisti". "Informerò i miei amici di quello che succede in Tirolo", ha detto, senza rivelare il suo nome.

(10 maggio 2009)

da La Repubblica