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giovedì 3 dicembre 2009

Nardò: Annuncio conferenza stampa No Berlusconi Day


COMUNICATO STAMPA



Conferenza Stampa congiunta: IdV,Rifondazione Comunista, Sinistra e Libertà, assoc. HEY THAT’S AMORE.




NARDO’ - Sala Consigliare palazzo di Città 04 dicembre 2009 (ore 11.00)

Il 4 dicembre 2009 alle ore 11.00 presso la Sala Consigliare (Città di Nardò) sarà convocata una conferenza stampa, con la quale sarà illustrato ai giornalisti le motivazioni, i tempi e i luoghi di un presidio a Nardò della Manifestazione Nazionale NO-B-DAY convocata in Roma giorno 5 dicembre c.a.


Alla conferenza stampa indetta congiuntamente dal Circolo IdV Peppino Impastato Nardò dal circolo cittadino di Rifondazione Comunista da Sinistra e Libertà e dall’associazione HEY THAT’S AMORE di Galatone, prenderanno parte i referenti territoriali

-Antonio PAGLIULA segretario Rifondazione Comunista Nardò
-Claudia RAHO portavoce Sinistra e Libertà Nardò
-Cosimo W. DE CUPERTINIS presidente Italia Dei Valori Nardò
-Sebastiano GRASSO presidente associazione HEY THAT’S AMORE





GLI ORGANI DI INFORMAZIONE SONO INVITATI

Nardò: Sbarcano 50 profughi a Porto Selvaggio

Il fatto è avvenuto nella tarda mattinata di ieri a Porto Selvaggio. Sul posto agenti di polizia del commissariato di Nardò e soccorritori. Ci sono anche un disabile, minori, un neonato ed una donna incinta


NARDO’ – E’ il più corposo sbarco di cittadini extracomunitari, in provincia di Lecce, degli ultimi mesi. Sono infatti una cinquantina gli immigrati giunti clandestinamente sulla costa jonica, intorno alle 13,30, approdati nella baia di Porto Selvaggio, dove sorge il parco naturale protetto, e ritrovati da agenti di polizia del commissariato di Nardò tra la boscaglia. Il dato particolare, questa volta, è che oltre ai curdi, popolazione stanziata fra Turchia e Afghanistan, questa volta a fare un lungo viaggio sono stati anche alcuni tibetani.

E’ la prima volta che persone della regione che sorge nell’Asia centrale, notoriamente sottomossa alla Repubblica Popolare Cinese, approdano in provincia di Lecce. Del gruppo fanno parte anche donne, tra cui una incinta, bambini, compreso un neonato, ed un uomo disabile. Fermati e soccorsi - sul posto anche carabinieri, protezione civile e medici del 118 -, sono stati poi condotti presso l’ufficio stranieri della questura di Lecce, per le operazioni, non semplici, d’identificazione. Passo successivo sarà lo smistamento nei centri d’accoglienza.

L’ultimo sbarco, in ordine di tempo, risale al 13 novembre scorso. In quel caso si è trattato di ventisei fra iraniani e iracheni, approdati in prossimità di Porto Badisco, sulla costa adriatica. Ma il controllo sempre più serrato delle coste in prossimità dell’Albania, sta evidentemente spingendo i trafficanti di vite umane, che fanno leva sulla disperazione di persone in fuga da Paesi semiliberi e attanagliati da terrorismo e guerre civili, a fare giri più ampi, doppiando il Capo di Leuca e raggiungendo la costa jonica. Non sono stati ritrovati gli scafisti.

http://www.lecceprima.it/articolo.asp?articolo=17669


Guarda anche il video di Porta di Mare

CARO PAPI..........NON VEDI CHE STAI ABUSANDO DEI TUOI POTERI......

Striscia, la voce (e la cura) dell'influenza... Denuncia di Osservatorio Antiplagio.

INFLUENZA? NIENTE PAURA, CI PENSANO STRISCIA E LE IENE!
Striscia, la voce (e la cura) dell'influenza... Comunicato di Osservatorio Antiplagio

Osservatorio Antiplagio, comitato di volontariato di vigilanza sulla tv e sui media, denuncia che cliccando sulla voce "shop" del sito di Striscia la Notizia (www.striscialanotizia.it) e sulla voce "mediaset.it" del sito delle Iene (www.iene.mediaset.it) si accede alla pagina di Mediashopping, dov'è pubblicizzato l'integratore alimentare in fiale "Pandefend" - www.mediashopping.it/catalogo/salute-e-bellezza/corpo/... - che (testualmente): "migliora le tue difese fisiologiche contro l'influenza di stagione!".
Segue la descrizione: "Gli attacchi di batteri mettono a dura prove il sistema immunitario. Ma anche lo stress, i cambi di stagione, i viaggi o semplicemente il non dormire a sufficienza abbassano le difese immunitarie rendendoci molto più vulnerabili alle malattie. Pandefend è un integratore alimentare che favorisce la naturali difese fisiologiche...".
Poiché Osservatorio Antiplagio è stato denunciato più volte da Antonio Ricci, Piersilvio Berlusconi e RTI per aver segnalato in passato fatti del genere, mentre i media che li hanno pubblicati non sono mai stati querelati, perché Striscia e Iene hanno un debole per i deboli, il fondatore di Osservatorio Antiplagio, Giovanni Panunzio, ha deciso una volta tanto di non commentare le amletiche battaglie di Antonio Ricci & c. contro i ciarlatani e di lasciare la palla, visto che di palle si tratta, a qualche direttore responsabile con le palle. Se Striscia è giustificata perché quest'anno il sottotitolo del programma è "la voce dell'influenza", le Iene non hanno alibi: un tempo si riteneva che si nutrissero esclusivamente di carogne e cadaveri; ora si sa con certezza che sono cacciatori attivi e che spesso cedono i propri trofei ad altri predatori. I ciarlatani di Mediaset, infatti, non vengono bacchettati dalle bacchettone di "Iene" o dai bacchettoni di "Striscia", ma da Osservatorio Antiplagio. In conclusione, se nel novembre del 2007 gli autori di Striscia la Notizia hanno criticato gli effetti dei vaccini e nel novembre 2009, in barba alle Iene, hanno fatto dietrofront, tra due anni entrambi non potranno più difendere Pandefend, integratore alimentare in fiale, bensì Panbauletto e Pandicasa, integratori alimentari in filoni, ovvero: ognuno porta l'acqua al suo Mulino.
Ufficio stampa Antiplagio
www.antiplagio.org
Tel. +39.338.8385999
Cagliari, 3/12/09

da Indymedia

Ukraina: repressione contro gli antifascisti dopo la morte di un naziskin

di Roza Shanina

I servizi segreti ucraini hanno chiesto alla Russia la ricerca, l'arresto e il trasferimento in dell'Ucraina di Andrei xxxx, che è sospettato (non accusato) dal 18 aprile scorso di essersi difeso da una aggressione (15 nazi contro 5) e di aver così ucciso ad Odessa il già noto attivista neonazista Maksim Chaika e di averne feriti altri 2, tra cui Andrei Dzeban in modo grave, durante uno dei noti e frequenti attacchi ad Odessa contro diversi gays immigrati etc

Il presidente Viktor Yushchenko ha incaricato il capo della SBU, Maryna Ostapenko, di verificare e controllare tutte le attività "dell'organizzazione estremista Antifa" dicendo nel suo discorso pubblico (il 22 Aprile 2009 subito dopo il fatto) che "questo episodio non è stata auto-difesa, ma omicidio volontario.." mentre dal canto suo il governatore della città ha espresso apprezzamenti per le mobilitazioni dei nazi che lui e la maggior parte della stampa chiama "giovani patrioti"."Patrioti" che dai loro siti pieni di svastiche e gadgets (tedeschi) nazisti pagheranno 1,000 dollari a chi catturerà vivo o morto Andrei in questa sorta di caccia all'uomo.

Per capire un pò il clima di delirio nazionalista che si respira oggi nei paesi dell'Est, Maryna Ostapenko ha detto in una conferenza stampa di aver stabilito che "..nel finanziamento del movimento "Antifa" e nell'assassinio di Chaika è coinvolto il capo del partito filorusso "Rodina" Igor Markov. .."(!)
Ostapenko ha aggiunto che il servizio di sicurezza (SBU) controlla da tempo "Rodina" per la ricezione illecita di fondi provenienti dall'estero.
L'ovvio tentativo, anche da parte della stampa, è quello di sfruttare le già difficilissime relazioni tra "russi" e "ucraini" per perseguire in questo modo i movimenti antifascisti fomentando l'odio per i "non-patrioti" e tacciandoli di essere "..teppisti pagati dalla Russia organizzati per pugnalare il patriota ucraino.." (sic)
I collettivi e i gruppi antifascisti negano il rapporto con qualsiasi partito nazionalista e rispondono con un comunicato unitario che termina così:
"...Chiediamo a tutti i mass-media di resistere a tutte le provocazioni e a presentare i fatti oggettivamente, perché la verità sull'accaduto e il destino dei 5 antifascisti coinvolti in questo incidente dipendono anche da questo.Gli antifascisti esprimono le nostre sincere condoglianze alla famiglia di Maksim Chaika e ai suoi parenti. Quelli che mettono in testa ai nostri giovani le idee neo-naziste e le idee "di tendenza" per guadagnare denaro, il potere e la gloria sono i soli colpevoli per la morte di Maksim Chaika.."
maggiori info:

http://antifa-action.org.ua

http://www.onepeoplesproject.com
da Indymedia

TIMORIA - SOLE SPENTO



SOLE SPENTO - TIMORIA

Ci sono giorni in cui mi sveglio spento
E tutto sommato provo a starci dentro
Nella mia stanza aspetto il mio momento
Sono qui, aspetterò
Io, aspetterò
Quando la vita sembra un treno lento
Penso agli amici fuori e muoio dentro
La mia generazione senza vento
Sono qui, aspetterò
Io, aspetterò
Finchè arriverà il mio momento
Stammi accanto
Col pensiero tu, tu stammi accanto
Sole spento
Io ti sento con me
Quando sei condannato al pentimento
Stanco di sentir dire “non ho tempo”
Come in un sole in cui sentire freddo
Sono qui, aspetterò
Io, aspetterò
Finchè arriverà il mio momento
Stammi accanto
Col pensiero tu, tu stammi accanto
Sole spento
Io ti sento con me
Sono qui, aspetterò
Io, aspetterò
Finchè arriverà il mio momento
Stammi accanto
Col pensiero tu, tu stammi accanto
Sole spento
Tu sei dentro di me

Dedicato a tutti gli amici e agli sconosciuti che dal carcere ci hanno scritto

Italia, Berlusconi interviene sull'Honduras: le elezioni hanno restaurato la democrazia


La dichiarazione alla IV Conferenza Italia-America Latina e Caraibi

Nell'ambito della Iv Conferenza Italia-America Latina e Caraibi, apertasi oggi a Milano, il primo ministro Silvio Berlusconi, intervenendo per fare gli onori di casa, ha preso posizione anche sulle elezioni svoltesi domenica in Honduras. Il paese centroamericano dal 28 giugno è vittima di un colpo di stato militare.
Il presidente legittimo Manuel Zelaya è rinchiuso nell'ambasciata brasiliana da settembre dopo due mesi d'esilio forzato, e nonostante i golpisti si fossero impegnati in un accordo giostrato dalla Casa Bianca a restituire il potere a Zelaya per far gestire a lui la tornata elettorale, non hanno rispettato la parola data. Così si è trattato di elezioni falsate da candidati ritiratisi per protesta e un forte astensionismo che, secondo il Fronte contro il golpe ha raggiunto il 60 percento. (Le cifre ufficiali invece parlano di un 30 percenti di astenuti)

Sulla falsa riga del ministro degli Esteri Frattini, che aveva parlato poco prima, Berlusconi ha dichiarato che il continente latinoamericano è ormai un esempio di democrazia e che anche la questione Honduras, grazie ad elezioni democratiche, si è felicemente risolta.

Posizione in totale concordia con gli Stati Uniti e i suoi paesi satellite Colombia, Costa Rica, Perù e Israele, e che stride con il resto dei paesi latinoamericani che sono fermi nel rigettare il voto e nell'insistere sulla necessità di restituire il potere all'unico presidente legittimo d'Honduras, Manuel Zelaya.

da PeaceReporter

La nuova inquisizione


I giovani arrestati perchè membri del movimento giovanile della sinistra basca hanno denunciato torture

Maialen e Garazi sono due ragazze basche, arrestate nella retata ordinata dal giudice spagnolo Grande Marlaska, il 22 novembre scorso. Insieme agli altri 32 giovani arrestati in diverse località del Paese basco sono state trattenute per cinque giorni in un regime di incomunicacion che prevede la sparizione, la desaparicion di chi viene arrestato, senza che possa sapere perché, né avere contatti con familiari e avvocati di propria fiducia.
Sono i cinque giorni del terrore e chi viene arrestato nei Paesi baschi conosce i peggiori dettagli di quelle ore. Il direttore di un quotidiano, Martxelo Otamendi, arrestato per terrorismo e poi rilasciato in attesa di giudizio raccontava: "Quando entri nelle stanze della caserma sei bendato, senti rumori, urla, gli agenti sono a volto coperto, ti minacciano. Uno in paerticolare mi disse di dimenticarmi la Costituzione perché quella non era Spagna, ma la Guardia Civil".

Maialen e Garazi, appena sono riuscite a parlare con il proprio avvocato di fiducia, hanno raccontato di essere state palpate, denudate, di aver ricevuto minacce di stupro e di morte violenta. Obbligate a rimanere solo con gli slip, sono state palpate e baciate dalla vita in su. Altre testimonianze: un ragazzo punto con una siringa di spalle con la minaccia di drogarlo, un altro cui hanno fatto credere che lo avrebbero violentato, colpi, botte, la minaccia di applicare la bolsa - una guaina che tappa le vie respiratorie o un sacchetto sulla testa fino all'asfissia - posizioni fisiche forzate fino allo sfinimento fisico. C'è chi ha perso sei chili in cinque giorni.

Si chiama tortura. Fisica, psicologica, si chiama terrore. E ogni volta che il rito bestiale si perpetua non esce nemmeno una riga sui quotidiani spagnoli, dove i cronisti si rifugiano dietro a una leggendaria direttiva di Eta, che citano in continuazione come un mantra: chi viene arrestato deve denunciare sempre torture. Nei fatti, al di là di quello che un cronista potrebbe leggere negli occhi di chi denuncia di essere stato torturato, ci sono foto, segni precisi. Oltre ai casi di chi è stato rilasciato - e sono casi numerosi - senza nessuna accusa, per poi raccontare i cinque giorni di inferno dentro una cella in un edificio di una città di un Paese sorridente che ci chiama dai manifesti pubblicitari per passare le vacanze al sole.

Amnesty international, la commissione per i diritti umani delle Nazioni unite, denunciano queste violazioni da anni. Senza esiti pratici. Lo stesso giudice Baltasar Garzon, davanti al quale sono passati molti casi evidenti senza che muovesse dito, si fece promotore di un protocollo che prevedeva la videoregistrazione durante i cinque giorni di isolamento. Mai applicata, annuncio a effetto.
I giornali non scrivono, anzi depistano. La consapevolezza collettiva si forma anche così: con chi non conosce, e con chi non vuole ammettere. Eppure, dentro le celle e i calabozos, i sotterranei della tortura, ci sono vite che verranno segnate in maniera indelebile. E nelle case delle vittime ci sono familiari, fratelli e sorelle, amici. Sanno cosa accade, anche se nessuno li informa, e sperano di non sentire quello che puntalmente sentiranno e cioè le denunce dei loro figli e figlie sulla violenza che li ha attraversati.

L'ordinanza del giudice - arresto per i 34 giovani indipendentisti baschi - è un testo esemplare. Si usa un documento ritrovato a Parigi a un presunto militante di Eta e si crea una ragnatela di deduzioni, si interpreta e dove si può si adattano le parole al proprio teorema accusatorio. Giovanni Giacopuzzi, storico e perito processuale proprio sulla criminalizzazione del movimento giovanile basco di sinistra, lo ha analizzato per PeaceReporter.
A cosa, a chi serve lanciare questo messaggio nell'attuale scenario basco, quando la sinistra indipendentista ha lanciato una nuova proposta di pace? La promessa di repressione dovrebbe riguardare l'organizzazione armata in quanto tale. I teoremi politici hanno trasformato in arma il dissenso, le idee e le pratiche. Basta solo un sospetto e una sentenza. Il primo giustifica l'oblio collettivo delle violenze, perché la seconda ha decretato che Segi, movimento di giovani, è terrorista. Non si chiede più nemmeno l'abiura, il rogo è anticipato.

di Angelo Miotto da PeaceReporter

Pierpaolo Pasolini & Orson Welles dal film La Ricotta




La ricotta
1963


Quarto episodio del film RoGoPaG. Gli altri episodi sono: Illibatezza di Rossellini, Il nuovo mondo di Godard, Il pollo ruspante di Gregoretti

Scritto e diretto da Pier Paolo Pasolini
Fotografia Tonino Delli Colli; architetto Flavio Mogherini; costumi Danilo Donati; commento e coordinamento musicale Carlo Rustichelli; montaggio Nino Baragli; aiuto alla regia Sergio Citti, Carlo di Carlo.
Interpreti e personaggi Orson Welles (il Regista, doppiato da Giorgio Bassani); Mario Cipriani (Stracci); Laura Betti (la "diva"); Edmonda Aldini (un'altra "diva"); Vittorio La Paglia (il giornalista); Maria Berardini (la stripteaseuse); Rossana Di Rocco (la figlia di Stracci).E inoltre: Tomas Milian, Ettore Garofolo, Lamberto Maggiorani, Alan Midgette, Giovanni Orgitano, Franca Pasut. Hanno partecipato anche: Giuseppe Berlingeri, Andrea Barbato, Giuliana Calandra, Adele Cambria, Romano Costa, Elsa de' Giorgi, Carlotta Del Pezzo, Gaio Fratini, John Francis Lane, Robertino Ortensi, Letizia Paolozzi, Enzo Siciliano.
Produzione Arco Film (Roma) / Cineriz (Roma) / Lyre Film (Parigi); produttore Alfredo Bini; pellicola Ferrania P 30, Kodak Eastman Color; formato: 35 mm, b/n e colore; macchine da ripresa Arriflex; sviluppo e stampa Istituto Nazionale Luce; doppiaggio CID-CDC; sincronizzazione Titanus; distribuzione Cineriz; durata 35 minuti.
Riprese ottobre-novembre 1962; teatri di posa Cinecittà; esterni periferia di Roma; premi Grolla d'oro per la regia, Saint Vincent, 4 luglio 1964.

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Le vicende narrate nel film

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Stracci, che "interpreta" come comparsa la parte del ladrone buono in un film sulla Passione di Cristo che un pretenzioso regista (impersonato da Orson Welles) che si autodefinisce marxista ortodosso sta girando su un enorme prato della periferia romana, è un sottoproletario perennemente affamato. La scena è ingombra di decine di membri della troupe e di comparse, che in mezzo alla scenografia "sacra", alcuni ancora in costume da santo, ballano un twist scatenato. Quando la sua povera e numerosa famiglia lo va a trovare sul set, Stracci dona loro il cestino del pranzo che gli spetta in quanto attore per consentirgli di consumare un misero pasto in mezzo al prato, che assume il valore di una vera e propria eucaristia. Per non saltare il pasto, Stracci, approfittando della confusione del momento di pausa, si traveste da donna e riesce a "rimediare" un nuovo cestino dalla produzione. Con infantile entusiasmo si accinge quindi a mangiarlo, al riparo da tutti, in una piccola grotta poco lontano dal set. Ma dal set giunge l'ordine di presentarsi in scena, e Stracci a malincuore è costretto ad abbandonare il suo cestino dietro un sasso. Quando torna, trova che il cagnolino della prima attrice del film ha divorato tutto il contenuto del suo cestino. Stracci, sconsolato, piange a grandi lacrime come un bambino, e nella disperazione rimprovera il cane accusandolo di voler essere meglio di lui perché è "il cane de 'na miliardara". Nel frattempo sul set giunge la visita importuna e inattesa di un giornalista di "Teglie sera", che con fare deferente e complimentoso avvicina il regista per un'intervista. Il regista risponde alle sue domande piene di retorico buonsenso di "uomo medio" con una feroce e beffarda ironia intellettuale, che il cronista non è neppure in grado di cogliere. Dopodiché il regista recita una poesia davanti all'attonito giornalista, e con fermo cinismo gli spiega perché, secondo la sua ottica "marxista", lui semplicemente "non esiste". Il giornalista, frastornato, se ne va dal set, e incontra Stracci che, nei pressi della grotta, accarezza il cane della prima attrice. Notato l'insistente interessamento del giornalista per il cane, Stracci glielo vende per mille lire, ripagandosi così del maltolto. Appena concluso l'affare Stracci si precipita a comprare un gigantesco pezzo di ricotta, con l'intenzione di ingurgitarlo al riparo da tutti. Ma proprio mentre sta per cominciare il pasto, il "ladrone buono" è richiamato sul set dal megafono. Così, Stracci, lasciata la ricotta nella sua grotta, viene legato sulla croce, e nell'attesa che sia pronto il set, assiste a un improvvisato strip-tease di una rubiconda attrice vestita da santa, mentre viene stuzzicato sulla sua fame dai membri della troupe. Quando tutto è pronto, la prima attrice pretende di girare subito la sua scena, e la scenografia viene di nuovo smontata, per lasciare spazio alle interminabili riprese di un tableau vivant che riproduce la Deposizione del Pontormo. Finalmente Stracci può tornare nella grotta a "strafocarsi" della sua ricotta. Mentre mangia con avidità, altre comparse e alcuni tecnici, divertiti dal grottesco spettacolo della sua fame atavica, lo fanno cibare dei resti della scena dell'ultima cena, ormai già girata. Stracci, in mezzo alle risa dell'improvvisato pubblico, mangia ogni sorta di cibarie senza battere ciglio. Nel frattempo, sul set arriva il produttore seguito dal drappello della stampa specialistica: il gruppo assisterà alle riprese della scena della crocefissione della morte di Cristo, nella quale Stracci ha addirittura una battuta: "Quando sarai nel regno dei cieli, ricordati di me". Al grido di "azione!" del regista, però, la scena non parte: Stracci, infatti, è morto di indigestione sulla croce. Il regista, senza ombra di commozione, commenta: "Povero Stracci. Crepare... non aveva altro modo di ricordarci che anche lui era vivo...".

da S. Murri, Pier Paolo Pasolini, Il Castoro-l'Unità 1995

da Pasolini.net